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STATI UNITIAlla conquista del west

02.05.17 - 12:08
La nuova Land Rover Discovery è stata rivoluzionata senza sciupare i valori che la contraddistinguono. L’abbiamo messa alla prova nei terreni più inospitali degli Stati Uniti.
Alla conquista del west
La nuova Land Rover Discovery è stata rivoluzionata senza sciupare i valori che la contraddistinguono. L’abbiamo messa alla prova nei terreni più inospitali degli Stati Uniti.

Il far west e le sue frontiere da sempre sono un sinonimo di libertà. Lo sono state a suo tempo per i banditi, per i cavalieri solitari, per i cercatori d’oro che qui avevano trovato l’eldorado. E in netto contrasto con i nativi americani lo era anche per coloro che in questi territori vedevano un mondo ideale in cui l’uomo avrebbe potuto domare la natura. Da questo lato del continente v’erano (e vi sono) oltre duecento miglia di distese pianeggianti dove i bufali la fanno la padrone, le montagne rocciose, gli indiani e l’agognata California. La distesa di terra che va verso ovest dal Mississippi al Pacifico è infatti fertile di storie da narrare e di personaggi da mitizzare. Se a fare ciò in parte ci hanno già pensato le opere letterarie di Puccini o quelle cinematografiche di Sergio Leone, le tradizioni, le persone e gli incredibili scenari naturali che il Far West ha da offrire vanno esplorati di persona e visti almeno una volta nella vita con i propri occhi.

A cavallo del confine che separa lo Utah dall’Arizona, ci troviamo una volta in questo e una volta nell’altro Stato al volante di una vettura che, in arrivo presso i concessionari dalla fine di Aprile, non solo sembra nata appositamente per questo scopo ma è figlia di una tradizione (quella per il fuoristrada) altrettanto importante. Parliamo della quinta generazione della Land Rover Discovery, complessivamente in commercio da 27 anni e prodotta in oltre 1,2 milioni di esemplari. Una vettura nata allora come via di mezzo tra le Land Rover più puriste e la lussuosa Range Rover, con l’imperativo di soddisfare qualsiasi esigenza in termini di versatilità ed essere inarrestabile lontano dai percorsi asfaltati.

L’aspetto incredibile di questo nostro viaggio alla scoperta del West è la virazione delle condizioni climatiche e dei fondi stradali che avviene nel raggio di una cinquantina di miglia. Asfalto asciutto nelle strade che attraversano lo Zion Natinal Park, neve non appena ci dirigiamo verso Kanab, impervie scalate quando ci si avventura poco al di fuori della Highway 89 e pure dune di sabbia presso le Coral Pink Sand Dunes. Qualora si cerchi una regione per mettere alla prova la polivalenza di una fuoristrada non riesco davvero ad immaginare un posto migliore di questo. Soprattutto quando quale partner affidabile hai una vettura come la nuova Discovery, che dal canto suo ti offre decenni di esperienza nel costruire fuoristrada ed il meglio della tecnologia oggi disponibile: il Terrain Response 2 comprendente cinque modalità di guida (di cui quattro specifiche per l’off-road) in grado di gestire al meglio tutti i componenti della vettura in base alla tipologia del terreno, i rapporti ridotti, sospensioni ad aria che possono alzare la vettura anche di 75 millimetri, sospensioni con un’articolazione (estensione) di 50 cm, angoli d’attacco da vera fuoristrada e la possibilità di affrontare guadi profondi novanta centimetri. Se poi non siete degli esperti, basta inserire il regolatore di velocità appositamente sviluppato per l’off-road e concentrarvi unicamente sulle operazioni da effettuare con lo sterzo. Un gioco da ragazzi che rende la nuova Discovery più inarrestabile che mai.

Complessivamente questo salto generazionale è davvero enorme, perché da vettura di nicchia è diventata un grande fuoristrada adatto a tutte le famiglie. Lo si capisce dal design, che pur conservando intatti alcuni elementi stilistici quali il montante posteriore e lo “scalino” sul tetto è diventata molto più moderna, appetibile. Il telaio è ora realizzato all’85% in alluminio e nel complesso la riduzione della massa è arrivata fino a 480 kg, il che ha permesso di equipaggiarla con motori più piccoli migliorando sia le prestazioni che i consumi. C’è anche un quattro cilindri turbodiesel da 240 cavalli nella gamma, con cui si assolvono dignitosamente i doveri quotidiani, che non sfigura nel fuoristrada e convince con un consumo medio dichiarato di 6,4 l/100 km. Certo chi vuole effettuare un sorpasso in velocità farebbe meglio a scegliere il tre litri turbodiesel (258 cv, 600 Nm, 7,2 l/100 km) mentre il tre litri benzina con compressore volumetrico e 340 cavalli, pur armonioso, difficilmente si imporrà alle nostre latitudini.

Dato che le sospensioni derivano dalla Range Rover o lo sterzo addirittura dalla Range Rover Sport, la dinamica è stata migliorata parecchio, anche se pur apprezzando la precisione dello sterzo l’impostazione resta giustamente molto turistica. Ad impressionare della Discovery è infatti l’elevata comodità e la silenziosità che garantisce in qualsiasi condizione e su qualsiasi terreno, tanto da sconfinare nel territorio di sua maestà Range Rover ed essere, a nostro avviso, quasi troppo ben rifinita. Ma rispetto alla Range Rover la Discovery ha un altro grande valore aggiunto: la praticità. Sette posti veri, sedili reclinabili elettricamente anche da remoto tramite lo smartphone, tutti gli ultimi dispositivi di sicurezza, un infotainment e sistemi di connettività allo stato dell’arte nonché un dispositivo che permette di effettuare manovre con il rimorchio in modalità semi-autonoma.

Il lato affascinante della Discovery sta proprio nel fatto che è in grado di coccolarti come una Range Rover, senza però avere quell’aura di nobiltà permettendoti quindi di guidarla anche un paio di scarponi da montagna, proprio come abbiamo fatto noi durante questi due giorni nel vecchio west, apprezzando qualsiasi scorcio o qualsiasi suggestione che la natura ha da offrirti. Fermarti a bere un caffè dalla thermos seduto sulla panchina posteriore del bagaglio proprio sull’orlo dell’Horeshore Bend, oppure al calar del sole effettuare una breve deviazione su per qualche roccia giusto per poter godere appieno del tramonto sulle Vermilion Cliffs, da cui la luce sembra uscire dall’arenaria anziché essere riflessa su di essa. Perché le esperienze magiche sono ovunque attorno a noi: basta saperle cogliere, prendersi qualche minuto e avere l’auto giusta con poterle scoprire. Godendosele appieno.

 

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