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TEST DRIVEKia Proceed, berlina per chi ama le “curve”

25.01.19 - 08:17
Si distingue per il design filante e suggestivo, ispirato al profilo coupé, ma conserva pressoché immutate le doti di accoglienza della station wagon. Brillante il 1.6 turbo benzina da 204 cv.
Kia Proceed, berlina per chi ama le “curve”
Si distingue per il design filante e suggestivo, ispirato al profilo coupé, ma conserva pressoché immutate le doti di accoglienza della station wagon. Brillante il 1.6 turbo benzina da 204 cv.

Arriva dopo berlina e station wagon, ma è di gran lunga la Ceed più eccitante della nuova generazione: la Proceed si è trasformata da sportiva berlinetta a tre porte in filante – e affilata – “shooting brake”, capace persino di strizzare l’occhio alla Porsche Panamera in qualche dettaglio stilistico, senza sfigurare.

In effetti, il look è molto suggestivo, con design posteriore “ispirato”.
Disegnata e sviluppata in Europa specificamente per i mercati europei, oltre che costruita qui, la Proceed intende occupare una nicchia tra le berline di fascia medio-grande giocando proprio il ruolo del design ricercato e sportivo, arrivando persino a riprendere piuttosto vistosamente l’estetica del modello Porsche a cinque aperture, inclusa la sottile linea luminosa che collega i gruppi ottici. L’insieme è riuscito, offre un bilanciamento ben ponderato con gli altri volumi della vettura – frontale e portiera anteriore sono quelli delle altre varianti di carrozzeria, mentre il padiglione posteriore si abbassa ed il lunotto è più inclinato – e rientra con logica all’interno della consolidata evoluzione Kia. Il portellone è ben dissimulato nella linea di cintura sinuosa, mentre l’ingombro in lunghezza (4,61 metri) contribuisce al desiderato look filante e slanciato. È inoltre specifico l’assetto, ribassato di ben 40 mm rispetto alle altre Ceed, nonché contraddistinto da una taratura standard maggiormente rigida e controllata. Per il mercato svizzero sono previste soltanto due motorizzazioni con differenti allestimenti: alla base di gamma c’è la GT-Line con il 1.4 da 140 cv (da 36'900 CHF), al vertice la GT spinta dal 1.6 da 204 cv (39'900 CHF); entrambe le unità sono benzina turbo a iniezione diretta ed abbinate alla trazione anteriore con cambio unicamente automatico doppia frizione a sette rapporti. La disponibilità in rete è prevista a partire dal prossimo mese di marzo.

La guida si affila, divenendo più precisa e composta.
È proprio la Proceed top di gamma che mettiamo alla prova per questa prima presa di contatto. Il look indubbiamente conquista, tanto più sulla GT che si distingue per i numerosi dettagli aggiuntivi che arricchiscono l’impressione di dinamismo e ricercatezza, tra cui spiccano esternamente le sottili modanature in tinta rossa lungo la zona inferiore di paraurti e modanature laterali, con ruote da 18” che riempiono al meglio i passaruota. A dispetto dell’assetto più spinto, le prime impressioni di marcia raccontano subito di un comfort di qualità, mai perturbato da difficoltà di assorbimento su dossi o imperfezioni: la conformazione del manto stradale è certamente più avvertibile, ma mai fastidiosa ed in velocità si beneficia di una marcia comoda anche sulla distanza. Il lavoro di affinamento specifico sull’assetto e sulla sterzata permettono tuttavia minor rollio in curva e maggior precisione di controllo, con un retrotreno reso lievemente più sensibile ai trasferimenti di carico quando si guida con sportività marcata: l’auto è più agile nelle volte più strette ed è più semplice seguire la traiettoria, mentre in accelerazione decisa aiuta il controllo vettoriale della distribuzione della coppia sulle ruote motrici per ridurre il sottosterzo a vantaggio dell’efficacia della motricità. Molto piacevole sin da subito anche la combinazione tra motore 1.6 T-GDi e trasmissione doppia frizione. Il primo offre tutti i pregi delle unità più moderne, con elasticità e prontezza senza alcun ritardo – la coppia raggiunge il picco di 265 Nm costanti tra 1500 e 4500 giri – che agevolano la marcia brillante senza mai dover affondare con decisione l’acceleratore; nella zona alta del regime l’erogazione appare lievemente ruvida e la sonorità rotonda seppur priva di una carattere particolarmente suggestivo, anche se sul piano prestazionale lo scatto da fermo è di tutto rispetto con appena 7,5 secondi necessari allo scatto 0-100 km/h e punta massima di 225 km orari. Con consumo di 6,8 l/100 in media secondo la Casa. Rapido a sufficienza, ma soprattutto docile e puntuale, la trasmissione automatica, mentre per viaggi in tutto relax è disponibile l’intera gamma di ausili attivi alla guida, inclusa la sterzata “automatica” per restare nella corsia, dall’intervento puntuale ma anche parecchio deciso.

Spazio posteriore: attenti alla testa, ma lo spazio c’è.
A bordo della GT, l’accoglienza è in tono con le linee di carrozzeria, giocata sui colori scuri interrotti qua e là dalle cuciture in tinta rossa; molto gradevoli le poltrone in pelle e tessuto scamosciato, contraddistinte da un buon contenimento laterale con valido supporto per le gambe; imbottiture entrambe “discrete” a sufficienza per non disturbare nell’impiego quotidiano. La posizione di guida è avvolgente e pienamente configurabile in fretta secondo le preferenze personali. Sulla Proceed si viaggia confortevolmente anche dietro, dove la Casa coreana ha cercato di preservare il più possibile l’abitabilità di berlina e giardinetta: lo spazio per la testa è in effetti più che adeguato insieme alla libertà di movimento per le gambe, occorrendo giusto abbassarsi un po’ di più nell’entrare dato il profilo più basso del tetto. A dispetto della linea shooting brake, il vano di carico conserva un’ottima cubatura (594 litri contro i 625 della station wagon, espandibile fino a 1545 l) ed include scomparti supplementari sotto il piano; riuscite e comode le guide fermacarico regolabili.

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