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LUGANO“Il mercato fashion del lusso vivrà un boom in internet”

20.10.18 - 08:02
di Natascha Fioretti
“Il mercato fashion del lusso vivrà un boom in internet”

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di Natascha Fioretti

Quando la raggiungo al telefono Florence Labati è un fiume in piena, parla senza mettere una virgola, figuriamoci un punto, e non resta neanche per sbaglio senza fiato, La passione e il suo entusiasmo sono strabordanti ma, soprattutto, contagiosi. Di origine francese le chiedo se preferisce parlare in inglese oppure in italiano non sapendo che lo parla perfettamente e, comunque, le dico che non c'è nessun problema, se non le viene in mente una parola può dirla nella lingua che preferisce. Lei, che vive in Svizzera già da qualche anno, dimostra di essere perfettamente entrata nella parte „Qui è fantastico si passa da una lingua all'altra, nessuno fa una piega e tutti capiscono!“. Anche l'ironia non le manca. Florence Labati ha un'invidiabile carriera ed esperienza alle spalle, sul suo profilo Linkedin si definisce esperta di Global information e Communication technology e di sé dice „Metto una grande passione e un forte senso di dedizione in tutto ciò che faccio e in cui credo“.

Di formazione dottore e ingegnere in informatica ha studiato alla Grande Ecoles d'ingénieurs a Parigi e oggi insegna Technology and Business processes alla Franklin University, promuove il Fashion Innovation Award a Lugano ed ha la sua azienda, la Arcs-en-ciel Suisse. Il campo che le piace, quello in cui si muove da anni con grande competenza, è quello della moda. Proprio in questi giorni partirà per Mosca dove prenderà il via il Fashion Tech Day che lei stessa ha creato e messo in piedi invitando a dialogare e a dibattere il 24 ottobre prossimo oltre 600 persone tra professionisti del settore, innovatori e retailer. “Il mercato russo della moda è incredibile” mi dice Florence Labati, “soprattutto quello del lusso ha delle grandi potenzialità”. Mi racconta in proposito un aneddoto che le è accaduto quando era CIO (Chief Innovation Officer) per VF International, un'azienda di abbigliamento statunitense, quotata alla Borsa di New York, la più grande a livello mondiale nel settore dell'abbigliamento per il lavoro che tra le sue marche annovera Timberland e North Face. „Quando sono andata con VF in Russia perché volevamo aprire un negozio per vendere le Vans siamo andati in un grosso shopping mall nel centro di Mosca specializzato in prodotti di lusso. Durante l'incontro mi chiedono quanto fattura VF in tutto il mondo e io come un gallo francese mi gonfio tutta e dico: '11 miliardi'. Mi rispondono: 'tenga conto che noi qui fatturiamo il doppio'“.

I temi principali dei quali si discuterà durante la conferenza sono tre : customer experience e omnichannel, intelligenza artificiale e digital transformation, il suo cavallo di battaglia. Gli ospiti saranno di alto livello e di carattere internazionale, dal Ticino ci saranno Alessandro Trivilini, responsabile del servizio informatico forense della SUPSI e esperto di nuove tecnologie, e Carlotta Vasoli, Marketing Manager del gruppo Ikea.

 A questo punto chiedo a Florence Labati tre parole chiave per definire il rapporto tra moda e nuove tecnologie „digitalizzazione, dematerializzazione e personalizzazione“. Si sofferma in particolare sull'ultimo termine „il cliente oggi partecipa sempre di più nel processo commerciale, vuole contrattare e personalizzare il suo prodotto e tante start up lavorano in questa direzione. Questo vale in particolare per il settore fashion del lusso che prossimamente vivrà un'esplosione in Rete. I clienti dei prodotti di lusso non chiedono soltanto prodotti ma anche servizi specializzati. Una delle start up svizzere che porto sempre con me è Vault azienda specializzata in orologi che costano dai 50.000 fr. in su. Il fondatore è un ex poliziotto che non ha mai pubblicizzato il suo prodotto attraverso i tradizionali canali di marketing ma sui social media che ha studiati con cura. Naturalmente anche il mercato della moda è in costante evoluzione dunque quello che vale oggi non per forza varrà tra due anni“.

Ma torniamo per un attimo alla formazione di Florence Labati che in tempi assolutamente non sospetti come una vera pioniera si è fatta strada in un panorama a dominio maschile „i miei studi mi hanno permesso di implementare i sistemi informativi in tutto il mondo. Per lavoro sono stata in Giappone, Cina, India, Singapore, Russia, in tutta l'Europa dalla Finlandia alla Spagna e anche in Sud America. Tutto questo grazie a delle aziende americane che mi hanno permesso di viaggiare ed è stata una grande opportunità. A proposito di femminismo: a quei tempi mettere una donna a viaggiare, mi sono laureata 30 anni fa, era una cosa bizzarra e non usuale in un'epoca in cui sentivi spesso dirti frasi del tipo „faresti bene a stare a casa con i figli“.

"Ero specializzata in robotica“ continua a raccontarmi Florence Labati che con la sua esperienza potrebbe andare avanti a parlare per delle ore „ ma all'epoca l'unica azienda in Europa che aveva introdotto la robotica era la FIAT. Io piccola francesina non avevo nessuna chance di entrarvi. Decisi di fare un master in gestione aziendale e mi sono lanciata nell'implementazione di sistemi informativi dalla produzione, alla contabilità, alla vendita. Ho fatto tanta esperienza nella biotecnologia e nella farmaceutica in aziende come La Roche sempre però per i sistemi informativi e non per il prodotto in sé“.

Poi a 50 anni Florence ha sentito il bisogno di cambiare. „Ero stufa di fare la brava ragazza. Figlia di operai emigrati, ho sempre studiato e sono diventata ingegnere, ho fatto la brava moglie e sono rimasta sola con due figli, ho fatto la brava dirigente e mi sono annoiata e adesso basta. Adesso faccio quello che voglio io!“.

Da qui è riuscita a fare quello che secondo lei riesce molto bene alle donne: dopo 30 anni di carriera „intensi e fantastici“ si è presa il lusso di mettersi in proprio, ridurre le ore lavorative e di conseguenze le sue risorse economiche consolidando il suo sapere e la sua esperienza. Si è data l'opportunità di raccogliere quanto ha seminato. „Finalmente sono riuscita a vederci chiaro. Oggi sono molto più al corrente del mercato, delle tendenze, della filosofia, della psicologia di internet e la digitalizzazione dei processi di quando ero in ufficio 12 ore al giorno. Finalmente quando vado alle conferenze mi sento pienamente partecipe e posso anche dare un contributo, un valore aggiunto“.

Così è iniziata la nuova avventura di Florence Labati e sono sicura che ne vedremo ancora delle belle perché è una donna di grande vivacità, competenza e energia inesauribile.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.
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