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CANTONEInGAME, su ATED una nuova sezione dedicata ai videogiochi

08.11.18 - 11:51
Programma denso di appuntamenti: si inizia il 10 novembre imparando a programmarli. Mentre il 17 ci sarà la prima competizione di e-Sports
Keystone
InGAME, su ATED una nuova sezione dedicata ai videogiochi

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Programma denso di appuntamenti: si inizia il 10 novembre imparando a programmarli. Mentre il 17 ci sarà la prima competizione di e-Sports

LUGANO - Il sito di ATED lancia una nuova sezione dedicata ai videogiochi, si chiama inGAME ed è un'iniziativa nata dalla collaborazione tra Stelex Software, Ated-ICT Ticino, il Dipartimento Tecnologie Innovative della SUPSI, la SGDA (Swiss Game Developers Association) e la Game Academy. Molti i prossimi appuntamenti in programma, da non perdere sabato 10 novembre la possibilità di imparare a programmare un videogioco nell'ambito di ated4kids e sabato 17 novembre la prima di e-Sports – sport elettronici – alla SUPSI, una competizione tra utenti, amatori e professionisti di tutte le età, con videogiochi sviluppati da autori svizzeri.

Da dove e per quale motivo nasce l'iniziativa inGAME? Ci risponde Stefano Maccarinelli, fondatore insieme a sua moglie Tania, della società Stelex Software attiva in Ticino nella produzione di videogiochi «grazie a questa nuova collaborazione e a questa nuova finestra sul sito di ATED vogliamo promuovere il videogioco e il mondo che vi ruota attorno a livello culturale. Ci interessa proporlo e spiegarlo non soltanto dal punto di vista del consumatore ma anche dal punto di vista della programmazione, della grafica e della progettazione». Stefano lavora in ambito informatico, Tania invece è laureata in computer grafica e animazione. La loro passione, nell'ambito di questo progetto, si è unita a quella di Michel Palucci e della sua esperienza. Informatico, da diversi anni è impegnato come mentore nelle attività ated4kids «per quanto riguarda la programmazione di videogiochi ho avuto modo di fare diversi laboratori e corsi con i ragazzi delle scuole medie. Un'attività volontaria che mi coinvolge fuori dall'orario di lavoro e mi piace moltissimo. Con Stefano abbiamo avuto l'idea di unire forza e passione in un progetto comune che intende promuovere il videogioco a livello culturale mostrandone i lati più virtuosi che vanno al di là dell'aspetto ludico e divertente forse noto ai più. Il videogioco, ad esempio, offre la possibilità di trasmettere delle competenze trasversali che vanno dalla programmazione, alla logica, alla grafica, utilizzando un mezzo che appassiona molto i ragazzi. Per questo il videogioco negli ultimi anni è entrato nelle scuole come forma didattica, esistono ormai diverse piattaforme che insegnano a veicolare contenuti didattici tramite i serious games».

Per chi non lo sapesse, o avesse ancora in mente i primi videogiochi degli anni '80, va detto che oggi il fatturato dell'industria dei videogame supera di gran lunga quello del cinema e della musica messi insieme. È dunque sbagliato continuare a considerarlo soltanto come un mezzo di carattere ludico “il nostro scopo”, continua a raccontarci Stefano, «è quello di promuovere, sensibilizzare, aiutare a conoscere il lato, non solo tecnico, ma soprattutto artistico del videogioco al pari della letteratura o del cinema. Vogliamo conferire maggiore riconoscimento al videogioco come nuova forma d'arte e al contempo promuovere la cultura, l'imprenditoria, l'innovazione nel campo dei videogame anche per eliminare tanti luoghi comuni e preconcetti che nel tempo si sono creati intorno a questo mezzo».

Insomma il videogioco è diventato una forma di intrattenimento a tutti gli effetti che non si basa più soltanto sulle sfide e le competizioni ma ambisce a raccontare delle storie «con Stelex all'inizio di quest'anno abbiamo creato un videogioco basato sulla trilogia fantasy di uno scrittore ticinese Sebastiano B. Brocchi. Ci piacciono videogiochi dalla forte componente narrativa che interagendo con l'ambiente e risolvendo enigmi consentono di portare avanti una storia e viverla in prima persona».

Il videogioco dunque non è più solo divertimento ma intrattenimento con una forte componente di qualità. In Svizzera non ci sono tanti prodotti ma quelli in commercio sono per lo più videogiochi definiti serious games pensati per far imparare le persone a fare una determinata cosa.

«Con la nuova sezione inGAME vogliamo portare qualcosa di nuovo in Ticino, offrire un percorso formativo completo e di qualità composto da più moduli per creare un videogioco partendo da zero oppure per approfondire uno specifico argomento legato a questo ambito» conclude Stefano.

Tra pochissimo troverete la nuova sezione inGAME sul nostro sito alla quale stiamo lavorando ma segnatevi le due prossime date importanti dedicate ai videogiochi: il 10 novembre come imparare a fare un videogioco promosso da ated4kids e il 17 novembre la tappa ticinese di e-Sports alla SUPSI in occasione della 20esima giornata della Swiss Game Made League.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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