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GERMANIAL’Agenzia spaziale europea ha intenzione di esplorare la Luna con una sfera robotica

19.05.21 - 08:00
Il robot Daedalus potrà perlustrare le grotte lunari per studiarne la geologia e cercare acqua sotto forma di ghiaccio
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L’Agenzia spaziale europea ha intenzione di esplorare la Luna con una sfera robotica
Il robot Daedalus potrà perlustrare le grotte lunari per studiarne la geologia e cercare acqua sotto forma di ghiaccio

L’Agenzia spaziale europea (ESA) vuole andare alla scoperta della Luna con una sfera dal diametro di 46 centimetri. Si tratta di Daedalus, un robot dotato di camere stereoscopiche immersive, laser radar Lidar per la mappatura tridimensionale ed un complesso sistema di sensori in grado di rilevare temperature, livelli di radiazioni e altri parametri critici.
Daedalus (Descent And Exploration in Deep Autonomy of Lunar Underground Structures) è stato progettato per esplorare e studiare le cavità che si aprono sulla superficie del nostro satellite, individuate di recente da alcune missioni orbitali. Queste sono state create dai “lava tubes”, cioè antichissimi flussi di lava sotterranea che risultano di grande interesse geologico e scientifico perché potrebbero nascondere all’interno del materiale lunare primordiale, o anche depositi di prezioso ghiaccio d’acqua. Inoltre, queste grotte potrebbero rappresentare degli habitat adeguati per gli insediamenti umani, dato che sono al riparo da radiazioni cosmiche e solari, dalle micro- meteoriti e dalle temperature variabili del giorno lunare.
Si pensa di calare Daedalus nelle cavità della Luna attraverso un lungo cavo, in modo da garantire corrente e trasferimento dei dati. Successivamente il robot sarà sganciato e potrà navigare nelle grotte tramite rotolamento, alimentato dalle batterie interne e continuando a trasmettere dati via Wi-Fi. Le sue braccia estensibili gli permetteranno di muoversi più agevolmente tra gli ostacoli e di testare le proprietà delle rocce che potrebbe incontrare sul suo percorso.
Il robot sarà equipaggiato di quattro camere iper-emisferiche di nuova concezione che potranno fornire una visione immersiva a 360° durante la discesa nella grotta. A queste si aggiunge anche la presenza di due Lidar a diverse lunghezze d’onda che potranno permettere di mappare le zone in ombra e il possibile tunnel di lava. Tale strumentazione, oltre a consentire una ricostruzione tridimensionale del sottosuolo, permetterà quindi di ottenere informazioni sulla possibile presenza d’acqua e minerali ricchi in titanio all’interno del tubo.
Daedalus è ancora un proof of concept e fa parte di diversi progetti ideati in risposta al bando Open Space Innovation Platform dell’ESA. Il team di ricercatori che ha concepito il piccolo robot è stato coadiuvato dal Julius Maximilians Universität di Würzburg, ma il progetto ha visto anche la partecipazione di diverse realtà italiane ed europee, tra cui la Jacobs University di Brema, il CISAS (il Centro di Ateneo di studi e attività Spaziali) e il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova, l’osservatorio INAF-Astronomico di Padova, il VIGEA-Virtual Agenzia geografica di Reggio Emilia e il Dipartimento Tecnologie del CIRA (Centro Italiano Ricerche Aerospaziali).
Daedalus è stato selezionato dall’ESA insieme a una gru robotica, progettata dal consorzio Università di Vigo e Oviedo, che dovrebbe calare il robot sferico all’interno della cavità lunare. I due progetti sono entrati nella fase di studio e al momento sono sottoposti a un’analisi CDF
(Concurrent Design Facility) da parte di un team di esperti dell’ESA che ha il compito di valutare la reale fattibilità della missione.

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