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PROVA SU STRADACitroën C4 Picasso - La monovolume futuristica

17.03.14 - 23:02
La chiamano "Tecnospace", e non a torto: tra tutte le multipspazio, la C4 Picasso è senza dubbio la più futuristica. E oltretutto offre uno spazio e flessibilità interne senza pari.
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Citroën C4 Picasso - La monovolume futuristica
La chiamano "Tecnospace", e non a torto: tra tutte le multipspazio, la C4 Picasso è senza dubbio la più futuristica. E oltretutto offre uno spazio e flessibilità interne senza pari.

FUTURISTICA NON SOLO NELL’ASPETTO - Un’automobile di sicuro impatto. Anche se non vi piacciono le Citroën e anche se una monovolume è probabilmente l’ultima tipologia di vettura che acquistereste. Però: la C4 Piccaso riesce a stupirvi e a colpirvi. Non solo per una caratteristica peculiare che spicca rispetto ad altre, ma proprio per il pacchetto completo che offre. Sicuramente il design non è mai stato un capitolo in cui i francesi sono stati cauti; con la loro creatività hanno saputo creare capolavori e tragedie. Però nel caso della C4 Picasso ci sentiamo in dovere di sbilanciarci più del solito affermando: bravò (l’accento aiuta nella pronuncia francofona). Notoriamente non si può lavorare granché sulle proporzioni di una multispazio, tuttavia il notevole impatto estetico dalla chiara mano futuristica è dato in particolare dal frontale caratterizzato da gruppi ottici semplici nella fisionomia ma ricercati nella composizione, con le affusolate luci diurne a LED rettangolari separate dai proiettori assottigliati appena sotto. Anche il posteriore, grazie ai fanali a LED con effetto tridimensionale, contribuisce a rendere moderno ed elegante il lato B della C4 Picasso, di per se più tradizionale.

COME SU UNO SPACHE SHUTTLE - Ma nel definire futuristica la Citroën C4 Piccaso, il design esterno non rappresenta che un ruolo marginale quantificabile in forse solo il 15, 20 percento del totale. Aprite la porta del guidatore, sedetevi, accendete il contatto e guardatevi attorno. Sembra davvero di essere a bordo di una sorta di space shuttle per famiglie. Tutto, dal grande schermo a 12 pollici (da cui si gestiscono tutte le funzioni della vettura dalla radio al navigatore passando per le impostazioni generali e la climatizzazione) al taglio moderno della plancia abbinato al design minimalista e alla grafica accattivante delle strumentazione, anch’essa interamente digitale, regalano un’esperienza di guida interessante e, soprattutto, mai sperimentata altrove nella categoria. Si crea quindi un ambiente particolare, unico, quasi rarefatto contornato da un impianto audio dalle notevoli qualità acustiche e un insieme di materiali molto curati e dettagli estetici ricercati fin nei minimi dettagli, sicché non sarà solo l’occhio bensì anche il tatto ad essere ampiamente appagato. E poi, come tradizione vuole e visto che di occhio si parla, non si può non citare la suggestione creata dal parabrezza panoramico. Anche se, proprio a causa di quest’ultimo, sembra che non sia stato possibile dotare le alette parasole della luce di cortesia.

LO SPAZIO BEN SFRUTTATO - Ai vari saloni dell’automobile capita spesso di imbattersi in prototipi che al di la di interessanti soluzioni stilistiche per l’abitacolo propongono anche concetti di sfruttamento di spazio dello stesso piuttosto innovativi, tipo poltrone roteanti e ampie modulabilità degli arredi che trasformano l’automobile in una specie di salotto viaggiante. Un vero peccato che queste spesso non trovino la strada della produzione in serie, ma tra tutte le automobili che mi è capitato di provare in questi anni nessuna si avvicina di più a questi prototipi come la C4 Picasso. Dal canto suo ha sicuramente uno buon sfruttamento dei 4,43 metri di lunghezza, ma alcune chicche sembrano davvero prese dalla firt class aeronautica. Per tutti i passeggeri è previsto un poggiatesta specifico per sostenere la nuca, i sedili posteriori sono tutti della stessa larghezza,  hanno lo schienale inclinabile e posso sfruttare il tavolino integrato nei sedili anteriori. Questi ultimi sono massaggianti mentre quello del passeggero anteriore ha addirittura un poggiagambe estendibile per potersi rilassare durante un viaggio. A questo si abbina una flessibilità di carico sensazionale. I sedili posteriori possono scorrere singolarmente per circa 10-15 centimetri e quando abbattuti formano un fondo completamente piatto, i lati del bagagliaio sono regolabili, la soglia di carico bassa, il portellone ad azionamento elettronico e il sedile del passeggero anteriore può essere anch’esso abbattuto per ottenere 2,5 di lunghezza in più per eventuali carichi ingombranti. Davvero è impossibile trovare un difetto, all’interno dell’abitacolo.

COME IN PRIMA CLASSE - Come ben si conviene alla tradizione Citroën l’assetto è morbidissimo, quasi si viaggiasse sull’ovatta, sebbene la C4 Picasso non possa essere dotata delle sospensioni idrauliche tradizionali del marchio ma ormai cadute in disuso. Un comfort quasi esagerato che si apprezza in particolare in autostrada dove questo si abbina ad una silenziosità regale, da vera ammiraglia, per merito dei svariati lavori di miglioria eseguiti sulle guarnizioni delle portiere e sugli insonorizzanti. Tuttavia la morbidezza non pregiudica affatto la tenuta di strada, sicura e di buon livello grazie agli ottimi pneumatici di primo equipaggiamento, e non bisogna appunto farsi impressionare dal coricamento laterale e dallo sterzo morbido privo di alcuna comunicatività in quanto, seppur entro i limiti di una monovolume – in particolare confortevole come questa – si nascondono delle buone doti stradali. Nei primi tre rapporti anche il propulsore 1,6 turbo da 155 ha un buono spunto, ma la piccola cilindrata e i restanti rapporti lunghi ne penalizzano la ripresa obbligandovi a ricorrere al cambio più di quanto vorreste effettivamente fare. Da questo punto di vista la maggiore coppia del turbodiesel potrebbe essere in indubbio vantaggio nonché una scelta più azzeccata per la tipologia di vettura. Dei consumi, anche qualora si optasse per il benzina, non ci si deve certo preoccupare: con una guida attenta si percorrono facilmente 100 chilometri con 6,5 litri di benzina, ma anche senza particolari attenzioni si riesce a restare entro gli 8 litri. Merito anche della nuova piattaforma modulare EMP2 sulla quale è costruita, che grazie all’ampio uso di materiali leggeri tra cui alluminio e materiali compositi è riuscita a dimagrire segnando sulla bilancia pressappoco lo stesso peso di una C3 Picasso. E con tutti questi contenuti il prezzo del nostro esemplare, dotato di ogni che, è ampiamente giustificato e anzi: poco più di 40'000 franchi ci sembrano più che ragionevoli. Brava, Citroën!

UN SUCCESSO MERITATO - Con tutti questi contenuti verrebbe da pensare che i prezzi siano assolutamente esorbitanti, ma il gruppo francese PSA ha recentemente ricominciato ad offrire una notevole qualità a prezzi sorprendentemente contenuti. Gli oltre 40'000 franchi del nostro esemplare, dotato di tutto punto, sono quindi ampiamente giustificati anche dal fatto che è difficile trovare di meglio nel segmento. Ed evidentemente, oltre all’incetta di premi raccolta dalle principali testate europee per i quali dovremmo scrivere un ulteriore articolo per la loro quantità, in Europa ci sono già oltre 50'000 persone che l’hanno capito. Citroën ha davvero fatto centro!

 

SCHEDA TECNICA

ModelloCitroën C4 Picasso
Versione1,6 THP 155 Exclusive
Motore4 cilindri in linea, benzina, turbo
Cilindrata1'598 cc
Potenza156 cv @ 6'000 giri/min.
Coppia240 Nm @ 1'400 giri/min.
TrasmissioneCambio manuale a 6 rapporti, trazione anteriore
Massa a vuoto1'493 kg
Accelerazione 0-100 km/h9 secondi (dichiarato)
Velocità massima209 km/h (dichiarato)
Consumo medio6,1 L/100 km (dichiarato)
Prezzo36'600 CHF
Prezzo esemplare provato44'010 CHF
  
Ci piaceHi-Tech e innovazione al servizio della praticità
Non ci piaceL'inaspettata pigrizia in autostrada

 

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