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Creato il primo robot-scienziato

REGNO UNITOCreato il primo robot-scienziato

25.10.20 - 08:00
Si tratta di un robot chimico che in una settimana ha fatto già oltre 600 esperimenti e impara dal proprio lavoro
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Creato il primo robot-scienziato
Si tratta di un robot chimico che in una settimana ha fatto già oltre 600 esperimenti e impara dal proprio lavoro

L’Intelligenza Artificiale viene utilizzata spesso nella ricerca di nuovi farmaci. Persino i robot stanno aiutando l’uomo in questo campo grazie alla crescente diffusione dell’automazione di laboratorio, rendendo possibili esperimenti con un alto grado di efficienza. Ma di solito queste macchine richiedono ancora una notevole supervisione da parte degli esseri umani.
Oggi, tuttavia, i ricercatori dell’Università di Liverpool, nel Regno Unito, hanno creato un robot mobile in grado di eseguire esperimenti sofisticati utilizzando apparecchiature di laboratorio standard progettate per gli esseri umani. Il robot è dotato di un’Intelligenza Artificiale ed è capace di lavorare 7 giorni su 7, 24 ore su 24, compiendo gli esperimenti da solo e selezionando quelli più adatti a verificare una determinata ipotesi.
Come descritto in un paper pubblicato sulla rivista Nature, il robot pesa 400 chili, è alto 1,75 metri e nel primo esempio esposto nello studio ha condotto 688 esperimenti in 8 giorni, lavorando tra le 172 e 192 ore, compiendo 319 movimenti, 6500 manipolazioni e viaggiato per una distanza totale di 2,17 km. Il test è avvenuto in un laboratorio di chimica, dove il robot è riuscito a scoprire un nuovo tipo di catalizzatore, ben sei volte più reattivo rispetto a quelli precedentemente conosciuti.
Il robot è stato in grado di svolgere tutti i compiti previsti per l’esperimento, come pesare solidi, dispensare liquidi, rimuovere aria dal recipiente, avviare una reazione catalitica e quantificare i prodotti della reazione. E nel farlo ha operato con estrema rapidità e accuratezza, muovendosi agilmente tra i tavoli di lavoro. A differenza degli esseri umani, poi, il robot ha molta più pazienza e riposa solo il tempo necessario a caricare le batterie.
Il suo cervello adopera un sofisticato algoritmo di Intelligenza Artificiale che gli permette di valutare oltre 98 milioni di possibili esperimenti, così da scegliere di volta in volta quello più utile ed efficace ai fini del raggiungimento dell’obiettivo finale. Inoltre, invece di affidarsi alla vista, sfrutta una combinazione di scansioni laser abbinate e un riscontro tattile per il posizionamento.
«La nostra strategia è stata automatizzare il ricercatore più che gli strumenti», ha commentato il professor Andrew Cooper, a capo del team di ricerca. «Non è solo un’altra macchina nel laboratorio, ma un nuovo membro della squadra super potente, che lascia ai ricercatori umani più tempo libero per pensare creativamente».
Operando fino a mille volte più velocemente di un “normale” assistente di laboratorio, questo innovativo robot promette di rivoluzionare le attuali metodologie di lavoro nel campo della ricerca chimica e farmacologica. E non solo. In effetti, il robot potrebbe aiutare a trovare materiali utili per la produzione di energia pulita, oltre che di nuovi farmaci, e potenzialmente potrebbe essere in grado di integrarsi bene in qualsiasi laboratorio.

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