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Ated - ICT TicinoNel 2020 boom di startup agrifood sostenibili

12.07.21 - 07:40
Norvegia, Israele, Uganda i paesi con la più alta concentrazione di startup agrifood sostenibili per un giro da miliardi
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Nel 2020 boom di startup agrifood sostenibili

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Norvegia, Israele, Uganda i paesi con la più alta concentrazione di startup agrifood sostenibili per un giro da miliardi

LUGANO - Nell’anno dell’emergenza sanitaria continua a crescere il fermento innovativo del settore agroalimentare, con un vero e proprio boom di nuove imprese che propongono soluzioni di economia circolare e perseguono uno o più degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) fissati dall’Agenda 2030 dell’ONU.

Sono 1.808 le startup agrifood sostenibili nate a livello internazionale fra il 2016 e il 2020, il 56% in più delle 1.158 censite lo scorso anno e il 25% del totale delle startup dell’agroalimentare (7.120). Il 40% ha ottenuto almeno un finanziamento, per un totale di 5,6 miliardi di dollari raccolti, pari a una media di circa 7,7 milioni di dollari (2,5 milioni in più rispetto al 2019).

Gli SDG prioritari per le startup sono la transizione a sistemi di produzione e consumo più responsabili (SDG 12), dove si concentra il 35% delle soluzioni proposte dalle nuove imprese, la lotta alla fame (SDG 2) con il 21% e la crescita economica sostenibile e inclusiva (SDG 8) con il 17%.

Sono solo alcuno dei risultati della ricerca dell'Osservatorio Food Sustainability della School of Management del Politecnico di Milano, presentata nei giorni scorsi a Milano. L’analisi osserva anche che la Norvegia (24 startup agrifood, il 58% sostenibile), Israele (139 startup, 46% sostenibile) e l’Uganda (24 startup, 46% sostenibile) sono i paesi con la più alta percentuale di nuove imprese agrifood che perseguono obiettivi di sostenibilità.

In questa classifica, l’Italia si colloca solo in dodicesima posizione con 22 startup sostenibili sulle 76 nuove imprese agrifood censite (29%), ma presenta un mercato in evidente crescita rispetto allo scorso anno: 15 startup sostenibili in più (erano 7 nel 2019, il 13% del totale) e 23 milioni di dollari di investimenti raccolti contro i 300mila dollari di un anno fa, pari a un finanziamento medio di un milione di dollari.

Fra le imprese del comparto della trasformazione si diffondono pratiche di economia circolare per prevenire gli sprechi alimentari e migliorare la gestione delle eccedenze generate, fra cui la programmazione flessibile della produzione, la migliore previsione della domanda e la ridistribuzione per il consumo umano. Crescono l’interesse e gli investimenti nel packaging sostenibile, in grado di “parlare” ai diversi attori della filiera promuovendo comportamenti virtuosi, condividendo informazioni lungo i diversi stadi della filiera e facilitando alcune attività logistiche. E si riscopre il ruolo delle filiere corte sostenibili, che sfruttano la prossimità geografica, relazionale e informativa per accorciare le distanze fra produttori e consumatori e ridurre le diseguaglianze di redditi fra piccoli produttori e grande distribuzione.

«La pandemia ha avuto un forte impatto sui sistemi alimentari urbani, mettendo in crisi l’accesso al cibo per le fasce di popolazione più vulnerabili, accentuando paradosso dell’insicurezza alimentare a fronte dello spreco di cibo e stressando le filiere agroalimentari globali – afferma Raffaella Cagliano, Responsabile scientifico dell’Osservatorio Food Sustainability -. È emersa l’importanza di tracciare e condividere le informazioni e il ruolo centrale del packaging, che attraverso tecnologie e materiali innovativi si è adattato al boom dell’e-commerce. Il traguardo di una transizione sostenibile e inclusiva “from farm to fork” si potrà raggiungere solo lavorando sulla circolarità delle risorse, sull’integrazione delle diverse innovazioni disponibili, sullo sviluppo e aggiornamento delle competenze degli operatori del settore e sulla costruzione di relazioni più solide e dirette fra i diversi attori della filiera agroalimentare».

CHI È ated – ICT Ticino

ated - ICT Ticino è un’associazione indipendente, fondata e attiva nel Canton Ticino dal 1971, aperta a tutte le persone, aziende e organizzazioni interessate alle tecnologie e alla trasformazione digitale. Dal suo esordio, ated - ICT Ticino organizza manifestazioni e promuove innumerevoli conferenze, giornate di studio, visite e viaggi tematici, workshop e corsi. ated - ICT Ticino collabora con le principali istituzioni pubbliche e private, enti e aziende di riferimento, nonché altre associazioni vicine al settore tecnologico e all’innovazione. Grazie alla costante crescita qualitativa dell’attività svolta sul territorio, ated – ICT Ticino si propone come l’associazione di riferimento nell’ambito economico, politico e istituzionale del cantone, in grado di favorire il dibattito tra aziende e professionisti e capace di coinvolgere le giovani generazioni, grazie ai percorsi promossi dal programma ated4kids e da tutte le sue altre iniziative.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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