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APPROFONDIMENTO“I nostri clienti hanno fiducia in noi.”

10.02.17 - 06:00
Il CEO di AMAG stila un bilancio su un 2016 burrascoso, ma comunque in crescita. E ci svela che presto potrebbero non più vendere solo automobili, ma anche condividerle.
“I nostri clienti hanno fiducia in noi.”
Il CEO di AMAG stila un bilancio su un 2016 burrascoso, ma comunque in crescita. E ci svela che presto potrebbero non più vendere solo automobili, ma anche condividerle.

I numeri, al solito, parlano da soli. Nonostante le immatricolazioni di automobili siano state in leggero calo rispetto all’anno precedente (-2%), i marchi importati da AMAG – ovvero Volkswagen, Skoda, SEAT e Volkswagen veicoli commerciali – hanno mantenuto o addirittura aumentato la loro quota di mercato; solo Audi ha registrato una lieve flessione. Giusto per dare un’idea della proporzione, su 317'318 vetture immatricolate lo scorso anno, 92'930 appartengono ai marchi importati da AMAG. La Volkswagen Golf resta per il quarantunesimo anno consecutivo la vettura più venduta in Svizzera (ha rischiato, per pochissimo, di essere battuta dalla Skoda Octavia). Volkswagen, Skoda e Audi si trovano stabilmente nella “top five” dei marchi più venduti in Svizzera (solo SEAT è al dodicesimo posto) e pure nella “top ten” dei modelli più venduti v’è un dominio quasi esclusivo da parte di AMAG.  Tempo quindi di un approfondimento, come d’abitudine, con l’amministratore delegato Morten Hannesbo.

Un risultato come quello sopra elencato non era per nulla scontato considerando il polverone sollevato dal Dieselgate. E Hannesbo conferma: “In effetti anche noi non sapevamo bene cosa aspettarci dal 2016. È stato un anno impegnativo e imprevedibile, che siamo però riusciti ad affrontare e superare abilmente, grazie anche alla fiducia dei nostri clienti. Ad oggi abbiamo già effettuato oltre 61'000 aggiornamenti sui veicoli dotati del motore EA189 oggetto del richiamo e prevediamo di ultimare tutti i 140'000 veicoli colpiti circolanti in Svizzera entro la fine del 2017.” Dieselgate che, in Svizzera, ha portato addirittura all’apertura di un’inchiesta da parte del Ministero Pubblico della Confederazione. “Per quanto concerne l’inchiesta in corso sappiamo di non essere colpevoli e stiamo collaborando apertamente con le autorità. Non bisogna dimenticarci che noi le Volkswagen le vendiamo ed eseguiamo la manutenzione, ma non le progettiamo.”

Nonostante le numerose turbolenze AMAG è riuscita a chiudere l’anno con un fatturato consolidato di 4,55 miliardi di franchi, nonché a creare 213 nuovi posti di lavoro e ad espandersi ulteriormente sul territorio. Quest’ultimo aspetto ha anche coinvolto il Ticino con l’inaugurazione della sede AMAG di Coldrerio nonché l’apertura del Centro Porsche Locarno. Attività in crescita che le hanno permesso di essere insignita del “Premio nazionale della formazione” grazie anche all’assunzione annuale di 700 nuovi apprenditi, che rappresentano circa il 13% di tutti i collaboratori.

Il futuro però è alle porte, con la digitalizzazione e nuove forme di mobilità che sembrano cresce sempre di più. Aspetto che non è sfuggito ad AMAG, come ci spiega Hannesbo. “Abbiamo fatto e faremo parecchi investimenti nell’innovazione, anche se ancora non sappiamo come si evolverà il settore. La digitalizzazione e la condivisione dell’automobile sono i due aspetti sui quali stiamo puntando. Il primo ci aiuta anche nella gestione e nell’operatività d’impresa, velocizzando i processi, fornendo una App per gli apprendisti e sperimentando forme di acquisto virtuale. Il secondo ancora non sappiamo dove ci porterà: c’è il rischio di non guadagnare nulla, ma d’altro canto è vero che il settore tecnologico e le innovazioni non ammettono ritardatari. Se il treno dovesse partire, e noi non fossimo a bordo, perderemmo davvero una grande opportunità.” In questo senso AMAG ha infatti ufficializzato la sua cooperazione con Sharoo e Catch a Car, che si aggiungono a quella già esistente con Mobility.

 

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