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TEST DRIVELa BMW Serie 1 non smette mai di piacere

13.07.18 - 06:00
Motori collaudati, piacere di guida ai vertici, dotazioni tecnologiche aggiornate: a ben sette anni di distanza dal debutto, la nostra prova su strada continua a comprovarne la validità.
Bmw
La BMW Serie 1 non smette mai di piacere
Motori collaudati, piacere di guida ai vertici, dotazioni tecnologiche aggiornate: a ben sette anni di distanza dal debutto, la nostra prova su strada continua a comprovarne la validità.

Essendo in commercio da ben sette anni è plausibile che la BMW Serie 1 vada presto in pensione. È già giunta la sua ora?
Ragionando in termini commerciali sì, dato che la prassi prevede che un’automobile abbia un ciclo di vita di sette anni con un aggiornamento sostanziale attorno al compimento del quarto anno. Benché il primo ‘restyling’ sia stato effettuato secondo la canonica tabella di marcia, la nuova generazione non è stata ancora presentata nonostante quella attuale (la seconda) sia in commercio da ben sette anni. Anzi: proprio lo scorso anno è stata aggiornata una seconda volta con nuove edizioni speciali, interni più pregiati e tecnologie di bordo di ultima generazione. Quasi come se credessero ancora in lei e volessero allungarle la vita.

Non si tratta forse di un’operazione forzata?
In realtà no, perché nonostante il passare degli anni l’attuale Serie 1 mostra ancora la sua validità del progetto. Già solo stilisticamente ci troviamo di fronte ad un’auto che appare sempre ancora al passo con i tempi, oltre che molto accattivante se scelta negli allestimenti giusti. Lo stesso vale per la tecnica, con motori prestanti ma parchi nei consumi, un piacere di guida che non ha paragoni grazie in particolare all’unicità della trazione posteriore (o, in opzione, di una trazione integrale particolarmente divertente) e come detto tecnologie recentemente aggiornate.

Quale esemplare avete avuto in prova?
Da un punto di vista tecnico quella che probabilmente è la miglior combinazione che si possa scegliere: una 120d (4 cilindri turbodiesel 2 litri da 190 cv) con trazione integrale xDrive e cambio automatico a otto rapporti. Il tutto nell’inedita versione “Edition MSport Shadow” la quale – oltre ai soliti ‘upgrade’ tecnici ed estetici in chiave sportiva – è riconoscibile per la cornice del “doppio rene” verniciata in nero, per gli inseriti neri presenti nei proiettori LED, i terminali di scarico anch’essi neri e le luci posteriori brunite.

Si diceva degli interni più pregiati. Che c’è di nuovo?
Iniziamo col dire che non elogeremo mai abbastanza la posizione di guida delle BMW, caratterizzata da gambe ben distese e il volante ben vicino al petto, oltre che gradevole da impugnare. L’ambiente è sportivo come di consueto per l’allestimento MSport, prevedendo sedili in Alcantara (addirittura con i sostegni laterali regolabili!) impreziositi da cuciture blu. Il layout dell’abitacolo è ovviamente comune agli altri modelli bavaresi, ma la plancia è stata ridisegnata in alcuni dettagli: il porta bevande può essere coperto con una saracinesca scorrevole, le bocchette dell’aria si presentano con una nuova forma e i pulsanti degli alzacristalli sono impreziositi da cornici cromate. Poi c’è tutto il sistema di informazione e intrattenimento che ora è gestibile tramite un touchpad integrato nella manopola dell’iDrive, mentre lo schermo è da 8,8 pollici di diagonale ed ha acquisito i comandi tattili. Sono poi stati ovviamente aggiunti tutti quei servizi di connettività e integrazione degli smartphone già visti su altri modelli del marchio.

Su strada? Una libidine!
Parte tutto, come sempre, dal fatto che l’accoppiamento tra motore e cambio è semplicemente perfetto. I 190 cavalli di potenza e i 400 Newtonmetri di coppia erogati dal quattro cilindri turbodiesel assicurano prestazioni di tutto rispetto (6,8 secondi nello scatto da 0 a 100 km/h e 222 km/h di velocità massima) a fronte di consumi che nell’uso quotidiano arrivano anche ad una media effettiva inferiore ai 6 litri ogni 100 chilometri percorsi. Detto ciò il piacere di guida è di verso spessore anche nell’uso quotidiano grazie ad uno sterzo che ti porta sempre ben dentro la curva ed un propulsore che spinge con vigore già nella metà inferiore del contagiri. E oltretutto, nonostante l’allestimento più sportivo, il comfort non ne risente particolarmente. Il pregio più grande della Serie 1 è sicuramente l’unicità della trazione posteriore, il cui ‘sapore’ non va perso nemmeno optando per la più razionale trazione integrale; neutra ed efficace quando si guida ‘puliti’, sa soddisfare il conducente più smaliziato con un posteriore sempre pronto a ‘chiudere’ la curva. Leggerezza, maneggevolezza e agilità sono tra le sensazioni principali che si percepiscono una volta selezionata la modalità di guida “Sport+” con cui si muove ancora più autorevolmente tra le curve; a farle difetto c’è unicamente uno sterzo un po’ leggero nello stretto il quale acquisisce però maggiore pienezza nel veloce. Il tutto accompagnato da un motore che allunga senza incertezza fino a 4'500 giri al minuto e un cambio sempre puntuale. Ben calibrabile l’intensità della frenata.

Io credo che non ci sia bisogno di aggiungere altro…
Nemmeno io, in effetti. Anzi forse giusto un’ultima cosa: il prezzo. Per un esemplare come il nostro sono necessari 50'030 CHF.

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