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PRIME IMPRESSIONIMercedes G 500

14.09.18 - 06:00
Alla “brutalità” della AMG, la Classe G nuova serie affianca la V8 5.0 capace di offrire il massimo dei due mondi con notevole armonia: eccezionale in off-road, rapida e godibilissima su strada
Mercedes G 500
Alla “brutalità” della AMG, la Classe G nuova serie affianca la V8 5.0 capace di offrire il massimo dei due mondi con notevole armonia: eccezionale in off-road, rapida e godibilissima su strada

Una forma splendida. L’abbiamo scoperta nella sua versione di punta firmata AMG, ma la Classe G nuova generazione riesce a rinverdire i fasti di questo modello storico anche con allestimento e motorizzazione normali. Per quanto la 500 spinta dal V8 da 422 cv resti senz’altro impegnativa, con listino da 136'800 CHF.

Tra gli imperativi della Casa c’era in assoluto la conservazione della tradizione. Perché quest’attenzione così sentita?
La Classe G rappresenta non soltanto un pezzo di storia importante per la marca tedesca, ma anche una vera e propria icona del fuoristrada tradizionale; un modello nato inizialmente su specifiche militari nel 1979 – di qui l’assoluta essenzialità delle forme squadrate, un po’ come sulla Land Rover Defender anch’essa dal percorso storico simile – ma che poi Mercedes ha saputo far evolvere consistentemente nel corso degli anni. In special modo, sulla scia delle richieste fortissime da parte della clientela privata, che l’hanno scelta per svariate motivazioni; anche esclusivamente stilistiche, specie nelle edizioni più recenti dal look e dagli interni fortemente raffinati, ma senza mai rinunciare alle proverbiali qualità di robustezza e capacità di marcia realmente in ogni condizione di impiego. Tant’è che le doti in off-road di assoluto vertice sono sempre rimaste una caratteristica irrinunciabile del modello. Ecco perché, dovendone affrontare l’attualizzazione, la marca di Stoccarda ha scelto senza esitazione di conservare quanto poteva dell’eredità del modello, in un doppio impegno. Poiché pur restando pressoché immutati – persino immutabili – lo stile squadrato con cerniere a vista e il tipo di costruzione con telaio separato a longheroni, la nuova Classe G è stata riprogettata da cima a fondo. Con doti dinamiche e di accoglienza che permettono però alla 4x4 di approdare ad un livello realmente superiore; ben più vicino che in passato alla raffinatezza dei modelli Range Rover.

In fuoristrada con gioia irreale
Guidare la G 500 è un’esperienza di per sé molto coinvolgente anche al di là della tradizione, perché si tratta di un veicolo unico: la linea inconfondibile, la posizione di guida sopraelevata, le porte massicce dallo stesso, caratteristico rumore di chiusura di una volta, meticolosamente conservato. Ma l’emozione non sarebbe completa senza provare in azione il veicolo sul suo terreno più congeniale: il fuoristrada più difficile e impervio. Giacché il modello guadagna ulteriormente in capacità, snocciolando dati impressionanti delle sue capacità; dietro il volante, ma debitamente assistiti dall’istruttore di off-road, anche i passaggi impossibili vengono digeriti dall’auto con efficacia e facilità pressoché irreali. Si può salire su inclinazioni fino al 100%, vale a dire su rampe a 45 gradi, in condizioni di aderenza elevata, nonché affrontare inclinazioni laterali in stabilità fino a ben 35 gradi; il guado in acqua e fango non preoccupa fino a 70 cm, mentre altezza da terra e angoli di attacco e uscita sono eccezionali. Per tutto questo aiuta la trazione integrale con marce ridotte molto corte, quasi un terzo di quelle normali, innestabili in velocità (fino a 40 km/h) per comodità di impiego, mentre come da tradizione sono presenti tre differenziali (centrale, posteriore, anteriore) dotati ciascuno di blocco totale al 100%.

Comfort d’alta classe
Su asfalto, la G 500 riprende gran parte delle sensazioni di bordo offerte dalla cattivissima AMG 63, specie sul piano del maggior controllo e superiore precisione a disposizione del conducente. La sospensione anteriore indipendente unita alla maggior rigidità di carrozzeria e telaio (pur con un peso sensibilmente inferiore) permettono ben più precisione, armonia di appoggio in curva ed equilibrio globale, che lasciano spazio a maggior efficacia di marcia con un controllo molto più agevole e intuitivo. Quasi da SUV contemporanea, se non fosse per l’originale posizione di guida e per altri dettagli “retrò”. Eccellente la motorizzazione V8, con i 422 cavalli (e i 620 Nm di coppia) erogati con morbida progressione ma comunque capaci di sfoderare all’occorrenza una grinta d’autore (0-100 km/h in appena 5,9 secondi, con velocità massima di 210 km orari) che quasi spiazza per la spinta; combinata ad una rombosità che si fa rauca e piena al salire di giri a pieno gas. Nonostante il finestrino molto vicino al corpo e la salita ripida al posto di guida, alla sistemazione “vecchio stile” è stata rimaneggiata al punto da risultare comunque di soddisfazione per ergonomia e visibilità; le finiture, a dire poco lussuose con rivestimenti integrali in pelle, dettagli di gran pregio e giganteschi doppi schermi da 12,3 pollici ciascuno, contribuiscono ad un’accoglienza di qualità superiore. Anche sulla fila posteriore, dalla libertà di movimento anche qui molto elevata. Eccelle lo stesso comfort, con le sospensioni regolabili che si adattano da morbide, vellutate a più decise in frazioni di secondo ed un’insonorizzazione di qualità, seppur gioco forza disturbata dai fruscii aerodinamici alle andature superiori. Al vano di carico si accede alla vecchia maniera, con portellone (un po’ stretto) incernierato di lato, ma la cubatura è adeguata (454/1941 litri).

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