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AVANTITaxi volanti a guida autonoma disponibili per il prossimo decennio

09.09.19 - 11:17
La prospettiva di salire a bordo di un “taxi volante” non è poi così lontana. Nuovi concetti, progetti e investimenti stanno infatti accelerando gli sviluppi in questo settore
Taxi volanti a guida autonoma disponibili per il prossimo decennio
La prospettiva di salire a bordo di un “taxi volante” non è poi così lontana. Nuovi concetti, progetti e investimenti stanno infatti accelerando gli sviluppi in questo settore

In un discorso al Global Summit della Singularity University tenutosi a San Francisco qualche settimana fa, Colin Guinn, imprenditore, co-fondatore e CEO di DJI North America, azienda in prima linea nel crescente mercato dei droni di consumo, ha fatto il punto, insieme a una breve descrizione storica, della situazione di quelli che potrebbero essere i taxi volanti del futuro.
La chiave, secondo Guinn, è stata pensare di ridimensionare i droni multirotore invece di ridurre aerei ed elicotteri. Non a caso oggi il mercato dei droni di consumo è diventato un laboratorio per sperimentare nuove tecnologie e cercare di trasformare in realtà i droni passeggeri autonomi.
Il primo passo verso questa strada è stato l’incontro, qualche anno fa, tra i veicoli telecomandati e i sensori e i processori dell’iPhone. Abilitato dai componenti dello smartphone, infatti, il pilota automatico ha rappresentato un grande balzo in avanti nei droni di consumo. I piloti non dovevano più mantenere stabile un aereo e potevano invece semplicemente dirgli dove andare.
Con l’aggiunta poi di una fotocamera stabilizzata e altri sensori, voli automatizzati tra waypoints designati e una crescente convenienza economica, il mercato dei droni di consumo è decollato.
Oggi i droni  stanno diventando sempre più avanzati. I componenti aggiuntivi recenti includono percorsi di volo automatizzati e attracchi con stazioni di ricarica, fonti di energia alternative e sistemi di gestione del traffico.
Forse il primo indizio che i droni potrebbero espandersi per trasportare le persone è stato nel 2011, quando Volocopter provò il primo volo di un velivolo elettrico per il decollo e l'atterraggio verticale (eVTOL). La macchina aveva 18 rotori e nessun abitacolo: solo un pilota seduto a cavalcioni su una palla da ginnastica. Ma negli ultimi cinque anni il campo è diventato più affollato. Le startup cinesi, i miliardari tecnologici e le compagnie di trasporto blue chip sono entrate in questo mercato.
Da allora Volocopter ha sviluppato quattro generazioni del suo aereo eVTOL, ha ottenuto finanziamenti da Daimler e recentemente ha rilasciato la sua prima versione commerciale. Dopo il debutto molto pubblicizzato dell'Ehang 184 al CES 2016, Ehang ha accettato di sviluppare il suo drone per i trasporti pubblici a Dubai e prevede di far guidare da un pilota i suoi taxi volanti in tutta la città di Guangzhou, in Cina. Altri notabili includono due progetti sostenuti da Larry Page, cioè Kitty Hawk e Opener, e Vahana eVTOL di Airbus. Quest'ultimo ha un significato particolare a causa della sua capacità di passare dal decollo verticale al volo orizzontale con l'aiuto dell'inclinazione dei rotori e del sollevamento dalle ali.
Lo scopo finale di tutti questi progetti innovativi dovrebbe portare a un’auto o un taxi volante sicuro e autonomo, in grado di fare salti brevi o medi dentro, intorno e tra le città. Guinn, nel suo discorso, ha delineato quattro sfide ancora da compiere affinché ciò si realizzi.

Innanzitutto, oltre la stabilizzazione, l’autopilota, che dovrebbe monitorare la sicurezza del sistema e compensare automaticamente la perdita dei rotori o, nel peggiore dei casi, utilizzare un paracadute in caso di guasto. Il principale punto critico, ha affermato Guinn, è che il pilota automatico per piccoli droni senza pilota ha milioni e milioni di ore di volo, mentre il pilota automatico nei droni passeggeri no.
Le compagnie dovranno poi andare oltre il pilota automatico per consentire ai passeggeri di comporre il numero di destinazione e godersi semplicemente il viaggio. Questo grado di automazione dipende dai progressi di un sistema di volo in grado di evitare ostacoli e altri velivoli, oltre che una gestione del traffico senza pilota che coordini tutto nel cielo.
Inoltre, i taxi aerei devono percorrere una distanza sufficiente per cui valga la pena volare invece che guidare. I droni di piccole dimensioni possono volare 20 o 30 minuti prima di dover ricaricare le batterie. Le eVTOL di oggi, invece, possono gestire voli di 10 o 20 minuti, con alcuni che si avvicinano a mezz'ora, e per Guinn questo non è sufficiente. Le batterie sono comunque sulla buona strada e Guinn pensa che le eVTOL debbano essere in grado di percorrere da 50 a 100 miglia, risultato che può essere raggiunto nei prossimi 3-5 anni.
Infine, i regolamenti rappresentano forse il più grande ostacolo, perché sono diversi da paese a paese. Negli Stati Uniti, ad esempio, la gestione e la regolamentazione dello spazio aereo sono molto complicate. La FAA ha fatto progressi per piccoli droni senza pilota, ma per aeromobili più grandi che sono automatizzati e trasportano passeggeri Guinn pensa che ci vorranno almeno 10 anni per appianare i dettagli.
Ad ogni modo ci potrebbero essere varianti sul tema disponibili prima, come i taxi aerei con i piloti di bordo o le corse ricreative come quelle sviluppate da Lift Aircraft. Potrebbero esserci anche opportunità di nicchia per voli ultraleggeri e in altri paesi con regimi regolamentari più flessibili, come Dubai o la Cina, si potrebbe avere la possibilità di chiamare un taxi aereo molto prima.
Secondo Guinn, dunque, i tempi sono maturi e la prospettiva di disporre di taxi volanti a guida autonoma dovrebbe avere un orizzonte temporale tra gli 8 e i 12 anni.

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