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PROVA DEI LETTORILa Subaru BRZ provata dai "subaristi" più puri

24.12.12 - 07:00
La BRZ, gemella della Toyota GT86, è una Subaru sportiva totalmente differente da qualsiasi altra Subaru sportiva vista fin’ora. Piacerà anche a chi vive di pane ed STI?
Davide Saporiti
La Subaru BRZ provata dai "subaristi" più puri
La BRZ, gemella della Toyota GT86, è una Subaru sportiva totalmente differente da qualsiasi altra Subaru sportiva vista fin’ora. Piacerà anche a chi vive di pane ed STI?

TRADIZIONALISMO - Sapete cos’hanno in comune un subarista, un porscheista e un amante delle automobili americane? No, non è una barzelletta, e la risposta c’è eccome: la fedeltà.  Nel mondo d’oggi in cui si emigra da un marchio all’altro ad ogni cambio di automobile come fossero dei televisori, loro – proprio come chi guida una 911 e chi non può fare a meno di un V8 statunitense – restano sempre fedeli alla loro ricetta preferita: un motore Boxer 4 cilindri, un turbo “grosso così” e la trazione integrale. Non importa poi se la casa delle pleidai si sia ritirata ormai quattro anni or sono dalle competizioni rallystiche a cui deve gloria e reputazione, perché ognuno di essi, non appena esce una nuova edizione, farebbe carte false per potersela posteggiare nel garage di casa. La Subaru questa cosa l’ha capita benissimo e continua ad accontentarli.

UN NUOVO GIUDICE - Nel corso dell’estate ha fatto la comparsa nei concessionari una strana automobile che appartiene alla tradizione Subaru allo stesso modo in cui la polenta appartiene alla tradizione culinaria giapponese. Quest’automobile si chiama BRZ ed è il risultato di una proficua collaborazione nonché una lunga gestazione condivisa con la partner Toyota, che in casa sua la chiama GT86. Se per quest’ultimi non è così difficile farla penetrare nel mercato grazie anche ad attività agonistiche giunte in suo supporto, la Subaru deve convincere i suoi “fedelissimi” a rinunciare a due cose apparentemente giudicate essenziali: il turbo e la trazione integrale. Come avrete appresso se ci leggete spesso, noi adoriamo entrambe le auto perché racchiudono tutta l’essenza del piacere di guidare un’automobile sportiva in un prodotto economicamente alla portata di molti. Questa volta abbiamo deciso di lasciare il compito di giudice a qualcuno di estremamente “scomodo” per quest’automobile: i subaristi più tradizionalisti appartenenti al Subaru Turbo Momo Club.

IL PRIMO CONTATTO - Il ritrovo è fissato per una mattina di fine novembre sulla cima di una monte a noi molto caro situato nelle Alpi Biellesi e Cusiane. Un ritrovo scelto non solo per l’ottima vista ma anche per la fantastica strada che si deve percorrere per raggiungere la vetta. Se mai ce ne fosse stato bisogno, nella ventina di chilometri di salita ho (per l’ennesima volta…) spremuto per bene la coupé giapponese, ottenendo (nuovamente…) la conferma che quest’automobile risponde perfettamente e in ogni aspetto ai gusti del pilota tradizionalista: merito del motore aspirato capace di raggiungere i 7'500 giri/min., della sensazione di guida caratterizzata da leggerezza e assoluto orientamento dinamico dovuto anche alla trazione posteriore con la quale si può pennellare ogni singola curva. Un pensiero che mi fa sorridere se penso a coloro che tra poco la giudicheranno: anche loro dei tradizionalisti, ma evidentemente con caratteristiche e desideri diversi. Incontro gli amici del Subaru Turbo Momo Club alle 9 in punto, tutti pronti e già in fermento con la curiosità alle stelle per poter analizzare e toccare con mano una Subaru destinata ad entrare nella storia della casa. Il giudizio estetico, sul quale si fiondano subito, è ampiamente positivo. “Bella”, “compatta”, “sportiva” sono gli aggettivi che emergono più spesso, ma non senza qualche critica, come quella di non avere un linguaggio stilistico che la permetta di identificarsi immediatamente con il marchio o ancora qualche perplessità circa lo spoiler posteriore, che loro sono evidentemente abituati ad avere di dimensioni titaniche. Anche l’abitacolo sembra piacere, tutto sommato: “La qualità non è per niente malvagia” dice qualcuno, “sembra proprio un’auto sportiva” aggiunge qualcun altro e “nel layout ha un che di Porsche” suggerisce un terzo.

SI PARTE - Ora, però, è giunto il momento di mettersi alla guida. Ad iniziare è Emanuele, partendo con giusta prudenza. Tanto basta però per esclamare subito quanto segue: “La prima metà del contagiri, per ora, non mi convince: manca davvero il turbo… però la leva del cambio ha una corsa bella corta!” Proseguiamo nelle strade che si snodano ai piedi del monte, e si inizia ad osare un po’ di più tra una curva e l’altra. “Cavolo, non mi sarei aspettato che mi desse subito così tanta fiducia! È un go-kart: la tenuta è formidabile. Poi, la posizione di guida è perfetta…” Eccezzion fatta per la mancanza del turbo, quindi, nessuno grande difetto. Mentre percorriamo la salita, è quindi il momento di sputare il rospo: “È bella e si guida da Dio, però… per me non é una Subaru.” Tutto come da copione, come volevasi dimostrare.

LA PAROLA DEL PRESIDENTE - Dopo un breve spuntino tocca ad Adam, il presidente del club, il cui giudizio è atteso da tutti con impazienza. Si siede ed i primi complimenti vanno alla posizione di guida, poi si accende il 4 cilindri boxer partendo con discreto brio, e dopo appena un chilometro esclama sorpreso: “Sai cosa? Mi sembra di averla guidata già prima: mi trovo benissimo, la sento davvero mia!” Una buona scusa per scalare una marcia in più ed iniziare ad esplorarne i limiti, momento in cui arriva la seconda esclamazione dal tono sorpreso: “Però! È davvero facile per essere una posteriore, non pensavo... da tanta soddisfazione. Inoltre ha un carattere quasi da auto da corsa, fa venire voglia di andare forte!”. Arriviamo ai dieci chilometri di salita che Adam si divora in un attimo, con facilità e sicurezza e un’espressione visibilmente soddisfatta. Quindi le manca davvero il turbo? “A dire il vero no, non è che le manchi il turbo. Semplicemente manca un po’ di coppia negli allunghi perché non è così spettacolare. Ma la potenza, in ogni caso, è davvero giusta. Molto equilibrata, si.” Con l’obiettività di un giornalista lasciando all’esterno dell’auto la soggettività del subarista fanatico (nel vero senso della parola), il presidente del Subaru Turbo Momo Club non avrebbe potuto dare giudizio più mirato.

L’ULTIMA PROVA - È il momento di Denis, terzo ed ultimo candidato per la prova di oggi. Una prova che comincia subito con il ritmo di chi quest’auto la conosce già. Una sensazione già raccolta oggi, ed è così anche per Denis: “È molto facile, e stimola a pigiare sul gas”. Ma, quando lo fa, si ripete sempre la stessa frase: “I freni sono ottimi e la tenuta è sensazionale, però manca potenza. Peccato perché è davvero precisa e per niente pesante!” Le curve in salita si susseguono con molta rapidità, ma forse non abbastanza. “Secondo me la più grande differenza rispetto ad una delle nostre STI è che qui hai il tempo di riflettere, di capire cosa succede. Con le nostre, invece, tutto avviene più rapidamente.” Un opinione molto condivisibile che ci porta inevitabilmente alla conclusione: “È un gran bel giocattolo! Ammetto che non mi dispiacerebbe per niente averlo nel garage, però non potrà mai sostituire l’STI…”.

TIRARE LE SOMME - Così, a fine giornata, dopo aver corso su e giù dal monte e potersi finalmente gustare una tazza di cioccolata calda nella baita, è il momento di tirare le somme. L’auto, come testimoniano i commenti, piace a tutti per le sue oggettive qualità dinamiche. Manca un po’ di vivacità nel propulsore, certo, ma non è necessariamente colpa del turbo: un innalzamento di cilindrata o un’erogazione più cattiva potrebbero essere una soluzione, ma la potenza è giusta. Se insomma un possessore di STI non acquisterà mai una BRZ non è perché ci sia qualcosa che non va nella BRZ, ma semplicemente perché quest’ultima è concettualmente troppo diversa dalla più famosa delle Subaru a cui loro sono tanto affezionati. La cosa inizialmente mi sorprende parecchio, perché non riesco a capire come mai si continui a preferire “quella” nonostante tutto l’entusiasmo dimostrato verso “questa” che, ognuno di loro, avrebbe volentieri guidato ancora un bel po’ nonostante fossimo già arrivati all’ora del tramonto. Forse però c’è una spiegazione anche per questa situazione, ed il suo nome è fedeltà. O, come mi sembra di intuire, vero amore.

 

ModelloSubaru BRZ
Versione-
Motore4 cilindri Boxer, benzina, aspirato
Cilindrata1'998 cc
Potenza200 cv @ 7'000 giri/min.
Coppia205 Nm @ 6'400-6'600 giri/min.
TrasmissioneCambio manuale a 6 rapporti, trazione posteriore, differenziale autobloccante
Massa a vuoto1'341 kg
Accelerazione 0-100 km/h7,6 secondi (dichiarato)
Velocità massima226 km/h (dichiarato)
Consumo medio7,8 L/100 km
Prezzo39'800 CHF
Prezzo vettura provata40'500 CHF

 

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