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LUGANO/MONTE CARLOLa nostra avventura al rally Lugano – Monte Carlo (2/2)

18.04.11 - 06:30
La mondanità di Monte Carlo, le ex stradine del Rally usate per le nostre prove di regolarità e la vittoria di domenica mattina. Ecco la seconda parte del nostro raid.
Ticinonline/b.a
La nostra avventura al rally Lugano – Monte Carlo (2/2)
La mondanità di Monte Carlo, le ex stradine del Rally usate per le nostre prove di regolarità e la vittoria di domenica mattina. Ecco la seconda parte del nostro raid.

Venerdì vi avevamo lasciato col nostro arrivo a Valence nel tardo pomeriggio di venerdì, dopo i quasi 600km di trasferimento da Lugano. Ecco quindi che prosegue il nostro viaggio verso Monte Carlo affrontando le 5 prove di regolarità e, la domenica, il circuito d’agilità cittadino. Che abbiamo vinto.

LA PROVE DI REGOLARITÀ – Pieno di Benzina alla CR-Z, presa in consegna del navigatore indicante l’itinerario, cena veloce in albergo e poi di nuovo pronti sul campo per la partenze delle prime due prove di regolarità in notturna, rispettivamente “St Jean En Royans – Leoncel” e “Leoncel – Col des Limouches”. Finite le due prove, ormai stanchi dopo aver passato più di 9 ore effettive al volante, corriamo dritti in albergo per qualche ora di sonno, solo dopo aver rifatto il pieno e constatato gli ottimi consumi della piccola Honda.
Il mattino successivo spulciamo le classifiche provvisorie e le varie misurazioni, giusto per capire come funziona il meccanismo e cosa possiamo migliorare. Finita la colazione si riparte quindi per le rimanenti tre prove di regolarità: per arrivare a Monte Carlo ci aspettano ancora quasi 450 chilometri. E le nostre schiene iniziano a risentirne, complici i sedili poco imbottiti ed un abitacolo non proprio accogliente per lunghe percorrenze. Questi attimi di malcontento vengono temporaneamente accantonati quando ci immergiamo in quel suggestivo scenario che è la Vallee de la Roanne. Queste stradine strette, con tornanti, curve e controcurve, qualche rettifilo e traffico nullo, fa considerare ad alcuni di noi che i trasferimenti sono quasi più belli e divertenti delle prove stesse, specie se affrontati in “carovane” dalla buona compagnia. Conclusa la “Saint Nazaire Le Desert – La Motte Chalancon” si prosegue subito per raggiungere la quarta prova, ritardata a causa di un’improvvisa frana caduta sulla strada pianificata che ci ha fatto allungare non poco il percorso. Ci si avvicina sempre più al mare, come mostrano le strade, e si affronta la “Puget –Theniers” baciata dal tramonto e contraddistinta da un imprevisto, ovvero una Honda Jazz che presa da qualche timore, probabilmente a causa del precipizio che accompagna la strada, rallenta il passo bloccando me e la Ferrari che mi precede. Sprint finale verso Nizza, finalmente con un po’ di Autostrada e si arriva per l’ultima prova con partenza dal “Col de la Madone” passando per il “Col des Banquettes”. Chi segue il mondo del rallysmo, quello vero, riconoscerà sicuramente questi nomi, trattandosi di prove speciali storiche del Rally del “Monte”. I rombi e i controsterzi delle Alpine A110 che qui correvano (e vincevano) nei primi anni 70 sono solo un ricordo lontano che affiora di tanto in tanto, quando ci rendiamo conto di quanto sia impegnativa ed appagante quest’ultima prova, affrontata praticamente al buio e col pedale del gas sempre a tavoletta per mantenere la velocità media imposta.

MONTE CARLO: L’ARRIVO, LA VINCITA, LE PREMIAZIONI – Arriviamo Monte Carlo che è già tutto buio. Lasciamo la macchina nel parco chiuso ed effettuiamo i classici lavori burocratici per dirigerci poi nel favoloso Fiarmont Hotel. Hotel che, neanche a farlo di proposito, è situato proprio sopra al famoso tunnel in cui passa il gran premio di Formula 1 e la cui entrata si trova proprio sul tornante “Loews” (oggi Grand Hotel Hairpin). La serata è finalmente dedicata allo svago tra i ristoranti, i casinò e i locali aperti fino a tardi che da sempre caratterizzavano il principato più famoso del mondo. Domenica mattina, trascorse poche ore di sonno, ci dirigiamo nella zona portuale per effettuare l’ultima prova. Qui ci aspetta un piccolo tracciato “slalom” disegnato ovviamente con i coni: studiamo veloce il percorso e ci dirigiamo alla partenza. Il peso contenuto, il cambio manuale e l’agilità della Honda qui si sono dimostrate fondamentali per riuscire a “staccare” un buon tempo. Affrontiamo il breve percorso con concentrazione ed impegno, sempre attenti a non abbattere nessun cono. Il tempo sul percorso era inevitabilmente buono, come confermato poi alla premiazione presso il Grimaldi Forum in cui siamo stati chiamati a salire sul palco, a fianco dei vincitori delle altre cagetorie (per esempio minor consumo, rispetto della regolarità) ritirando la coppa per aver vinto la prova di agilità cronometrica. Una prova che da un punto di vista puramente velocistico/prestazionale era l’unica che mettesse veramente in risalto le capacità dinamiche delle auto partecipanti. Con molto piacere abbiamo notato di non essere stato l’unico team ticinese ad aver ottenuto un buon risultato: nelle zone nobili della classifica vi sono anche Max Beltrami e Vanni Merzari, che hanno ottenuto il quarto posto assoluto nella classifica combinata di regolarità/consumo e il terzo in quella di regolarità, mentre al secondo troviamo il team Aghem – Fiorio, anch’essi su Honda CRZ.

L’EPILOGO – Conti alla mano si può dire che le squadre schierate dal Dicastero Sport della città di Lugano hanno portato in patria degli ottimi risultato distinguendosi anche all’estero. Ed è proprio al dicastero Sport della città di Lugano che vanno i nostri ringraziamenti per aver potuto partecipare a questo evento, senza dimenticare l’Automobile Club Monaco e la sezione ticinese dell’ACS. Per ultima, ma non per questo meno importante, la gentilissima Honda Auto Svizzera per averci concesso una delle loro CR-Z che ci ha accompagnato durante questa vera propria maratona vittoriosa di oltre 1'500 chilometri.

Benjiamin Albertalli/Francesco Greco

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