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TEST DRIVEKia Ceed, l’evoluzione è di casa

23.11.18 - 07:56
La terza serie della berlina coreana mostra affinamenti a tutto campo: stile più incisivo, maggior accoglienza e tecnologie ultima generazione. “Rauco” ma godibile il 1.0 T-GDi benzina da 120 cv.
Kia Ceed, l’evoluzione è di casa
La terza serie della berlina coreana mostra affinamenti a tutto campo: stile più incisivo, maggior accoglienza e tecnologie ultima generazione. “Rauco” ma godibile il 1.0 T-GDi benzina da 120 cv.

Se il comparto delle Suv compatte lascia spazio ad una certa iniezione di originalità ed espressività per catturare l’attenzione, il settore delle berline medie vive principalmente di razionalità, valori consolidati ed efficiente rapporto tra prezzo e contenuti: sotto questo aspetto, in Casa Kia è il momento della ventata di solida concretezza costituita dalla terza generazione della media Ceed, aggiornata nella stessa denominazione che perde il difficile – e presto dimenticato – accento in favore di una maggior “normalità” interpretativa.

Dove cambia principalmente la nuova Ceed?
La base di partenza è costituita dal medesimo pianale della generazione precedente, tuttavia rivisto in maniera estensiva un po’ in tutte le componenti, sospensioni comprese; restano ad ogni modo invariati la lunghezza, pari a 4,31 metri, nonché il passo già piuttosto abbondante, ma la nuova generazione dell’auto cambia “faccia” grazie agli sbalzi modificati (minore l’anteriore, maggiore il posteriore) insieme a larghezza leggermente superiore ed altezza invece inferiore: il modello appare più espressivo e piantato a terra, con un frontale più affilato al pari delle fiancate con nervature accresciute. Le motorizzazioni per il mercato svizzero includono diverse soluzioni a benzina e diesel articolate su tre allestimenti, con la pratica e razionalissima 1.0 T-GDi a benzina con turbocompressore offerta nell’unico allestimento intermedio Trend a 25'950 CHF.

Come si comporta la nuova coreana con il piccolo “mille”?
L’auto mostra in complesso una favorevole rotondità di equilibrio, che la rende gradevole e fruibile con buona soddisfazione nell’impiego di tutti i giorni. Appena in moto, in verità, spicca un po’ il borbottio un po’ sordo e rauco del tre cilindri, superiore ad altre unità della concorrenza con pari frazionamento, ma a ben guardare il 1.0 T-GDi offre una risposta adeguata per affrontare con sufficiente sicurezza ogni genere di situazione stradale anche con la massa più importante di questo genere d’auto (1297 kg). In effetti non manca di buona elasticità nonostante un’apparente pigrizia all’iniziale pressione sul gas, con discreta coppia di 172 Nm costanti tra 1500 e 4000 giri, mentre i 120 cavalli di punta massima sono raggiunti a 6000 giri: per effettuare i sorpassi più decisi serve talvolta tirare piuttosto a fondo la marcia, ma il tre cilindri accetta di buon grado le rotazioni più elevate. Lo scatto da fermo ai classici 100 km orari richiede 11,1 secondi, tempo tutto sommato più che discreto, mentre la punta massima raggiunge il picco di 187 km/h.

L’assistente di mantenimento della corsia è di serie e sterza da solo…
I costi di esercizio contenuti restano naturalmente tra i punti di forza di questa motorizzazione dalla cubatura ridotta, ed anche sul campo la Ceed 1.0 T-GDi non delude le aspettative: nel corso del nostro test su percorso misto abbiamo registrato medie reali contenute in 6,5 l/100 km. La Ceed col motore a benzina più piccolo – in ingresso gamma c’è la 1.4 aspirata, meno potente – è perfettamente attrezzata anche per la lunga distanza, grazie anche all’insonorizzazione di buona qualità ed al cambio a sei rapporti che permette di mantenere basso il regime ad andatura autostradale. In questa circostanza torna inoltre utile il sistema di mantenimento attivo della corsia, che corregge le traiettorie sulla carreggiata con una certa energia: ci si deve in certo modo abituare a questa “presa di forza” a tratti vagamente decisa, ma la risposta pare affidabile ed ha il pregio di correggere pericolose distrazioni. Di serie altri sistemi di aiuto come la frenata automatica di emergenza, mentre il pacchetto completo di tecnologie è riservato solo all’allestimento di vertice. Come di consueto, la garanzia Casa è estesa a ben 7 anni o 150mila km.

Che guida e che genere di accoglienza offre la Ceed terza generazione?
Se a bassa andatura le lievi giunture isolate dell’asfalto possono trasmettere ancora qualche lieve sobbalzo diretto nell’abitacolo, in compenso in velocità l’assorbimento risulta esemplare ed assicura un comportamento maturo e piacevole: la Ceed è molto stabile, reattiva al volante – il comando di sterzo è turistico e leggermente leggero, ma al tempo stesso piuttosto godibile nonché rapido e preciso – ed in curva mostra un coricamento sempre modesto che velocizza l’inserimento e la fedeltà di traiettoria. Piacevoli anche il comando manuale del cambio a sei rapporti (unica trasmissione disponibile con la motorizzazione 1.0), rapido e preciso nonostante una soffusa rumorosità di innesto, così come lo stesso comando del freno, con pedale dalla corsa piuttosto corta e ben modulabile. L’abitacolo è un’evoluzione dell’ambiente conosciuto, con linee leggermente più arrotondate e ricercate e finiture di buona qualità anche su questo allestimento intermedio; a centro plancia è stato inserito in maniera “flottante” il grande schermo per navigazione e infotainment (fino a 8 pollici di diagonale, buona reattività al tatto) completo di tutte le interfacce smartphone. La sistemazione per i passeggeri è di qualità su entrambe le file di sedili, con postura di guida ben personalizzabile e confortevole, divano posteriore sufficientemente distante dagli schienali (peccato il tunnel centrale privo di prese d’aria e prese Usb/12V) e vano di carico dalla valida cubatura (380/1318 litri).

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