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Relativity Space punta su razzi riutilizzabili e stampati in 3D

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27.07.21 - 10:12
La startup ha raccolto 650 milioni di dollari per realizzare razzi stampati in 3D rimpiegabili e sfidare così SpaceX
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Relativity Space punta su razzi riutilizzabili e stampati in 3D
La startup ha raccolto 650 milioni di dollari per realizzare razzi stampati in 3D rimpiegabili e sfidare così SpaceX

La startup californiana Relativity Space sta lavorando a un progetto che promette di offrire una valida alternativa a SpaceX di Elon Musk nelle operazioni commerciali in orbita bassa. L’azienda ha infatti intenzione di realizzare due tipologie di razzo completamente riutilizzabili e stampati in 3D, con lo scopo ovviamente di abbattere i costi e incrementare il numero complessivo di lanci. Fondata nel 2015 da Tim Ellis e Jordan Noone, ex rispettivamente di Blue Origin e SpaceX, la società con sede a Los Angeles lo scorso 8 giugno ha annunciato di avere raccolto una serie di finanziamenti per 650 milioni di dollari da realtà terze come BlackRock, Centricus, Coatue e Soroban Capital, per produrre i due vettori, chiamati Terran 1 e Terran R, quest’ultimo in grado di lanciare carichi utili più grandi rispetto al Falcon 9 di SpaceX.
La prima versione, Terran 1, è stata pensata per piccoli carichi dell’ordine di circa 1.250 kg. Con i suoi 35 metri d’altezza e 2,3 metri di larghezza, dovrebbe confrontarsi con altri lanciatori leggeri utili per portare satelliti di piccole dimensioni o CubeSat. Il primo volo di prova è previsto per la fine dell’anno, al quale seguiranno subito dopo i primi voli commerciali. Il costo di una missione con carico utile di un singolo proprietario dovrebbe aggirarsi intorno ai 12 milioni di dollari e, stando a quanto riferito dallo stesso Ellis, Relativity Space ha già registrato una forte domanda, tant’è che non accetta più prenotazioni per Terran 1.
Ma il vettore più interessante è sicuramente Terran R. Si tratta di un razzo a due stadi con un’altezza complessiva di 66 metri e una larghezza di 4,9 metri, in grado di trasportare oltre 20 tonnellate di carico utile in orbita terrestre bassa. Costruito con leghe di alluminio concepite appositamente per la stampa 3D, sfrutta strutture aerodinamiche generate tramite un algoritmo, e ciò significa che può essere realizzato solo con questa tecnologia. Il razzo è completamente riutilizzabile. In effetti, non solo il primo stadio riuscirà ad atterrare in autonomia, ma anche il secondo potrà essere recuperato, cosa che al momento non può fare il Falcon 9. Il primo volo di Terran R è fissato per il 2024 dalla Cape Canaveral Space Force Station.
Il razzo sarà realizzato con le stesse gigantesche stampanti 3D che Relativity Space sta utilizzando per costruire Terran 1 a Long Beach, in California. Tale metodo di produzione viene considerato dalla società meno complesso e più rapido rispetto a quelli tradizionali. Ellis ha infatti affermato che quando i processi costruttivi saranno affinati si potrà realizzare un razzo cominciando dalla materia prima e arrivando sulla rampa di lancio in meno di 60 giorni. Al momento l’azienda ha cinque stampanti 3D su larga scala e altre cinque di sviluppo più piccole, ma prevede di raddoppiare le aree di produzione nel prossimo futuro, così come di migliorare ulteriormente le tecnologie.

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