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TEST DRIVEHonda H-RV, col turbo ci guadagna

06.05.19 - 06:00
La versione sovralimentata da 182 cv del 1.5 benzina permette al crossover giapponese un salto di qualità per elasticità e dinamismo di marcia. Sottolineato esteticamente dal look più deciso.
Honda H-RV, col turbo ci guadagna
La versione sovralimentata da 182 cv del 1.5 benzina permette al crossover giapponese un salto di qualità per elasticità e dinamismo di marcia. Sottolineato esteticamente dal look più deciso.

La versione brillante e sportiveggiante che serviva per completare l’offerta: con la Turbo, la HR-V cambia decisamente marcia per abbracciare prestazioni e vivacità capaci di renderla senz’altro più reattiva, ma anche maggiormente godibile nel quotidiano grazie alla guadagnata vivacità. Specie col riuscito compromesso tra il 1.5 sovralimentato e la trasmissione automatica a variazione continua.

La consueta HR-V, ma con un tocco decisamente più grintoso…
Esteticamente, la nuova HR-V Turbo presenta piuttosto distintamente il proprio carattere più deciso, attraverso una serie di dettagli che fanno subito la differenza rispetto alle altre versioni: in rilievo gli aggressivi cerchi in lega da 18” con verniciatura nera opaca, in aggiunta ai paraurti con labbro inferiore maggiorato e alle minigonne laterali, tutti in tinta nero lucido. Completano il quadro i gusci degli specchi esterni anch’essi scuri e gli inediti terminali di scarico doppi. Tanta “verve” è peraltro giustificata dalla meccanica: sotto il cofano troviamo infatti il potente quattro cilindri 1.5 a benzina, sovralimentato, già visto sulla più grande CR-V, nella performante versione da 182 cv con coppia di discreto livello, 240 Nm con cambio manuale, oppure 220 Nm con l’opzione della trasmissione automatica come sull’esemplare del nostro test. Quest’ultima presenta una gestione elettronica piuttosto sofisticata, pensata per renderne la resa il più possibile diretta e funzionale: il CVT Honda simula sette rapporti pre-impostati nella modalità sportiva, oltre ad attivare la modalità di freno motore, consentendo inoltre una risposta più rapida alla successiva riaccelerazione. La trazione è anteriore, mentre l’assetto beneficia di specifici ammortizzatori Performance Damper che permettono di ridurre il rollio dell’auto in curva.

Che genere di sportività permette il Suv compatto Honda?
Le caratteristiche tecniche annunciate sulla carta, una volta al volante trovano conferme piuttosto concrete. La HR-V Turbo mostra in effetti un’indole piacevolmente brillante senza risultare sbilanciata verso la sportività, partendo proprio dall’assetto che permette più prontezza e fermezza nella percorrenza delle curve; offrendo, al contempo, un assorbimento piuttosto puntuale di ogni genere di perturbazione del manto stradale. Giusto al di sotto dei 30 km orari la risposta delle sospensioni può essere talvolta un po’ più “gommosa”, senza disturbare più di tanto il comfort. La guida è dinamica il giusto, con un comportamento neutro o al limite leggermente sottosterzante, ma con conduzione precisa e controllata la vettura è capace di un bel rendimento dinamico, “tonico” e piacevole. Merito anche del motore, molto brillante nonché elastico anche da regimi modesti, caratterizzato inoltre da un rombo evidente ma piuttosto piacevole. Che in ogni caso viene riassorbito dall’insonorizzazione ad andatura costante. Il cambio CVT ha una risposta leggermente “elastica” rispetto ad altre trasmissioni automatiche nella modalità di guida normale, ma in complesso è apprezzabile non solo nella resa ma anche nello stesso funzionamento, evoluto e gradevole; assecondando tra l’altro lo scatto da fermo ai 100 km orari con buona rapidità – servono 8,6 secondi – mentre la punta massima si attesta sui 200 km orari. Con percorrenze medie discrete registrate nel corso della prova, attorno ai 7,5 l/100 km. Completa e funzionale la serie di ausili attivi alla guida.

Le dimensioni sono compatte ma l’interno è “intelligente”.
L’abitacolo della Turbo riserva un’accoglienza di buona qualità soprattutto per la piacevolezza degli inserti a contrasto che vivacizzano la plancia, combinati ai sedili con rivestimenti misti pelle e tessuto; molto piacevoli anche i tessuti che coprono i pannelli laterali delle portiere, mentre la plancia resta al contrario costruita con plastica rigida al tatto, senza dubbio meno ricercata. L’arredo è quello già conosciuto, razionale specie nello sviluppo orizzontale della plancia, ma piacevole; al centro, il tunnel rialzato ospita un pratico vano portaoggetti a giorno, cui si aggiungono ulteriori spazi di bordo, mentre lo schermo del sistema Connect per navigazione-infotainment si ferma ad una diagonale di 7 pollici, pur restando sufficientemente visibile e fruibile. Nonostante la lunghezza contenuta in 4,29 metri, la HR-V conserva un’abitabilità di tutto rispetto anche posteriormente, dove tra l’altro è presente il divano “Magic Seat” (ereditato dalla Jazz, che “presta” il pianale di partenza alla HR-V) che permette anche il movimento in verticale del piano di seduta per caricare sul pavimento dell’abitacolo oggetti alti fino a 124 cm, sfruttando lo spazio vuoto sotto al divano lasciato libero dall’assenza del serbatoio carburante (a sua volta sotto i sedili anteriori). Il vano di carico offre una cubatura valida, 448 litri, estendibile fino a 1473 litri ribaltando convenzionalmente i sedili posteriori. Il listino della HR-V Turbo parte da 37'000 CHF.

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