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01.04.21 - 09:16
Quali possono essere le tendenze per il settore del turismo nella faticosa risalita post pandemia
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Quali possono essere le tendenze per il settore del turismo nella faticosa risalita post pandemia

LUGANO - Anche il settore del turismo è in procinto di ripartire, complici le vaccinazioni di massa che si stanno effettuando in molti Paesi. Ma quali potrebbero essere i trend a cui l’industria del turismo dovrà sottostare? E in che modo la tecnologia potrà fornire un’utile àncora di salvezza per gli operatori del settore? A rispondere a queste e molte altre domande ci hanno pensato sia un’indagine pubblicata da Euromonitor sui Top 10 Global Consumer Trends 2021, sia un report di Phocuswright. Le due analisi provano a mettere a fuoco alcuni indizi in grado di guidare le imprese nel far riemergere la domanda e a sistematizzare i trend che possiamo aspettarci in un futuro speriamo molto prossimo.

In primo luogo, si segnala il turismo di prossimità. Potrà essere una delle tendenze che, in ideale prosecuzione con il 2020, potrà riproporsi anche in questo 2021. Ma naturalmente saremo tutti molto attenti alla sanificazione e al fatto che siano rispettate le regole del distanziamento sociale, con cui conviviamo da molti mesi. E poi, sempre più richiesta, sarà la possibilità di cancellare ogni prenotazione o impegno preso a costo zero anche se molto sotto data. Come nota la rivista di settore Guida Viaggi: «Se alcuni trend che accompagneranno il turismo nel post-pandemia sono già del tutto evidenti fin d’ora, come questi appena citati, gli effetti profondi del Covid-19 sui comportamenti dei viaggiatori saranno certamente molto più estesi e andranno a incidere su aspetti meno direttamente pronosticabili. E mentre la travel industry osserva le prime luci del ritorno alla normalità, emergono anche nuove esigenze finora rimaste inedite, innescate da un 2020 “indimenticabile” e destinate a persistere anche sul lungo termine».

La tecnologia sta certamente portando in superficie una tendenza che, mutuata anche dal mondo del gaming, potrebbe durare anche quando torneremo a viaggiare come in passato. I tour virtuali e le esperienze hi-tech immersive presentano l’indubbio vantaggio di essere molto più economici rispetto ai viaggi fisici. Ci sono peraltro operatori come Amazon e Google che potrebbero ancora una volta scardinare lo status quo, parallelamente alla popolarità e diffusione delle tecnologie di live streaming. Gli hotel, ma anche alcune mete turistiche di grande fascino, ad esempio, si sono adattati rapidamente al mondo phygital, combinando suggestione dei siti e super connessioni a disposizione degli smart worker. Moltissime grandi catene si sono, infatti, già dotate di formule ibride, fornendo ai lavoratori un’alternativa al lavoro da casa, così da offrire soluzioni miste di vacanza e lavoro. 

Quel che è certo è che proprio l’industria dei viaggi d’affari dovrà ripensare in modo molto profondo il suo ruolo e la sua offerta. Nota ancora Guida Viaggi che: «La pandemia ha puntato i riflettori anche su temi quali la salute mentale e il benessere, costringendo molte persone a riesaminare il proprio equilibrio tra vita professionale e vita privata. È il trend “Shaken and stirred” (ovvero, agitato e mescolato, parafrasando il Martini di 007!), che ben descrive la resilienza dei consumatori nel corso della pandemia, e come le loro priorità potrebbero essere molto diverse in futuro. Nel mondo dei viaggi d’affari, ad esempio, non è affatto scontato il ritorno ai livelli pre-pandemici: se alcuni dirigenti dei vettori aerei globali si aspettano un rimbalzo completo, la comunità del travel business sta già ponendo maggiore enfasi sulla cura e sul benessere dei professionisti». Anche perché strumenti come Zoom, Meet e simili continuano e continueranno a svolgere un ruolo fondamentale, anche se le restrizioni e i confinamenti subiranno un allentamento. La tecnologia ha tutto sommato attivato un cambiamento profondo delle abitudini, facendoci anche apprezzare maggiormente il tempo trascorso in famiglia o per seguire le nostre passioni, piuttosto che la gara a raccogliere miglia aeree e punti fedeltà. Al netto della cosiddetta “Zoom fatigue”, innescata dal passaggio continuo da una videoconferenza all’altra, siamo diventati tutti più efficienti e puntuali nelle riunioni, oltre che più green e sostenibili! 

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