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LUGANOLa sicurezza informatica? Prima di avere conoscenza, si deve averne coscienza

11.11.17 - 13:54
Il prossimo 14 novembre all’Hotel Lugano Dante Center si terrà un corso di sicurezza informatica che parte dal principio della “consapevolezza”
La sicurezza informatica? Prima di avere conoscenza, si deve averne coscienza

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Il prossimo 14 novembre all’Hotel Lugano Dante Center si terrà un corso di sicurezza informatica che parte dal principio della “consapevolezza”

LUGANO - Il prossimo 14 novembre all’Hotel Lugano Dante Center si terrà un corso di sicurezza informatica che parte dal principio della “consapevolezza”. Tutti gli analisti lo sanno e lo raccomandano: l’anello debole di ogni sistema è sempre l’uomo. Per quanto fragili, hackerabili, o imperfetti siano i sofware a cui demandiamo così tante operazioni decisive della nostra vita, la vera debolezza strutturale siamo ancora noi esseri umani, e doppiamente: sia perché è l’essere umano a programmare, sia perché sono altri esseri umani ad usare (o non usare) quei programmi.

Per questa ragione Security Lab Sagl di Lugano, che di cyber security si occupa, definisce “security awareness” la base dell’ideale percorso piramidale di crescita personale o aziendale nella trasformazione digitale. Prima di capire cos’è la sicurezza nel mondo iperconnesso, c’è bisogno di capirne il valore, di averne familiarità. Bisogna fare conoscenza e poi amicizia con la sicurezza, in un certo senso, prima di lavorarci assieme.

I recenti fatti di cronaca hanno riportato una crescente diffusione di attacchi informatici su vasta scala che hanno colpito aziende, organizzazioni governative e infrastrutture critiche in tutto il mondo, creando danni economici e reputazionali molto importanti. Il tutto affiancato dal quotidiano stillicidio di attacchi informatici a PMI e persone singole, famiglie e organizzazioni varie, finalizzati ad estorcere denaro o minare la reputazione di persone e aziende per i più svariati fini, al furto di informazioni sensibili o business critical.

Ci si potrebbe chiedere a cosa serve studiare in prima persona il fenomeno. Perché non è più pensabile delegare la sicurezza informatica al solo reparto IT, o all’amico dell’amico, o al fai-da-te, ma è indispensabile stimolare un approccio di consapevolezza pervasivo all’interno delle aziende e delle organizzazioni, «che promuova una cultura della sicurezza informatica a tutti i livelli», raccomanda Alberto Redi di Sec Lab.

Il corso che ha ideato è basato sulla lezione di un docente che spiega in modo molto semplice i rischi informatici e le modalità per evitarli, attraverso l’ausilio di moltissimi esempi pratici presi dalla realtà, focalizzandosi sull’utilizzo delle email, della navigazione internet, e sulla protezione della propria identità digitale. Al termine viene distribuito anche un decalogo coi suggerimenti più importanti. Per partecipare non è richiesta alcuna competenza tecnico-informatica specifica, essendo destinato a tulle le persone che utilizzano le tecnologie informatiche quali personal computer, smartphone e tablet sia per scopi professionali che personali. In pratica, tutti noi.

L’obiettivo è aumentare il livello di consapevolezza delle persone facendo in modo che imparino a riconoscere ed evitare le trappole, creando una cultura sulla sicurezza informatica, insegnando poche semplici abitudini nell’uso quotidiano della tecnologia, a beneficio di tutti i collaboratori, tutta l’organizzazione aziendale e alle singole persone nell’utilizzo privato.


Questo articolo è stato realizzato da ated - Associazione Ticinese Evoluzione Digitale, non fa parte del contenuto redazionale.