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PRIME IMPRESSIONIScout, l’ammiraglia Skoda Superb col vestito “adventure”

26.07.19 - 09:00
L’aggiornamento del modello include il debutto della versione offroad, estendendo la versatilità dell’auto. Sempre molto spaziosa ed altrettanto accogliente, con diesel elastico e brillante.
Scout, l’ammiraglia Skoda Superb col vestito “adventure”
L’aggiornamento del modello include il debutto della versione offroad, estendendo la versatilità dell’auto. Sempre molto spaziosa ed altrettanto accogliente, con diesel elastico e brillante.

Evoluzione più che interessante per il vertice della produzione Skoda, con l’ammiraglia Superb che al rinnovamento di metà carriera – si tratta della terza generazione, lanciata nel 2015 – aggiunge l’interessante variante Scout, sulla carrozzeria giardinetta, sinora riservata alla sola Octavia: il modello offre più personalità, maggior versatilità e si avvicina alla gamma Suv.

Cosa cambia sull’inedita versione Scout?
Esteticamente il restyling appare moderato, giocato più che altro sui dettagli. Davanti, ad esempio, trovano spazio una mascherina con profilo cromato più importante ed i proiettori a led, oltre ad altri elementi minori. La Superb wagon è insomma sempre quella, peraltro elegante e ben proporzionata anche grazie al lunotto posteriore fortemente inclinato, con dimensioni da ammiraglia “furba”, stante la lunghezza ben inferiore ai cinque metri (4,86 m per la precisione). Il “vestito” Scout, sobrio ma molto piacevole come da tradizione della marca ceca, s’intona senza problemi anche alle forme della Superb, giocato com’è più che altro sull’aggiunta delle protezioni lungo gli archi passaruota e nella porzione inferiore dei fascioni paracolpi, oltre alle fasce sottoporta. Su questo si inseriscono le modifiche meccaniche, con l’altezza minima da terra rialzata di 15 mm ed il sottoscocca corredato di serie del pacchetto “Condizioni stradali avverse” con protezioni motore estese; le ruote di serie sono da 18”, in opzione da 19”. L’elettronica di gestione della trazione, integrale su entrambe le motorizzazioni previste su questo allestimento, guadagna infine la modalità supplementare off-road con parametri di funzionamento specifici per la marcia su fondi a bassa aderenza. Trazione sulle quattro ruote e cambio doppia frizione a sette rapporti accomunano i due propulsori disponibili sulla Scout (da 56'670 CHF, commercializzazione da fine settembre), benzina due litri da 270 cv ed il turbodiesel sempre due litri da 190 cv, presente sull’esemplare a disposizione per il nostro test: unità particolarmente ben intonata a carattere e filosofia della grande station wagon Skoda.

Pronto ed elastico, il diesel resta una scelta di primo piano.
Infatti. Il “solito” TDI del gruppo Volkswagen conferma una volta di più le sue buone qualità, grazie all’erogazione molto pronta, rotonda ed al funzionamento rotondo e regolare a tutti i regimi, con l’influenza diretta di una coppia massima corposa (400 Nm) e ben distribuita (1750-3250 giri). La stessa sonorità, storicamente un po’ evidente su quest’unità, appare ben incapsulata: mai troppo urlata in accelerazione piena, silenziata al minimo e ad andatura costante. L’abbinamento consueto alla trasmissione automatica a doppia frizione permette progressioni facili ed efficaci con passaggi marcia rapidi e puntuali, per un insieme dal buon dinamismo e zero stress; la Scout si lascia guidare in pieno relax anche con brio evidente, con la trazione integrale ben scorrevole ma anche puntuale nello sfruttare al meglio l’aderenza. Lo stesso scatto da fermo offre prestazioni di buon livello, con i 100 km orari traguardati in 8,1 secondi ed una punta massima di ampio respiro, 223 km/h. Il tutto con consumi molto contenuti secondo i dati dichiarati dalla Casa, 4,9-5,0 l/100 km. La guida è altrettanto docile e versatile: le dimensioni suggeriscono una marcia composta ma non mancano un appoggio piuttosto rapido in curva ed una certa precisione nei cambi di direzione, eventualmente accentuabili selezionando la modalità sportiva delle sospensioni, che indurisce leggermente l’assetto senza pregiudicare più di tanto la qualità dell’assorbimento. Altrimenti, in comfort, molto puntuale nello smorzare ogni perturbazione: la Superb Scout è ben isolata e silenziosa, con sensazione di gran stabilità che resta la sua caratteristica prevalente. Con il rinnovamento di gamma, a bordo figurano inoltre gli assistenti alla guida di ultima generazione, incluso il regolatore di velocità adattivo che rallenta da sé l’andatura anche leggendo la segnaletica stradale o in presenza di curve accentuate, sfruttando in questo caso la base dati delle mappe di navigazione. Peccato però che il relativo comando resti seminascosto sul lato basso del piantone di sterzo, anziché in posizione più moderna (e ben più funzionale) direttamente su una delle razze del volante.

A bordo grandi spazi ben attrezzati, ora anche più curati…
Minimi gli interventi nell’abitacolo, che peraltro si conferma ben godibile ed attuale: l’allestimento Scout introduce piccole aggiunte di pregio tra cui gli inserti in legno su plancia e portiere e la possibilità dei rivestimenti in pelle e Alcantara, per un insieme molto razionale ma anche accogliente, nonché rifinito con buona cura. L’impianto navigazione/infotainment è aggiornato e ora include uno schermo centrale a sfioramento da 9,2” con piena interconnessione con smartphone e internet (tramite scheda sim dati dedicata), mentre complici i grandi spazi su entrambe le file di sedili, l’ergonomia è notevole per tutti i passeggeri a bordo. L’attenzione ai dettagli “intelligenti” di Skoda trova poi concretezza in diversi elementi di arredo, tra cui tunnel posteriore attrezzato anche con presa 220V, supporto tablet e, nel grande bagagliaio (dalla capienza al vertice di categoria, 660/1950 litri), l’organizer flessibile sul piano principale e i comparti portaoggetti nel doppio fondo.

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