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TEST DRIVEVW Polo R WRC – Il risultato non è una garanzia

02.10.14 - 19:35
Ogni auto merita la sua strada. Un modello creato per l’omologazione di un’auto da rally allora merita le strade di una vera prova speciale. Detto, fatto!
Foto: Davide Saporiti
VW Polo R WRC – Il risultato non è una garanzia
Ogni auto merita la sua strada. Un modello creato per l’omologazione di un’auto da rally allora merita le strade di una vera prova speciale. Detto, fatto!

Sarò onesto: quel traverso che vedete nella foto in realtà non potrete farlo. E non lo diciamo perché siamo riusciti a trovare un bel tratto chiuso al traffico in cui portare la Volkswagen Polo più potente della storia al battesimo del fuoco, ma proprio perché l’ESP – a differenza delle più recenti Volkswagen “R” - non è completamente disattivabile. Quindi appena il posteriore allarga di qualche grado: bam! L’elettronica taglia tutto. Se penso che questa, la Polo R WRC, dovrebbe essere un’edizione limitata di 2'500 esemplari da un lato atta a celebrare i successi di un’auto che viene guidata sempre in controsterzo e destinata al tipo di pubblico che incita a bordo strada personaggi del calibro di Sebastien Ogier e Jari-Matti Latvala, allora forse c’è qualcosa che non va.

Quando la vedi arrivare da lontano su una stradina sterrata innalzando una densa nube di terriccio, con il grande paraurti anteriore e la verniciatura bianca abbinata alla livrea grigio/blu, sembra in effetti che ti venga incontro proprio la due volte campione del mondo. Con la sottile differenza della velocità, dell’assenza di rumore e che al volante non c’è qualcuno bravo tanto quanto quel francesino. E anche nell’abitacolo i comodi e contenitivi sedili sportivi uniti al volante rivestito in alcantara con la piccola “fascia” a ore dodici promettono grandi cose. Promettono, certo, ma l’intera Polo R WRC sembra però essere basata sul principio dell’attesa delusa: non sempre trovi (tutto) quello che cerchi e speso trovi anche ciò che non cercavi. O meglio: per ogni aspetto positivo capita, molto spesso, di trovarne uno contrario.

Iniziamo per esempio dal motore. Avere un 2 litri turbo in luogo dei soliti “millesei” è un po’ come se nel vano motore della Golf infilassero il V6 Turbo della Porsche Macan. Favoloso! La potenza (220 cavalli) ma in particolare la coppia (350 Nm) è “tanta”, ma tanta davvero! È pronto ad ogni regime, ed anche se talvolta un po’ scorbutico è talmente muscoloso che divora ogni rapporto come se non ci fosse un domani, proiettando verso l’orizzonte te e la tua piccola Polo finché l’indicatore di velocità non arriva assurdamente vicino alla soglia dei 250 chilometri orari. Però, seppur spettacolare, anche in rettilineo ti ritrovi a dove combattere con l’eccessiva reazione di coppia che influenza il volante: se non stai attento rischi di effettuare involontariamente un sorpasso. A differenza di tante altre Volkswagen questa Polo R WRC va guidata, il che in termini assoluti non è un aspetto negativo considerando quanto in passato le versioni sportive della casa tedesca siano state accusate di asetticità. Lungo queste stradine larghe quanto l’auto stessa, non a caso teatro di alcune “Prove Speciali”, l’inserimento in curva  è fulmineo, i cambi di direzione veloci, l’assetto piatto. Con quel bel volante in alcantara conduci tra le strettissime curve un’automobile che ad un’ottima agilità abbina però una nervosità intrinseca che talvolta interferisce col feeling che si cerca di stabilire con la vettura: il battistrada largo segue le imperfezioni dell’asfalto, l’escursione corta degli ammortizzatori e il profilo basso degli pneumatici la rende oltremodo secca sugli avvallamenti, superati i 3'000 giri viene si proiettati fuori dalle curve ma divorando l’asfalto con le ruote anteriori fumanti. Chissà quanto dura un treno di gomme all’avantreno…

Ho fatto avanti e indietro parecchie volte da questa piccola stradina libera dal traffico, tutta nostra per qualche ora. E in fin dei conti la sensazione è sempre stata quella di un’automobile che vuole sottomettere la strada con tutta la sua forza. Nessun dubbio sul fatto che sia veloce e pure discretamente efficace, ma non la senti mai realmente aggrappata all’asfalto come una Fiesta ST. Non si può dire che non sia comunicativa, ma purtroppo non ti dice (solo) quello che vorresti sentire. Anziché gioire per la sinuosità delle curve da seconda tutte in sequenza che intravvedi dal parabrezza il tuo primo pensiero è come mettere a terra i cavalli, come evitare quella crepa nell’asfalto, come prepararti a quel piccolo dosso che metterà a dura prova l’assetto. Non pensi insomma a come far andare bene l’automobile, quanto più a come non farla andare male.

Poi, una volta a casa e guardando le foto, ci ricasco. La vedi inserita nel suo contesto naturale con curve in contropendenza, tornanti da prima e curve veloci da “tagliare” alzando un polverone – il contesto di un’auto rally. E pensi a quanto, là dentro, ci stia bene. Ma il tutto si limita ad un aspetto fotografico perché la voglia di ritornare a guidare, su quella strada, non è elevata quanto dovrebbe essere con un’auto con la dicitura WRC in ogni angolo, a maggior ragione se sull’alettone v’è impresso il numero identificato della serie limitata. Dovrebbe essere qualcosa di speciale, uno strappo alla regola, e in parte lo è pure. Per esempio al posto dei soliti doppia frizione DSG hai un cambio manuale con cui lavorare, il che è già un ottimo punto di partenza. Ma l’impressione generale è quella di un’automobile completata al 50%. Al posto di una cattiva trazione anteriore avrei (forse) preferito una mediocre trazione integrale. Sarebbe stato anche più coerente con il l’intero concetto. Bisogna riconoscere però il tentativo di creare qualcosa di meno “pettinato” rispetto ai soliti standard del gruppo Volkswagen, ma se già si è fatto trenta tanto valeva fare trentuno. Da un’edizione speciale come questa ci si sarebbe aspettati qualcosa di ancora più purista per meritarsi il logo WRC e la serie numerata. Avrebbe dovuto esserci un differenziale lamellare anteriore, l’elettronica completamente disattivabile, un abitacolo dall’ambiente ancora più corsaiolo, un sound più sanguigno e soprattutto più sensazioni vere. La Volkswagen ha appena vinto per la seconda volta consecutiva il campionato mondiale, e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima. Una versione a trazione integrale da quasi 250 cavalli della Polo R è attualmente in cantiere (leggi:qui). Per migliorarsi si è ancora in tempo.

 

SCHEDA TECNICA

ModelloVolkswagen Polo
VersioneR WRC
Motore4 cilindri in linea, benzina, turbo
Cilindrata1'984 cc
Potenza220 cv @ 4'500 - 6'300 cc
Coppia350 Nm @ 2'500 - 4'400 cc
TrasmissioneCambio manuale a sei rapporti, trazione anteriore
Massa a vuoto1'324 kg
Accelerazione 0-100 km/h6,4 secondi
Velocità massima243 km/h
Consumo medio7,5 L/100 km (dichiarato)
Prezzo33'900 CHF
Prezzo esemplare provato34'200 CHF
  
Ci piaceLa potenza esplosiva
Non ci piaceFeeling di guida migliorabile

 

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