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PRIME IMPRESSIONIGT4, la 718 Cayman con la pista nel sangue

15.07.19 - 06:00
La versione della compatta coupé che avvia al mondo Porsche GT guadagna un sei cilindri boxer da 420 cv: curve e cordoli sono aggrediti con rapidità e mordente esemplari ed una guida emozionante.
GT4, la 718 Cayman con la pista nel sangue
La versione della compatta coupé che avvia al mondo Porsche GT guadagna un sei cilindri boxer da 420 cv: curve e cordoli sono aggrediti con rapidità e mordente esemplari ed una guida emozionante.

Le strade aperte da divorare e il manto levigato delle piste, dove far cantare il cronometro, sono il terreno di elezione della 718 Cayman, che riapproda all’attesa declinazione GT4 dedicata agli appassionati, tornando a vestire “il” motore Porsche: il sei cilindri boxer aspirato di 4 litri. La ricetta è quelle di maggior successo per la marca: i cavalli sono tanti, l’allestimento strizza l’occhio ai piloti e l’adrenalina sale di gran tono.

Ala fissa, tanta deportanza e abitacolo “professionale” …
Pensereste mai di trovare immerso nel bel mezzo delle campagne scozzesi una “perla” come il Knockhill Racing Circuit? Magia della passione tutta britannica per piste ed auto sportive, che tra dolci colline ha fatto spazio per un tracciato tanto corto – 2,04 km – quanto tecnico, divertente ed emozionante, con i saliscendi e le curve cieche. È qui l’appuntamento Porsche per sfoderare tutta la grinta della inedita GT4: una “lepre” da seguire, guidata da un istruttore professionista, e siamo subito tra i cordoli per imparare auto e curve. Abbandonato lo sguardo sulle forme esterne dell’auto, dominate dai dettagli “racing” che culminano nella grande ala fissa al retrotreno con altrettanto vistoso estrattore aerodinamico inferiore (con questi elementi la trazione migliora del 20% rispetto alla generazione precedente), prendiamo contatto con l’ambiente di bordo: piuttosto tecnico ed essenziale, come da tradizione della marca per le sue versioni più spinte – si può rinunciare a navigatore/infotainment per guadagnare ad esempio poco più di 4 kg sulla bilancia –, ma anche curato nei dettagli, come nel caso dei rivestimenti di gran pregio e degli stessi sedili da corsa in pelle e Alcantara. Sono del tipo a guscio, con appoggiatesta integrati, e permettono giusto le regolazioni di base, rimandando ai bulloni dei supporti laterali per ulteriori personalizzazioni. Il volante è piccolo, appena 36 cm, ben imbottito e vicino quanto si vuole, mentre la pedaliera a tre elementi anticipa la presenza del cambio manuale, unico possibile su questa versione: non è una rinuncia. Si tratta infatti di un sei marce con corsa della leva cortissima e sistema automatico di doppietta (disinseribile in ogni caso) che agevola al massimo la rapidità dei passaggi di rapporto.

La guida? Il sei cilindri è un “colpo di reni” su un telaio eccellente.
È ad ogni modo il cuore dell’auto che pulsa al posteriore a catturare tutta l’attenzione. Il rombo docile e rotondo dal tono basso ma molto presente, che accompagna il sei cilindri, è “musica” anche al minimo, mentre alla prima accelerazione si apprezza subito ben altro carattere rispetto al resto della gamma: con la spinta molto corposa e piena, anche grazie alla coppia di 420 Nm costante tra 5000 e 6800 giri, che lascia poi spazio al timbro più acuto ed urlato. I 420 cavalli sono infatti raggiunti ad 8000 giri con la forte accelerazione che permette di “staccare” l’eccellente tempo di 4,4 secondi nel passaggio da fermo ai 100 km/h e di 13,8 secondi per traguardare i 200 km orari. La 718 Cayman più potente non si ferma qui ed allunga quasi senza flessione verso una punta massima altrettanto importante, 304 km/h. L’eccellenza di questo nuovo sei cilindri aspirato di quattro litri, derivato da quello impiegato sulla gamma 911 Carrera, sta anche nella bella elasticità ai regimi intermedi, nonostante l’assenza della sovralimentazione; i 1000 giri in meno se si sbagliano velocità o marcia in curva non tagliano le gambe al ritmo di guida e quasi sempre è più redditizio continuare l’accelerazione, senza pensare ad una scalata. Le ruote motrici sono unicamente le posteriori ma l’eccellente controllo di trazione (a due livelli) permette la massima motricità con un taglio progressivo che “frena” giusto nei tornantini, mentre il cambio si lascia manovrare a meraviglia sorprendendo per rapidità e precisione: da solo, vale una bella fetta del piacere di guida. Il peso ridotto a 1420 kg è infine la chiave magica per attraversare chicane e cambi di direzione con uno slancio davvero grandioso, ideale alleato di un telaio dal grande equilibrio: si può guidare forte e precisi anche con l’assetto standard, già peraltro rigido, mentre la regolazione più spinta (due sole opzioni) potrebbe essere più accentuata per offrire movimenti più affilati della vettura sui tracciati piatti e levigati. La frenata, con l’impianto carboceramico (optional) e i dischi anteriori da 380 mm, è semplicemente fantastica e permette di insistere davvero brutalmente sulle staccate (le ruote sono da 20”), ma di per sé questa 718 Cayman resta sempre equilibrata, composta e relativamente facile da spingere al limite. L’universo della 911 GT3 aspirata resta distanziato a dovere, naturalmente, ma la GT4 ha il pregio di lasciarne ben intuire tutta la magia.

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