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SVIZZERABitcoin e Blockchain: la Svizzera è tra le nazioni al mondo che hanno più da perderci?

04.02.18 - 19:42
Due chiacchiere con il presidente del Centro di Competenze Blockchain (CCBC)
Bitcoin e Blockchain: la Svizzera è tra le nazioni al mondo che hanno più da perderci?
Due chiacchiere con il presidente del Centro di Competenze Blockchain (CCBC)

Se fino ad oggi la Svizzera ha costruito gran parte del proprio successo su valori accreditati di sicurezza, discrezione, affidabilità e segretezza, l’innovazione portata dalla blockchain rischia di metterne seriamente in discussione il ruolo.

Tale minaccia coincide con la caratteristica principale di questa tecnologia, ovvero garantendo la totale disintermediazione tra due utenti che vogliono trasferire un asset o un valore, rendendo intrinsecamente affidabile la transazione avvenuta. Non è più necessario che vi sia un soggetto terzo che faccia da garante, come ad esempio una banca o un broker. Ma c’è di più. La stessa cosa vale anche per la “conservazione del valore”, attività che oggi è a quasi esclusivo appannaggio degli istituti di credito e che per noi svizzeri rappresenta una delle principali fonti d’introito. Esistono inoltre applicazioni della blockchain che scuoteranno le fondamenta di altri settori non ancora direttamente coinvolti, come quello notarile, quello assicurativo, quello sanitario, dell’agrifood o quello dell’industria 4.0 (in particolare per le industrie di trasformazione, per la gestione della logistica di prodotto interna ed esterna e per la gestione dei rapporti di filiera). Sono solo esempi, se ne potrebbero citare altri ma occorre almeno aggiungere il settore della pubblica amministrazione, destinato a subire radicali trasformazioni dal diffondersi di questa tecnologia. Nella rosa delle innovazioni candidate a innescare una rivoluzione, la blockchain (che sta anche alla base delle criptovalute) è quella che negli ultimi anni ha subito l’accelerazione più importante e si sta avvicinando rapidamente alla massa critica che, se superata, ne sancirà la definitiva adozione.

L’indifferenza svizzera davanti alla minaccia
La cosa che più lascia perplessi è vedere con quanta incosciente tranquillità gli svizzeri, e con loro i ticinesi, si disinteressino ad un tema di questa portata. Fatto davvero di difficile comprensione, in quanto la Svizzera potrebbe pagare a caro prezzo, e assai più di altri paesi, l’impatto con la ormai imminente nuova realtà della blockchain. Stiamo parlando di un’innovazione paragonabile a quella apportata dall’introduzione di internet, una discontinuità potenzialmente dirompente – e come tale foriera anche di enormi opportunità, oltre che di rischi – che sembra non interessare e non preoccupare. Nel nostro territorio non sembra proprio che in molti si siano attivati seriamente per cogliere le grandissime opportunità che la diffusione della blockchain porterà con sé. Anche per questo, va citata come una delle iniziative più interessanti la recente costituzione del Centro di Competenze Blockchain (CCBC), neonato ente no-profit ticinese.

Abbiamo intervistato il presidente del centro, il signor Manucer Alexander David.

Presidente, perché nasce il CCBC?
Abbiamo fondato il Centro di Competenze Blockchain perché riteniamo che questa tecnologia abbia un’elevata probabilità di diffondersi trasversalmente a livello globale non solo nei mercati ma anche nelle istituzioni e nello stile di vita quotidiano. Succederà e lo farà più velocemente di quello che si possa pensare. Per questo è nata l’esigenza di un centro di competenze reattivo e operativo che, in autonomia e svincolato da interessi di terzi, possa da un lato riconoscere in anticipo le minacce e dall’altro prevedere le innumerevoli opportunità che questa innovazione sarà in grado di offrire.

Come vede la posizione della Svizzera in questo contesto?
Credo che la Svizzera, dopo una comprensibile fase di incertezza in cui ha prevalso un certo immobilismo, sia ora pienamente consapevole di quale sia la posta in gioco e si sia lanciata con pragmatismo e lungimiranza nella direzione giusta. Per cultura, per competenze e per la sua complessiva stabilità e affidabilità di sistema, la Svizzera resta un paese tra i meglio attrezzati per candidarsi a un ruolo di primo piano nella gestione di questo cambiamento.

Chi si dovrebbe rivolgere al CCBC?
Lo spettro del nostro intervento è piuttosto ampio in quanto, come detto prima, la blockchain impatterà diverse aree: aziende, privati, professionisti e pubblica amministrazione. La nostra finalità è diventare uno dei punti di riferimento di chiunque voglia approcciarsi a questa innovazione per aggiornare strategie e processi, indirizzandolo verso le soluzioni migliori e le realtà più all’avanguardia. Il nostro centro vuole servire anche da incubatore, mettendo a disposizione servizi e assistenza all’operatore che intende raccogliere la sfida e realizzare un progetto incentrato su questa tecnologia nelle sue più disparate applicazioni.

Solitamente però quando si parla di blockchain tutti pensano al Bitcoin…
È innegabile. Ma il Bitcoin rappresenta solo una piccola parte di ciò che la blockchain può fare. In pochi sanno che il Bitcoin è una sorta di protocollo sviluppato sulla blockchain e ha sicuramente avuto il merito di diffonderne la conoscenza e aumentare l’interesse da parte delle persone. Non è un caso che il numero di criptovalute sia cresciuto considerevolmente. Ecco, pensiamo per un attimo a come le monete digitali stiano di fatto sostituendo schemi e modalità a quelli esistenti: chi opera con la criptomoneta ormai non ragiona più pensando alla banca, perché non ne ha più bisogno. Lo stesso modello e le stesse conseguenze si possono applicare a innumerevoli altri settori.

Quanto è importante per noi svizzeri farci trovare pronti?
Direi fondamentale. Anzi, essere pronti non è sufficiente, bisogna attivarsi da subito e mettere le mani avanti per tenere alto il nostro tasso di competitività. Se da un lato potrebbero sparire per sempre alcune specificità di cui la Svizzera ha il marchio di fabbrica e d’eccellenza, dall’altro le opportunità sono tantissime, incalcolabili. Essere i primi a coglierle potrebbe significare assicurarsi una leadership a livello non solo svizzero ma mondiale.

Il sito del CCBC può essere visualizzato all’indirizzo www.ccbc.center

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