TEST DRIVEX4, a caccia di spazio ed espressività

Nel rinnovamento della gamma Suv, tra le più importanti anche per il costruttore bavarese, non poteva certo mancare all’appello la Suv-coupé compatta; approdata alla seconda generazione sulla scia della “cugina” X3, con essa condivide pianale e meccanica - offrendo però una sistemazione a bordo appena più bassa (circa due centimetri in meno) - e l’inconfondibile look coupé.

La vettura è più grande, ma forse perde qualcosa in originalità…
Il design del modello appare ulteriormente sviluppato, insieme ad una crescita decisa degli ingombri; l’intento della Casa tedesca mira senza dubbio a garantire ulteriore “presenza” del veicolo sulla strada, con una lunghezza cresciuta di ben 81 mm (per 4,75 m complessivi) bilanciata dal passo incrementato di 54 mm e larghezza superiore di 37 mm (ben 1,92 m totali). L’insieme è dunque un po’ più imponente, combinando il consueto frontale espressivo con una coda che ora vede la targa posizionata in basso, nel paraurti; come sulla rivale Mercedes GLC Coupé, alla quale pare ispirata direttamente scegliendo in questo modo una soluzione vistosa ma anche un po’ meno personale che in passato. Sul piano tecnico, la nuova costruzione ha consentito di limare circa 50 kg di peso – che resta comunque importante, con i 1795 kg della 3.0i xDrive oggetto del test, mentre la cura aerodinamica si traduce in un affinamento complessivo con Cx sceso ad un valore di 0,30. Sul piano telaistico, infine, la marca di Monaco annuncia un incremento delle qualità dinamiche di guida, supportate dal centro di gravità più basso rispetto alla X3. L’allestimento M Sport, come quello provato, include un assetto di base più “fermo” combinato a sterzo sportivo e possibilità di impiegare ulteriori dotazioni di alto livello tra cui impianto frenante potenziato e sospensioni adattive a risposta variabile. Sotto il cofano, la meccanica 30i sfrutta il due litri, quattro cilindri turbo benzina a iniezione diretta da 252 cv con sostanziosa coppia di 350 Nm costante tra 1450 e 4800 giri, mentre la trazione integrale xDrive evolve attraverso minor peso e maggior efficacia e rapidità di controllo nella ripartizione della coppia motrice sulle ruote. Nonostante il look sportivo, per la sua X4 BMW annuncia caratteristiche interessanti anche nell’azione fuori dall’asfalto, tra cui altezza minima da terra di 204 mm, guado massimo di 50 cm e discreti angoli caratteristici nei confronti degli ostacoli accentuati.

Alla guida non si sbaglia: la “solita”, benvenuta sportività è di casa.
Al volante la X3 30i mostra il consueto, deciso carattere BMW che permette di “respirare” con decisione il dinamismo della marca sin dai primi chilometri, persino in manovra o a bassa andatura, per via del volante sportivo dall’imbottitura spessa e dal comando sempre molto consistente; caratteristiche apprezzabili per la sportività d’insieme ma, a dire il vero, talvolta anche meno rilassanti nelle comuni situazioni d’uso quotidiano. Tra le curve l’auto mette subito in chiaro il valore delle consuete qualità dinamiche della Casa, sotto forma di movimenti della carrozzeria minimi, tanta motricità e capacità di accelerazione in uscita dalle volte più strette – con controllo di trazione talvolta insolitamente un po’ invasivo, ma non è la regola – e consueta, elevata facilità nella marcia molto rapida senza eccessi e con ben poca fatica da parte del conducente, stante tra l’altro la buona precisione di sterzata ed avantreno. Interessante e funzionale la stessa selezione Adaptive dell’assetto, che passa con reale efficacia dal molleggio meno spinto a quello più dinamico seguendo semplicemente le sollecitazioni cui è sottoposta la vettura nella guida. Le stesse prestazioni sono brillanti – lo “zero-cento” km orari richiede solo 6,3 secondi, con punta massima di 240 km/h – anche se il quattro cilindri non mostra una sonorità particolarmente coinvolgente, pur garantendo elasticità, brillantezza e bel “tiro” senza dover sfruttare troppo a fondo la meccanica. Eccellente la trasmissione automatica a otto rapporti, del tutto adattabile: da dolce, a diretta e molto sportiva. Quanto ai consumi, nel corso del nostro test abbiamo registrato una media di circa 9 l/100 km.

A bordo stanno tutti bene, anche per fine settimana “allargati”.
Giocato sui toni sportivi M Sport, l’abitacolo dell’auto offre un’accoglienza di grande qualità, combinata ad uno spazio che non fa mancare nulla rispetto ad una X3 apparentemente più adatta all’impiego familiare. La posizione di guida è ben efficace e personalizzabile, aggiungendo in questo caso anche i controlli elettrici del contenimento laterale insieme agli altri, numerosi registri; la posizione di guida è rialzata e panoramica il giusto, per non perdere contatto con l’impressione di dinamismo. Altrettanto appaganti materiali e finiture. La strumentazione include un display digitale personalizzabile (ma limitato alle informazioni di guida, con esclusione ad esempio delle mappe a tutta larghezza) ed uno schermo centrale a sfioramento fino a 10,25”, comandabile anche con il rotore centrale tra i sedili. Dietro, la libertà di movimento è a tutta prova una volta accomodati i passeggeri, che sono chiamati a prestare un poco di attenzione in più giusto accedendo al divano per via del padiglione del tetto più discendente. Presenti inoltre climatizzazione posteriore dedicata e bracciolo centrale abbattibile con passaggio per oggetti lunghi, a completamento di un vano di carico molto capiente (525/1430 litri) ed altrettanto ben attrezzato.