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TEST DRIVELa M5 passa all’integrale, ma la soluzione M xDrive accontenta tutti…

02.07.18 - 06:00
Icona sportiva, la M5 cresce in potenza, tecnologia e versatilità, anche grazie all’inedita trazione 4x4. Sofisticata da includere la modalità 2WD e celebrare la tradizione della trazione posteriore
La M5 passa all’integrale, ma la soluzione M xDrive accontenta tutti…
Icona sportiva, la M5 cresce in potenza, tecnologia e versatilità, anche grazie all’inedita trazione 4x4. Sofisticata da includere la modalità 2WD e celebrare la tradizione della trazione posteriore

Entriamo subito nel vivo: la soluzione 4WD “stona” o è un passo avanti?
È senz’altro vero che, sulla carta, trovare la soluzione 4x4 sulla M5 fa strano. Eppure, dopo averne saggiato le tante qualità e la notevole versatilità, possiamo ben definire questa aggiunta tecnica un valore aggiunto. Per due buone ragioni: è largamente sofisticata per garantire sensazioni di guida del tutto assimilabili a quelle di una classica trazione posteriore, espandendo al contempo il potenziale velocistico; in secondo luogo, include la possibilità della pura modalità 2WD (posteriore, beninteso) e con tutti i controlli dinamici disattivati. Meglio di così… L’ottica di evoluzione del modello, berlina lussuosa ad ampio raggio e… latitudine di impiego, trova in effetti nel naturale progresso tecnico e tecnologico la sua ragione d’essere; per i “puristi” della trazione posteriore esistono in BMW altre soluzioni più specifiche e adrenaliniche, basti pensare alla stessa M2 Competition presentata quest’anno. La M5 offre dunque le consuete “cure” della divisione BMW Motorsport estendendo in realtà qualità e capacità dinamiche, attraverso un tecnologico sempre più ricco: l’auto diventa ancor più veloce, più rapida e affinata in curva, più versatile adattandosi meglio ancora all’uso quotidiano e, in definitiva, più facile; se proprio vogliamo, il difetto sta nell’aggiunta dell’amplificazione artificiale – via impianto hi-fi di bordo – del suono “naturale” del V8 a valvole di scarico aperte, una soluzione che non convince e che anzi toglie un po’ di gusto.

In marcia. Quali sensazioni emergono subito, “a pelle”?
Appena accomodati al posto di guida – sedili sportivi a parte, l’ambiente è sontuoso, opulento e completo secondo gli allestimenti più ricchi della Serie 5 – ci si trova innanzitutto a dover familiarizzare con i diversi comandi in più che arricchiscono ulteriormente il posto di guida: ci sono le modalità di marcia sul tunnel, naturalmente, ma lo stesso cambio offre sulla leva tre regolazioni di rapidità di cambiata, mentre sulle razze del volante compaiono due pulsanti aggiuntivi in rosso: servono per richiamare istantaneamente due combinazioni a scelta tra le tante possibili, tra cui taratura ammortizzatori, erogazione motore, controlli di stabilità e trazione, scarico attivo, modalità della trazione 4x4 e così via. Sotto il cofano, il conosciuto ed evoluto V8 di 4.4 litri, biturbo, raggiunge quota 600 cavalli con una coppia di 750 Nm disponibile già a 1800 giri e poi costante fino a 5600: nella guida normale basta sempre un velo di acceleratore per muoversi con autorità. Tra le prime curve, si avverte subito l’efficienza di telaio nel garantire grande aderenza e inserimenti rapidissimi, nonostante un peso vicino ai 1900 kg, con il corpo vettura che resta praticamente sempre “piatto”, quasi esente da movimenti laterali o longitudinali. È ora di provare l’accelerazione, in modalità Sport+ che è la più spinta, e qui la M5 integrale offre la “magia” del plus di trazione – le ruote anteriori contribuiscono giusto alla massima accelerazione, secondo i calcoli dell’elettronica di gestione – per incollare i passeggeri ai sedili col passaggio 0-100 km/h bruciato in 3,4 secondi, ben 1 secondo in meno rispetto alla precedente M5 standard da 560 cv. La speciale trazione integrale M xDrive, in realtà, non toglie nulla della sensazione di trazione posteriore, specie nella modalità 4WD Sport ancora più spinta, limitandosi a rendere solo più efficace l’accelerazione; anche in uscita di curva.

Quanto appassiona la M5 nella guida sportiva?
L’efficacia dinamica di questa Serie 5 speciale è a tutta prova. Nelle modalità sportive Sport e Sport+ il controllo di trazione e stabilità lascia più spazio alle lievi derapate di potenza, che si possono rendere evidenti in uscita di curva usando con decisione l’acceleratore (non manca l’autobloccante, anche qui dalla taratura gestita elettronicamente) senza tuttavia il rischio di incappare nel testacoda, mentre la leggera trazione dalle ruote anteriori incrementa equilibrio dinamico, velocità di percorrenza ed accelerazione successiva. La sensazione di pilotaggio, tuttavia, resta sempre lievemente filtrata, come del resto ci sta su un modello non soltanto “corsaiolo”; lo sterzo è preciso e induce sempre la traiettoria desiderata ma non soddisfa pienamente sul piano della sensibilità, mentre l’avantreno con il suo velo di sottosterzo non aiuta ad individuare con immediatezza e precisione i limiti di appoggio. Giusto finezze, cui i puristi del modello potrebbero però addebitare un coinvolgimento emotivo forte ma non cristallino. Eppure, quando si vuole, con la M5 si riesce a pilotare ad una rapidità davvero sorprendente e con relativa facilità di controllo. Tolto l’effetto artificiale, il rombo del V8 nell’abitacolo si attenua molto ma offre comunque una sonorità piena e coinvolgente, con quel sottile tono rauco misto alle variazioni acute crescenti; l’erogazione è curata al punto di offrire un allungo senza perdita di vigore anche oltre il picco di potenza (5600 giri), con limitatore a 6800 giri che giunge in un attimo col contorno dei passaggi marcia spettacolarmente secchi e istantanei, offerti dal cambio M Steptronic a 8 rapporti anch’esso rielaborato. In modalità 2WD con DSC totalmente disinserito, si resta senza alcuna rete (elettronica) protettiva: “tondi” e derapate sono dosabili a piacimento, ma inerzia, dimensioni e rapidità nello sviluppare velocità del mezzo lasciano sempre un po’ di apprensione mentre si gioca col gas. Listino da 139'900 CHF.

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