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TEST DRIVECupra R, una Leon speciale dedicata ai puristi del volante

11.06.18 - 06:00
Carbonio, rame e 310 cv, ma anche assetto ritarato e differenziale autobloccante attivo: l’edizione limitata e numerata della berlinetta Seat punta ad amplificare la qualità della guida più sportiva.
Cupra R, una Leon speciale dedicata ai puristi del volante
Carbonio, rame e 310 cv, ma anche assetto ritarato e differenziale autobloccante attivo: l’edizione limitata e numerata della berlinetta Seat punta ad amplificare la qualità della guida più sportiva.

L’esemplare del test è il numero 317 di 799: questa speciale Leon “R” è a tiratura limitata?
Esattamente. Una scelta fatta dalla marca spagnola per valorizzare il lavoro di cesello sulla già veloce Cupra, dedicata in modo particolare ad un pubblico di appassionati “puristi” che ama la sportività a due ruote motrici. Gli esemplari riservati al mercato svizzero (listino pari a 50'900 CHF) sono 197, con targhetta numerata posta sul tunnel del cambio. Non compaiono “numeri” straordinari nella scheda tecnica rispetto alla Leon Cupra standard, se non l’incremento di potenza di 10 cv (comunque record per il 2.0 TSI); ma l’affinamento di ogni componente della meccanica, basato sull’esperienza Seat in ambito agonistico, è inteso a garantire un salto di qualità tangibile sulla base di qualità dinamiche già rilevanti. Dunque apprezzabile, com’è giusto che sia, da guidatori attrezzati di un pilotaggio fine a sufficienza per poter cogliere tra le curve, volante ben stretto in mano e riflessi prontissimi, i “plus” concentrati in questa evoluzione.

Come cambiano estetica e, soprattutto, meccanica della versione?
L’aerodinamica include numerosi particolari in fibra di carbonio tra cui lama inferiore del paraurti, spoiler e diffusore posteriori; il look conserva una certa sobrietà, ma l’efficienza in galleria del vento migliora del 12,5% includendo maggiore deportanza. Inoltre, le sospensioni regolabili DCC adottano l’inedito profilo Cupra con rigidità superiore, le carreggiate sono allargate ed i nuovi elementi delle sospensioni anteriori permettono un’inclinazione negativa delle ruote (- 2°) che pareggia quella già prevista al retrotreno: una regolazione che incrementa ulteriormente l’aderenza nella percorrenza di curva. È inoltre standard il differenziale autobloccante VAQ idraulico a controllo elettronico, in grado di trasferire fino al 100% della coppia su una singola ruota per influenzare attivamente percorrenza di curva e motricità. Unicamente in combinazione al cambio manuale – da puristi, per l’appunto – il motore guadagna i famosi 10 cv supplementari tra 5800 e 6500 giri, quindi 300 giri più in alto del TSI standard da 300 cv che continua ad equipaggiare la R scelta col cambio automatico DSG.

Premesse tecniche che annunciano una guida particolarmente “sentita”.
Senza dubbio. In marcia, la R conserva tuttavia inizialmente l’anima docile ed intuitiva della Cupra standard: serve infatti sollecitarla in profondità per scoprirne però il maggior potenziale, di gran portata. Con la modalità Cupra attivata, caratterizzata dal coinvolgente scoppiettio rapido dalla valvola di scarico in rilascio, emerge però un’aderenza ragguardevole che autorizza un ritmo pressoché corsaiolo tra le successioni di curve, affrontabili a velocità di livello superiore: attenzione e reattività del conducente devono essere costanti. Si riesce tuttavia a gestire tutto in punta di sterzo, perché la potenza si traduce pressoché unicamente in accelerazione; scorrevolezza e compostezza sono pressoché massimi. Il coricamento laterale è giusto accennato pur con il molleggio più rigido tutt’altro che esasperato, che in ogni caso non limita né la rapidità di percorrenza né il gran mordente dell’avantreno; sempre prontissimo in inserimento nonché nel conservare la traiettoria, anche aggredendo l’asfalto. L’autobloccante lavora poi con intensità e progressione esemplari, senza imporre strattoni sul volante ma “tirando” le ruote motrici anteriori verso l’interno curva, che viene così percorsa quasi in modalità “compasso”: si ottengono percorrenze di volta spettacolari, praticamente senza dispersioni. Il retrotreno è stabilissimo e segue docile, mai scomposto ma nemmeno inerte da togliere sensibilità.

Oltre alle qualità del telaio, i dieci cavalli supplementari si fanno sentire?
Note lusinghiere anche per lo sterzo, ben bilanciato e discretamente sensibile, non eccessivamente diretto e di buona precisione, nonché per il cambio manuale rapido negli innesti e preciso nella corsa della leva, evidente ma ben definita. Con pedaliera curata per consentire facili doppiette in certe scalate. Abbiamo lasciato per ultimo il motore, che però è al vertice: è sempre molto rotondo e regolare, persino quasi troppo (consumando una media reale di 9 l/100 km), ma è anche vero che inizia a spingere da 2500 giri senza interruzione fino all’intervento del limitatore ed è più “appuntito” proprio in alto, dove riesce a regalare l’appagante guizzo di spinta finale. Che aiuta a coprire il classico scatto da fermo ai 100 km/h in 5,8 secondi. E dopo tanta grinta, la resa dell’impianto frenante Brembo maggiorato con dischi anteriori da 370 mm è quel che ci vuole per fermare l’auto con altrettanta incisività.

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