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MERCEDES-BENZ E 63 AMG S 4MATIC+È diventata la prima della classe

02.12.16 - 06:00
Puoi girare tra i cordoli a ruote fumanti e cinque minuti dopo utilizzare la guida semi-autonoma in autostrada. Signori: ecco a voi la nuova Classe E AMG.
È diventata la prima della classe
Puoi girare tra i cordoli a ruote fumanti e cinque minuti dopo utilizzare la guida semi-autonoma in autostrada. Signori: ecco a voi la nuova Classe E AMG.

Sembrano davvero non esserci limiti alla potenza, tanto che ora persino una berlina come la Classe E supera quota 600 cavalli nella sua declinazione più sportiva curata da AMG – per la precisione toccando quota 612. Che significa 102 cavalli in più rispetto alla sportiva di casa, la AMG GT, rispetto alla quale impiega addirittura 0,4 secondi in meno per toccare i 100 km/h partendo da fermo. Merito della trazione integrale 4MATIC+, laddove il segno dell’addizione rappresenta l’aspetto forse più interessante e sorprendente dell’intero pacchetto offerto dalla Classe E 63 AMG. Questa è infatti disponibile sia in versione “liscia” che in versione “S”, che detto tra noi è l’unica sulla quale valga veramente la pena concentrarsi in quanto offre di serie tutta una serie di componenti e dotazioni assolutamente irrinunciabili per una vettura di questo tipo. Non è solo, insomma, una questione di potenza.

L’aspetto più sorprendente di questa Classe E AMG è proprio il fatto che non appena percorri le prime curve ti ci trovi subito, trasmettendoti un’immediatezza e una facilità non proprio scontate. E soprattutto è divertente e coinvolgente a tutte le andature, non da ultimo grazie ad una colonna sonora corretta. Il fulcro dell’esperienza di guida, come anticipato, è proprio questa trazione integrale di nuova concezione. Lavora infatti secondo la logica di una trazione posteriore che, in caso di perdita di aderenza, si avvale dell’avantreno per garantire sempre il massimo della motricità. Questo da un lato significa avere una garanzia di stabilità nelle curve più veloci del tracciato di Portimão – luogo della nostra prova – e dall’altro si tramuta in sovrasterzo in uscita dai tornanti, laddove la grandezza dello stesso è del tutto proporzionale all’intenzionalità con cui l’avete provocato. Il meglio di due mondi, insomma: come accade raramente, ma fortunatamente sempre più spesso. Ai più smaliziati come il sottoscritto e poi piaciuta la possibilità di poter selezionare il cosiddetto “Drift Mode”, trasformandola in una trazione posteriore pura. Se pensate che il meglio della trazione integrale ve lo possa offrire Audi, in queste ultime righe vi ho sicuramente fornito qualche elemento per ripensarci su.

Ma ritorniamo all’esperienza di guida. La Classe E più potente della storia è spinta da un V8 biturbo da 4 litri le cui credenziali (612 cv e 850 Nm) vengono sempre scaricate a terra con la massima efficacia e trasmessi per mezzo di un cambio automatico a nove rapporti sempre puntuale anche in modalità manuale. La progressione è davvero micidiale: c’è sempre una quantità di coppia tale da rendere la prestazioni “toniche” a qualsiasi regime, specie durante l’uso stradale. Basta una leggera pressione sull’acceleratore per godere di un abbraccio gravitazionale estremamente affettuoso che vi avvolgerà nei bellissimi e contenitivi sedili “AMG Performance”.  Va detto che pur affidandosi ad un assetto piuttosto “piatto” questa Classe E non riesce a nascondere più di tanto massa e dimensioni, motivo per il quale va ricercato uno stile di guida consona ad essa. Vale a dire che conviene sempre ritardare un minimo l’ingresso in curva e sacrificare qualche chilometro orario nella fase iniziale, per poi sfruttare la forza bruta del suo motore abbinata alla stupefacente efficacia della sua trazione integrale, riallineando lo sterzo il prima possibile. Su strada come in pista alterna una buona fluidità ad una progressione micidiale, quando richiesto, come fosse l’operazione più naturale de mondo. Il tutto senza mai scomporvi più di tanto, impugnando un comando di sterzata pronto, sensibile e molto omogeneo, che raramente viene chiamato in causa per improvvise correzioni. Anche perché per uso stradale la modalità “SPORT HANDLING MODE” del controllo di stabilità vi lascia giocare quanto basta.

Dopo trecento chilometri sulle strade dell’Algarve e un bel po’ di giri sullo spettacolare circuito di Portimão gestire questa potenza su una berlina sembra la cosa più naturale del mondo. Una facilità di guida a cui si alterna, però, uno strumento che sa gratificare anche gli appassionati veri. E che può essere impiegato quotidianamente grazie alle sospensioni ad aria, all’efficienza garantita dallo spegnimento di parte dei cilindri quando non necessario, nonché alla guida semi-autonoma che in autostrada sorpassa anche al posto vostro. Contrasti dell’era moderna. Che però non ci dispiacciono.

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