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PROVA SU STRADAMetti che devi scegliere tra un’Audi R8 e…

20.05.13 - 15:15
Un lungo viaggio, poco a tempo a disposizione e una supersportiva. Tra autostrade e passi alpini abbiamo scoperto un’automobile tanto incredibile quanto prevedibile.
Audi
Metti che devi scegliere tra un’Audi R8 e…
Un lungo viaggio, poco a tempo a disposizione e una supersportiva. Tra autostrade e passi alpini abbiamo scoperto un’automobile tanto incredibile quanto prevedibile.

VOI COSA AVRESTE FATTO? - La vita ci pone, più o meno frequentemente, di fronte a scelte piuttosto importanti. Che queste siano prese con passione o ragione, spontaneamente o dopo lunghe e attente riflessioni non ha importanza: ciò che conta è che tirate le somme si sia soddisfatti, meglio ancora se a lungo termine. Poco più di una settimana fa ci trovavamo dalle parti di Klagenfurt, in Austria. Era tardo pomeriggio quando, di tutto a un tratto, ci siamo ricordati che poco prima delle 21 avevamo un aereo da prendere a Monaco di Baviera; un viaggio attorno ai 400 chilometri da affrontare nel più breve tempo possibile. Visto che avevamo già guidato la nuovissima Golf GTI durante il viaggio d’andata (potete leggere la prova qui), ci serviva qualcosa di decisamente più veloce, almeno per recuperare un po’ di tempo sulle autostrade tedesche. Come per magia i responsabili del parco veicoli del gruppo Volkswagen sono riusciti a tirare fuori dal cappello due chiavi, quelle di una RS5 e quella di una R8. Ed eccoci quindi alla nostra scelta: con quale delle due affrontare il viaggio?

GERMANIA CHIAMA ITALIA - Per quanto la relativa spaziosità e le elevate prestazioni mi attirassero inizialmente verso la RS5, d’altro canto non avevo ancora mai guidato una R8, e sebbene incombesse la paura di una futura collezione di ernie discali dovute ad un viaggio di oltre 3 ore con una sportiva a motore centrale alta 1 metro e 25 centimetri, la decisione è stata facile: “La R8, per favore!”.  Una coupé, otto cilindri, manuale. Spettacolare, per quanto non amante della vettura, forse a causa dei pregiudizi maturati negli anni dalle opinioni altrui. Una volta calatomi nell’abitacolo, impressioni divergenti. Il contrasto tra un abitacolo fin troppo anonimo per un’automobile di questo calibro, con strumentazione, interruttori ed elementi  troppo simili ad altre signore degli anelli affiancato alla sempre intrigante fisionomia di una vettura a motore centrale, il quale  lavora, vive e respira alle tue spalle e il selettore a griglia del cambio manuale, è fin troppo forte. L’accostamento di questa tipica freddezza teutonica a un’emozionalità che richiama le sportive italiane dei tempi d’oro è come invitare a cena la donna più bella e affascinante che abbiate mai conosciuto, finendo poi per scoprire che non riesce ad affrontare nessun argomento che si allontani anche minimamente dal suo dottorato in fisica molecolare: per quanto brillante e affascinante, finisce sempre per apparire fin troppo distaccata.

PICCOLA DEVIAZIONE - Una veloce occhiata all’orologio ci suggerisce che di tempo per queste considerazioni non ce n’é: quindi si avvia il motore e ci si dirige verso l’entrata autostradale più vicina. La prima abbondante ora di viaggio scorre liscia, senza drammi, sempre nel rispetto dei limiti di velocità austriaci e con un’autostrada semidestra, ottenendo un consumo medio che secondo il computer di bordo è di poco superiore ai 10 litri ogni 100 chilometri. Però la mia curiosità verso la R8 cresce sempre di più. Lungo il percorso vi sono delle strade montuose davvero spettacolari sulle quali si potrebbe fare una piccola deviazione, e la possibilità di perdere l’aereo per scoprire come va questa R8 è un rischio che sono disposto a correre. In un battibaleno mi ritrovo ad affrontare una lunga serie di curve e controcurve. Inizialmente è difficile fare amicizia con l’avantreno leggero e la distribuzione dei pesi - ottimale da un punto di vista teorico ma non sempre evidente da gestire da un punto di vista pratico, se non si è abituati. Basta però un po’ di tempo, nemmeno troppo per il tipo di auto, per capire subito che la R8 si comporta proprio come una sportiva dovrebbe comportarsi.

"TENERE GIÙ" - Fedele nella riposta dei comandi, veloce e precisa come un bisturi, non v’è altra Audi che riesca a tenerle testa. Portare il “quattromiladue” oltre gli ottomila giri è un’estasi che solo i motori aspirati ci possono offrire, e il sonoro “clack-clack” ad ogni cambio di rapporto con il selettore a griglia è a dir poco galvanizzante; specie perché di questi tempi trovare una sportiva come questa con tre pedali non è affatto impresa facile. A queste sensazioni da pelle d’oca si affianca però una guidabilità molto facile, quasi intuitiva, tanto che con un minimo d’esperienza basta una qualche decina di minuti per riuscire a spingerla forte. Premendo l’acceleratore in uscita di curva dove lo premereste con una qualsiasi altra auto, scoprite che potete farlo ancora prima. Quando lo farete ancora prima di quanto credereste possibile con una 911, scoprite che potete anticipare ancora di più. È come se ogni volta vi istigasse a premere l’acceleratore appena dopo una delle potenti staccate necessarie per appesantire l’avantreno e dare un po’ di consistenza allo sterzo, altrimenti fin troppo leggero, prima dell’ingresso in curva. Per infischiarsene delle regole fisiche a cui devono sottostare quasi tutte le altre automobili la trazione integrale è un grande aiuto, in particolare perché “in trazione” si percepisce come il variare della pressione sull’acceleratore sia in grado di far ruotare l’automobile attorno al proprio asse migliorandone le capacità di affrontare una curva. Un colpo da maestro.

SUPERCAR QUOTIDIANA - Un colpo da maestro la cui croce e delizia risiede appunto nella sua facilità, troppo asettica per gli amanti delle emozioni forti da un lato, intelligente perché in grado di far andar forte con un’auto che ha tutte le caratteristiche di una vera sportiva anche colui che non possiede le doti al volante di Sebastian Vettel. Anche in rettilineo per alcuni non sarà particolarmente spettacolare, anche se mettere la sesta con la propria mano destra e il proprio piede sinistro a 260 km/h, per poi lanciarsi verso la soglia dei 300 percependo l’effetto suolo che la tiene incollata all’asfalto, è uno dei tanti aspetti per i quali questa è forse la Supercar più sfruttabile del pianeta. Perché nonostante i 400 km e le grandi velocità sono arrivato a destinazione senza mal di schiena, con i bagagli che non hanno fatto fatica a trovare spazio nel vano anteriore, ma soprattutto perfettamente in tempo per prendere l’aereo. Nonostante la deviazione sulle alpi senza la quale questo articolo, molto probabilmente, non avrebbe potuto essere scritto.

 

ModelloAudi R8
Versione4.2 V8 FSI
Motore8 cilindri a V, benzina, aspirato
Cilindrata4'163 cc
Potenza430 cv @ 7'900 cc
Coppia430 Nm @ 4'500 - 6'000 giri/min.
TrasmissioneCambio manuale a 6 rapporit, trazione integrale con differenziale meccanico (Torsen)
Massa a vuoto1'635 kg
Accelerazione 0-100 km/h4,6 secondi (dichiarato)
Velocità massima302 km/h (dichiarato)
Consumo medio14,2 L/100 km (dichiarato)
Prezzoda 156'000 CHF

 

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