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PRIME IMPRESSIONIIl tanto atteso ritorno alle origini

05.10.15 - 00:53
Più leggera e compatta di prima: la MX-5 offre sensazioni di guida sublimi ad un prezzo ineguagliabile.
Il tanto atteso ritorno alle origini
Più leggera e compatta di prima: la MX-5 offre sensazioni di guida sublimi ad un prezzo ineguagliabile.

Immaginate di essere ai primi di maggio in una giornata di sole, all’ora di pranzo, da qualche parte fuori città. Gli altri sono a casa ad ingozzarsi ma non voi: avete “sbagliato” strada. Un errore del navigatore? No, l’avete fatto di proposito per poter inanellare curve dopo curve con la capote abbassata. Perché è questa l’essenza della Mazda MX-5: farsi accarezzare dal calore del sole e dai profumi primaverili mentre si guida e, soprattutto, sentirsi un tutt’uno con la propria auto. I Giapponesi lo definiscono “Jinba Ittai”, cioè il legame che unisce il cavaliere e il cavallo nella tradizione degli arcieri - era questo l’obiettivo dei progettisti fin dalla nascita, nel 1989, della prima MX-5. Le successive due generazioni però, vista la necessità di incrementare sicurezza e dotazioni, sono gradualmente ingrassate causando un leggero assopimento del piacere di guida. Ora, al quarto round, l’hanno finalmente messa a dieta: grazie alle dimensioni minori e alle ben studiate soluzioni progettuali (fori nelle lamiere, tecniche di saldatura, ecc) sono stati limati 100 chili rispetto alla terza serie tornando sotto la tonnellata, mantenendo la distribuzione dei pesi al 50:50 tra i due assi e vantando un baricentro ancora più basso. Ottimo risultato tenendo conto dell’ulteriore incremento dei sistemi di sicurezza e intrattenimento, finalmente al passo coi tempi.

L’aspetto esteriore riprende i tratti del design KODO degli ultimi modelli Mazda; la sinuosa linea di cintura unisce l’aggressivo frontale (dove spiccano i fari full-LED) e la zona posteriore, totalmente ridisegnata con le luci spostate verso il centro. Rispetto alla terza serie l’abitacolo ha fatto un enorme passo avanti per quanto riguarda materiali ed ergonomia; volante, sedile e pedali sono perfettamente allineati ottenendo una posizione di guida naturale. Inoltre, la visibilità anteriore è sensibilmente migliorata grazie alla forma spiovente del cofano. Il meccanismo della capote è stato perfezionato, rendendo più leggere le operazioni di apertura e chiusura a mano: un motivo in più per girare scappottati e godersi anche solo il rombo del motore, piacevolmente invadente quando il piede è pesante. Sono due i propulsori disponibili, entrambi con tecnologia SKYACTIV: un 1.5 da 131 cv (prezzo di partenza: 23'200 CHF) e un 2.0 da 160 cv. Quest’ultimo è sicuramente quello più adatto per potersi divertire anche sui rettilinei o per uscire in sovrasterzo dalle curve lente. Lo sterzo con servoassistenza elettrica è diretto e, anche se non eguaglia il feeling della prima e seconda generazione, è comunicativo e reattivo agli impulsi quanto basta per stamparti il ghigno sul volto ad ogni sequenza cdi curve percorse con foga. Ti fa sentire con l’auto e non sull’auto, roba da marchi blasonati, però lo fa per una cifra alla portata di molti. Proprio come nel 1989.

 

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