PRIMA PROVACi si allarga, in tutti i sensi: è arrivata la Jaguar per famiglie

GIOVANI E SPORTIVI - Ci si potrebbe aspettare molteplici location per dare inizio alla presentazione di una famigliare prestigiosa quale è la Jaguar XF Sportbrake. Un campo da Golf per riempire il bagagliaio con le rispettive sacche per esempio, oppure un albergo di lusso in qualche località esclusiva per mostrarne il prestigio. In realtà, niente di tutto questo. Del resto abbiamo appreso tutti che la Jaguar ha cambiato rotta e che negli ultimi anni sta pensando fuori dagli schemi per avvicinarsi ad una tipologia completamente diversa di clienti. Sempre agiata e di buon gusto, certo, ma più giovanile e sportiva. Ebbene: invece delle sacche da Golf il bagagliaio della di questa nuova XF familiare è stato riempito con le attrezzature che si usano per praticare l’arrampicata, e la location scelta per fare da cornice è stata l’International Climbing Arena di Edimburgo che, all’epoca dell’apertura, poteva vantare di essere il più grande centro d’arrampicata coperto del mondo.

PRATICITÀ E BUON GUSTO - Questo potrebbe essere solo l’inizio in quanto quello che definiscono “un nuovo modello per nuovi clienti” è diventata pure l’auto di supporto della squadra ciclistica “Team Sky”, e proprio in tale ottica offre una gamma di accessori che fino ad ora non ci si sarebbe mai sognati di vedere su un’auto di tale stampo nobile: parliamo di portabagagli sul tetto, di portabiciclette, di gancio traino e altro ancora. Visto che siamo in tema di praticità e considerando che il lusso non è un opinione, alla Jaguar va fatto un plauso per la realizzazione del bagagliaio. Dal lato pratico perché vi sono i praticissimi binari posteriori per fissare il carico e un doppio fondo, perché i sedili posteriori si possono sganciare tramite una leva astutamente posizionata nel bagagliaio e perché una volta abbassati il piano di carico è completamente piatto e in grado di inglobare qualcosa come 1'675 litri. Tutto questo senza lasciarsi sfuggire dettagli non trascurabili per un’automobile di questa categoria come il portellone a chiusura ed apertura automatica, il gancio in pelle per aprire il vano doppio fondo, la moquette per il piano di carico identica a quella utilizzata per il pavimento dell’abitacolo, o ancora le sospensioni posteriori autolivellanti.

NIENTE SORPRESE (PER FORTUNA) - Queste ultime ci portano quindi al capitolo tecnico. In realtà cambia ben poco rispetto alla berlina, ed è proprio questo il bello. La massa per esempio è aumentata di soli 70 chili ma la rigidità torsionale è rimasta identica, così come identiche sono le dimensioni esterne ed il passo. Niente di nuovo sotto il sole quindi, dove la XF in veste familiare si guida proprio come le altre XF: dinamicamente ma con souplesse. Il quattro cilindri turbodiesel da 2,2 litri (qui la nostra prova sulla berlina) si è guadagnato un aumento di potenza arrivando ad erogare 200 cavalli: nella vita di tutti i giorni mostra poche differenze rispetto al V6, il quale però fornisce accelerazioni e riprese ben maggiori quando si preme con decisione sull’acceleratore.

UN’ALTRA STORIA - Pur mostrando quindi un notevole vantaggio in termini pratici, nulla di ciò che ci piaceva è stato sacrificato sulla XF Sportbrake. L’ennesima conferma che la Jaguar è sulla buona strada e che la gamma di prodotti si sta espandendo nella giusta direzione. Questo, per un breve istante, mi ha portato a ripensare quel momento in cui il marchio era ancora nella mani della Ford e in cui, un po’ con le stesse motivazioni, aveva introdotto sui mercati la X-Type Estate. Ma quella, di fatto, è stata tutta un’altra storia, e per fortuna il passaggio di proprietà nelle mani di Tata sta mostrando frutti ben più gustosi rispetto alle passate raccolte.

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