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STATI UNITIInventato accidentalmente il materiale più nero esistente

05.03.20 - 06:00
Creato dagli scienziati del MIT un materiale di nanotubi di carbonio che riflette dieci volte meno luce del Vantablack
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Inventato accidentalmente il materiale più nero esistente
Creato dagli scienziati del MIT un materiale di nanotubi di carbonio che riflette dieci volte meno luce del Vantablack

Gli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology hanno scoperto un nuovo materiale che è stato definito “il più nero al mondo”. Il materiale, infatti, assorbe il 99,995 per cento della luce, più di qualsiasi altro oggetto esistente al mondo, persino più del “Vantablack”, il colore più nero sinora conosciuto, che assorbe il 99,965 per cento della luce. Il nuovo composto creato dai ricercatori del MIT, dunque, sarebbe ben più nero e rifletterebbe 10 volte in meno.

La ricerca in questione è stata condotta da Brian Wardle, professore di aeronautica e astronautica al MIT, e Kehang Cui, ex ricercatore del MIT e ora professore alla Shanghai Jiao Tong University. La cosa più sorprendente è che la scoperta non è stata fatta in modo intenzionale. Gli scienziati, infatti, stavano sperimentando modi per coltivare nanotubi di carbonio allineati (cilindri microscopici formati dagli atomi di carbonio) su materiali a conduzione elettrica come l'alluminio per testarne le loro proprietà elettriche e termiche.

Quando l’alluminio viene esposto all’aria, vi si forma uno strato di ossido che agisce come isolante e impedisce la conduttività. Per tale ragione gli ingegneri hanno adoperato del sale per rimuovere lo strato di ossido e hanno poi trasferito il foglio di alluminio in un ambiente privo di ossigeno, così che non si ossidasse di nuovo, e lo hanno posto in un forno per coltivare i nanotubi di carbonio.

Una volta rimosso lo strato di ossido i ricercatori hanno scoperto di riuscire a coltivare i nanotubi a una tempera più bassa di 100 gradi rispetto al normale.

Tuttavia, questa ricerca ha condotto a una scoperta quasi inaspettata. Il prodotto finale, infatti, era di un colore nero talmente intenso che i ricercatori hanno deciso di farlo analizzare per misurarne scientificamente la rifrazione ottica. Ed è stato a questo punto che hanno scoperto di trovarsi di fronte al materiale più nero di sempre, in quanto in grado di assorbire tutta, o quasi, la luce e 10 volte più scuro di qualsiasi altro composto finora conosciuto.

I risultati di tale ricerca sono stati descritti in un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Acs - Applied Materials and Interfaces. Il nuovo colore si poteva anche osservare in una mostra chiamata “The Redemption of Vanity”, allestita solo pochi mesi fa alla Borsa di New York. L’artista Diemut Strebe che collabora al MIT, infatti, ha lavorato con i ricercatori per rivestire con uno strato di pellicola di questo materiale un diamante giallo naturale da 16,78 carati e dal valore di circa 2 milioni di dollari. La scintillante pietra è stata così trasformata in un oggetto totalmente nero, privo di riflettenza alcuna e quasi indistinguibile dallo sfondo su cui era posto.

La particolarità straordinaria di questo materiale che lo distingue da qualsiasi altro è che non solo non lascia trapelare praticamente alcuna luce attraverso sé, ma neppure permette il riflesso sulla sua superficie. In sostanza, quando il materiale ricopre una qualunque superficie, questa non riflette alcuna luce, qualsiasi sia l’angolo di proiezione della luce su questo. Per tale motivo potrebbe essere utilizzato in telescopi e macchine fotografiche per rimuovere l'abbagliamento e un certo interesse è stato già dimostrato dalla comunità scientifica aerospaziale. L’astrofisico premio Nobel John Mather, ad esempio, sta valutando di usarlo per creare delle ombre nere come filtri per i telescopi spaziali che studiano gli esopianeti e la luce diretta delle stelle.

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