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CANTONEDevoxx4Kids? Un gioco da… ragazze

08.04.19 - 15:42
Record per la 6a edizione: un partecipante su cinque era donna. Segno che si cominciano a superare pregiudizi e stereotipi. Come diceva Picasso: «L’ispirazione esiste ma ci deve trovare già all'opera»
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Devoxx4Kids? Un gioco da… ragazze

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Record per la 6a edizione: un partecipante su cinque era donna. Segno che si cominciano a superare pregiudizi e stereotipi. Come diceva Picasso: «L’ispirazione esiste ma ci deve trovare già all'opera»

Sarah, Iris, Eloise, Allegra, Viola, Martina. E ancora Sofia, Clara, Lucia, Lia, Nina. Quasi un centinaio i giovani che sabato 6 aprile hanno preso parte alla sesta edizione di Devoxx4kids, giornata della tecnologia che dal 2014 in Ticino coinvolge ragazzi fra i 10 e i 15 anni con l’auspicio di ispirarli alla programmazione, la robotica e l’ingegneria. Finora la presenza femminile era sempre stata modesta. Quest’anno, la svolta: circa un partecipante su cinque era donna, ben il 20%.

Un record per Devoxx4kids, che sconta pregiudizi ormai anacronistici, ma ancora troppo radicati sul territorio. «Ancora oggi, purtroppo, gli stereotipi di genere considerano le materie come ingegneria, matematica e scienza roba da maschi», osserva Cristina Giotto Boggia, cofondatrice di ated4kids e organizzatrice dell’evento, comunque orgogliosa del risultato raggiunto: «Si tratta del numero più alto da quanto proponiamo questa giornata».

Un’occasione per partecipare a workshop dedicati, ogni anno differenti e al passo con l’attualità del mondo digitale, in veloce evoluzione. Sette quelli proposti lo scorso week end, grazie alla disponibilità dei volontari di ated4kids che non si sono risparmiati nell’offrire un programma ricco e capace di raccogliere entusiasmo e passione: segno che è forse venuto il tempo anche per le famiglie di superare le titubanze e spronare le ragazze, con il supporto delle scuole, ad abbracciare percorsi accademici meno tradizionali, indirizzandole verso le cosiddette materie “Stem” (Science, Technology, Engineering, Mathematics).

Un esito finora non scontato. «Uno dei fattori che influisce sulla decisione di non intraprendere questa strada credo possa essere la convinzione che manchino le pari opportunità lavorative in ambito tecnologico», riflette Cristina Giotto, convinta che poter contare su modelli femminili forti nei settori di riferimento potrebbe dare coraggio alle ragazze. «Il valore aggiunto della leadership femminile per le imprese è fuori discussione».

Resta la difficoltà a venire percepite come capaci ed affidabili. «C’è molto da fare, ma sembra che le ragazze piano piano comincino a comprendere che non solo “possono”, ma che faranno altrettanto bene e non saranno da meno dei colleghi maschi».

Per questo, attraverso le varie attività proposte nel corso dell’anno, ated4kids cerca di promuovere la tecnologia riservando un occhio di riguardo per le ragazze. A rassicurarle, la presenza di diverse donne tra i volontari: un gruppo che vuole crescere. «Siamo sempre pronti ad accogliere tutte quelle che vorranno condividere con noi questa passione, aiutarci a promuovere un utilizzo attivo della rete e trasmettere passione attraverso le nostre attività».

Le attività di ated4kids si possono seguire dal sito www.ated.ch oppure attraverso le pagine social.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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