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TEST DRIVETrackhawk, quando la Grand Cherokee mette l’abito da pista

09.07.18 - 06:00
Col V8 6.2 a compressore da 700 cv, l’ammiraglia 4x4 è la Jeep più potente e veloce di sempre. Capace di un mordente fuori dell’ordinario, anche grazie ad assetto e freni adattati all’uso più intenso.
Trackhawk, quando la Grand Cherokee mette l’abito da pista
Col V8 6.2 a compressore da 700 cv, l’ammiraglia 4x4 è la Jeep più potente e veloce di sempre. Capace di un mordente fuori dell’ordinario, anche grazie ad assetto e freni adattati all’uso più intenso.

Un motore davvero esagerato l’otto cilindri della Grand Cherokee.
Assolutamente sì. Del resto, la stessa denominazione Trackhawk fa riferimento alla pista e, di riflesso, alle massime prestazioni, che certamente sono il fiore all’occhiello dell’auto. Sul piano tecnico, per trovare i “natali” di tanta meccanica serve dare un’occhiata all’altrettanto americana Dodge Challenger, “muscle car” tipicamente USA (Gruppo FCA) che per l’appunto presta il pacchetto motore-cambio a questa Grand Cherokee esagerata. Il propulsore è dunque il V8 Hemi Hellcat di 6,2 litri dotato di compressore meccanico, portato a 700 cavalli ad un regime piuttosto elevato, 6000 giri, con il corredo di una coppia altrettanto impressionante di ben 898 Nm a 4800 giri: la curva di erogazione è spostata verso l’alto contribuendo alla sensazione di “nervosità” dell’insieme. Il cambio TorqueFlite è automatico a otto rapporti con convertitore di coppia ma adattato all’impiego più sportivo: nella modalità di guida più spinta assicura passaggi marcia secchi e aggressivi, al limite del brutale.
Naturalmente, l’intero telaio ha ricevuto attenzioni adeguate a padroneggiare tanta energia: l’impianto frenante potenziato è fornito dalla Brembo, mentre l’assetto con ammortizzatori adattivi è realizzato dallo specialista Bilstein; i cerchi sono da 20 pollici. La trasmissione integrale è affidata infine allo schema Quadra-Trac con ripartizione integrale di coppia e potenza sui due assali variabile a seconda anche della modalità di impiego (cinque previste; con la regolazione Track si arriva a 30-70% tra avantreno e retrotreno). Il differenziale posteriore è autobloccante a controllo elettronico. Le prestazioni annunciano “numeri” altrettanto impressionanti: l’accelerazione da fermo ai 100 km/h richiede appena 3,7 secondi, nonostante un peso di 2,5 tonnellate, la velocità massima è di ben 289 km orari. Il listino di questa Grand Cherokee d’eccezione è fissato in 139'000 CHF.

Una SUV che strizza l’occhio alla pista, dunque. È davvero così?
Tra i cordoli, la Trackhawk si trova in effetti a suo agio, come del resto ci ha permesso di verificare lo stesso test della vettura sul divertente circuito sportivo ricavato all’interno del vasto comprensorio del Centro Prove di Balocco. Nella modalità di marcia più sportiva le sospensioni si irrigidiscono significativamente e consentono di tenere ben sotto controllo i movimenti della carrozzeria, che rimangono avvertibili ma limitati, mentre erogazione del V8 e risposta di trazione integrale e cambio sono adattati alla massima rapidità, inclusa la modalità “Launch control” per le partenze da fermo: la SUV americana scatta in avanti con prodigiosa forza ed impressiona realmente i passeggeri. Tanto più che l’otto cilindri a compressore non si fa pregare per accompagnare tanta esplosività con un suono rauco e possente, una vera “musica”. La vettura è adeguata anche nelle curve, grazie ad inserimenti piuttosto reattivi e pronti e alla buona aderenza; lo sterzo è un po’ lento ma permette un controllo sufficientemente puntuale, mentre la tendenza ad allargare con l’avantreno è sempre presente ma peraltro ampiamente comprensibile, in special modo in pista con un veicolo alto e pesante. Eccellente, inoltre, la resa dell’impianto frenante, progressivo ma potente nel rallentare con autorità il mezzo.

Allestimento e design della Trackhawk sono altrettanto specifici.
La vettura mostra in primo luogo un look aggressivo e sportivo; in particolare, spiccano le grandi ruote in tinta scura, le pinze freno gialle ed il frontale dal design specifico con accenti neri e prese d’aria maggiorate, estese anche all’originaria collocazione dei fendinebbia. L’interno è altrettanto curato e distintivo, includendo tra l’altro poltrone anteriori avvolgenti, rivestimenti integrali in pelle, nonché inserti in metallo o fibra di carbonio per sottolineare l’ambiente “corsaiolo” dell’allestimento. Strumentazione interamente digitale e grande schermo centrale tattile da 8,4” del sistema Uconnect NAV completano l’ambiente di comando con un tocco hi-tech d’effetto ma funzionale; il sistema multimediale include le interfacce smartphone per Android e Apple così come le schermate specifiche Trackhawk, che permettono di monitorare un’ampia gamma di dati prestazionali. È inoltre presente la funzione di riduzione attiva del rumore – in modalità normale la vettura è docile e confortevole –, mentre il corredo di ausili attivi alla guida include i sistemi più avanzati compresi frenata automatica d’emergenza e regolatore di velocità adattivo con funzione di arresto.

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