Cerca e trova immobili

CANTONEViaggio al centro della rivoluzione digitale

10.10.19 - 11:37
File ordinate di server, luci, cavi colorati: benvenuti nel datacenter di Tinext a Morbio Inferiore, dove aziende ed enti pubblici vengono traghettati nel futuro
Viaggio al centro della rivoluzione digitale

NEWSBLOG
Rubriche argomentali a pagamento curate da aziende e inserzionisti esterni

File ordinate di server, luci, cavi colorati: benvenuti nel datacenter di Tinext a Morbio Inferiore, dove aziende ed enti pubblici vengono traghettati nel futuro

MORBIO INFERIORE - Paradosso della tecnologia, che più cresce più si fa piccina. L’innovazione corre, il digitale prospera, le informazioni si potenziano e moltiplicano; eppure occupano spazi sempre più ridotti, dentro macchine che al confronto col passato paiono minuscole. Telefonini ancor più agili e leggeri, computer più sottili; e il mistero, agli occhi del profano, di come sia possibile che tutta questa innovazione stia dentro a parallelepipedi che, con gli anni, si rimpiccioliscono.

Così, basta una sala Datacenter per raccogliere tutti i clienti di Tinext, oltre 800 che vengono prevalentemente dal Ticino ma anche da Dubai. Potenziale enorme in quel di Morbio Inferiore, a pochi chilometri da case, aziende e uffici, dove altre stanze sono pronte ad accogliere ennesimi interlocutori della cosiddetta trasformazione digitale che, in silenzio, qui si compie.

Solo il rumore dei server che macinano dati; il tepore generato dal consumo di energia. La rivoluzione digitale in fondo è tutta qui: semplice come computer ordinati in lunghe file, in lunghezza e in altezza. Atmosfera che si scalda, aria che viene risucchiata dietro a una seconda porta per esser raffreddata e riconsegnata fresca ai server. Accesso biometrico per pochi specialisti, luci, colori, fili che si intrecciano e traghettano aziende ed enti pubblici nel presente e nel futuro: dove il “cloud” non può più essere soltanto una parola che riguarda altri, estranea al sapere di chi vuol fare del buon business.

Private Cloud, Public Cloud, Hybrid Cloud; Cloud Storage, Cloud Computing: tutti i dati più importanti custoditi e lavorati in uno spazio esterno al proprio, e per questo più sicuro. Lo dice la storia anche più recente: contro i crimini informatici e il danno di un’attività che si interrompe d’improvviso, solo chi ha affidato sistemi e archivi al Cloud ha la garanzia di ricominciare in fretta. «Li custodiamo nel nostro Datacenter, centinaia di macchine virtuali che ospitano applicazioni, servizi, back up e sistemi di Disaster Recovery. Sistemi e infrastrutture si modellano nel tempo, in funzione del business dei nostri clienti. Con la nostra piattaforma Private Cloud, la continuità di servizio è garantita e spesso a un costo inferiore rispetto a quello che si avrebbe con sole poche ore di fermo dei sistemi IT tenuti in casa».

«C’è però ancora molta informazione da fare», ammette Massimo Baioni, consultant & sales manager di Tinext Managed Cloud Services. «Gran parte del tempo è speso a spiegare che il cloud non è qualcosa di cui ci si debba preoccupare, ma anzi è una grande opportunità per trasformare e migliorare aziende e processi. L’approccio sta cambiando e c’è meno timore ad affidare i propri dati all’esterno. Le acquisizioni di clienti sono in aumento».

Platea democratica, trasversale: dalla piccola azienda alla grande industria, dal comune agli istituti di ricerca, il Fintech, la sanità, conquistati con pazienza. Del resto, «Tinext Managed Cloud Services, Unit di Tinext dedicata al Cloud, è nata nel 2007, quando la parola cloud era ancora sconosciuta ai più». Molta strada è stata fatta; parecchia ne resta però da percorrere, per superare resistenze che nascono dalla mancanza di consapevolezza.

Dinnanzi a tale presa d’atto, l’esito è stato quasi scontato: una collaborazione con Ated che negli scorsi mesi si è rinvigorita. «Come Tinext siamo soci da anni, ma ora abbiamo deciso di collaborare in maniera più attiva come Tinext MCS. Ated sta puntando molto sull’aspetto divulgativo delle tecnologie, fondamentale anche dal nostro punto di vista. Fino a che la gente non capirà con che cosa ha a che fare, come funziona, farà fatica ad avvicinarsi ad esse e non riuscirà a coglierne le opportunità».

Parlarne, con un linguaggio che sia meglio comprensibile ma non svilente; informare, sensibilizzare, raggiungere chi ancora mostra diffidenza. «È quello che stiamo cercando di fare anche noi. Insieme proveremo a farlo meglio».

Maggiori informazioni su cloud.tinext.com

Scopri le attività di ated – ICT Ticino da qui


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE