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PROVA SU STRADARenault Twingo contro Peugeot 108: sfida urbana

24.02.15 - 11:38
Due city-car francesi che in comune hanno davvero poco. Qual’è la migliore?
Ticinonline/BA
Renault Twingo contro Peugeot 108: sfida urbana
Due city-car francesi che in comune hanno davvero poco. Qual’è la migliore?

LA SFIDA - Praticamente la totalità delle case automobilistiche mondiali ha nella propria gamma di veicoli una utilitaria sotto i 3 metri e 60 di lunghezza: ciò significa che la scelta per i consumatori è ampia e la concorrenza tra i produttori è agguerrita. Nonostante ciò, se ci pensate bene sono tutte vetture molto simili l’una con l’altra, perlomeno per quanto riguarda lo schema meccanico utilizzato.

Ma veniamo alle due vetture protagoniste del confronto. Iniziamo col porgervi una domanda: cosa vi aspettereste di trovare sotto al loro cofano? Se avete risposto “motore” avete ragione… a metà. Mentre Peugeot ricalca la consueta formula del “tutto avanti” per la sua 108, Renault rompe gli schemi e azzarda con il “tutto dietro”: motore e cambio vengono spostati sotto al piano di carico del bagagliaio, lasciando sotto al cofano anteriore (peraltro inspiegabilmente complesso nell’apertura e nella chiusura) spazio solo per le vaschette dei liquidi di lavavetro, servosterzo e freni. Sempre parlando di propulsori, i nostri esemplari erano dotati dei motori di punta attualmente disponibili sul mercato, ovvero l’1.2 aspirato da 82 cavalli per la 108 e il 0.9 turbo da 90 cavalli per la Twingo, entrambi 3 cilindri e abbinati ad un cambio manuale a 5 rapporti.

ESTERNI ED INTERNI - Osservandole si nota come l’ambizione della Twingo di essere unica e diversa sia testimoniata anche dalle linee esterne: con le sue strane proporzioni dovute alle particolari scelte tecniche e le numerose combinazioni cromatiche della carrozzeria unite agli adesivi, la Twingo è molto giovanile e si rifà a quanto insegnato dalla FIAT 500, distanziandosi nettamente dalle linee più classiche della 108. Questa ha dal canto suo un design piacevole e sobrio che rende immediatamente riconoscibile l’appartenenza alla famiglia Peugeot, senza però farla apparire anonima o priva di originalità grazie ad alcune particolarità stilistiche concentrate nella parte frontale.

Prendendo posto sul sedile del conducente appare evidente come la posizione di guida della 108 sia tipicamente nipponica, col volante in mezzo alle gambe: un fatto “imputabile” alla parentela con la Toyota Aygo, sviluppata a quattro mani dai giapponesi e dal gruppo PSA (Peugeot-Citroën) e da cui derivano appunto la Peugeot 108 nonché la Citroën C1. Molto diversa invece l’impostazione della Twingo, ben più adatta a persone di alta statura grazie alle regolazioni più ampie di sedile e volante. La buona logica nella disposizione degli strumenti e i dettagli colorati contribuiscono a rendere viva l’atmosfera all’interno della Twingo, che si rivela peraltro molto pratica grazie a molti vani portaoggetti tra cui l’originale contenitore asportabile posto tra la leva del cambio e il cruscotto. Quello della Twingo è un abitacolo più curato e piacevole in cui stare, in cui si é data grande importanza alla qualità e in cui l’unica pecca riscontrata risiede nei comandi musicali, che dovrebbero essere posti sulle razze del volante per rendere più comodo l’utilizzo. L’ambiente a bordo della 108 è invece piuttosto spoglio e grigio se paragonato a quello della sgargiante Twingo. Nonostante qualche piacevole accento qua e là, nel complesso i materiali (plastiche, moquette, finiture) e le soluzioni industriali denotano un maggiore orientamento al risparmio rispetto alla connazionale e pure l’ergonomia è meno curata. Pur trattandosi di un’automobile da città piuttosto pratica non dà mai la sensazione di essere stata progettata con particolare originalità, quasi fosse più razionale che passionale nella sua foggia. Sembra, insomma, più Toyota che Peugeot. Un cenno va infine fatto sull’infotainment che ancora una volta premia Renault, dove esso dispone di un suo modulo mentre nella Peugeot è di tipo Mirrorlink e non soddisfa le aspettative di usabilità, soprattutto col sistema di navigazione integrato mediante smartphone.

Spostandoci sui sedili posteriori è evidente che sulla Peugeot lo spazio a disposizione debba essere dedicato preferibilmente a dei bambini o a chiunque non sia più alto di Danny De Vito. Nella Twingo si sale bene anche dietro e c'è parecchio più spazio sia per le gambe che per la testa. La soglia di carico del bagagliaio è circa alla stessa altezza per entrambe ma con maggiore capacità di carico per la 108. La chiusura del portellone su quest’ultima è più leggera ma la maniglia è esterna con la conseguenza di sporcarsi le mani; sulla Twingo l’appiglio per la chiusura è interna ma lo sblocco e l’apertura dello stesso in due fasi costringe a spostare la mano e rende l’operazione poco intuitiva.

GUIDABILITÀ - Il raggio di sterzata della Twingo, grazie all’assenza del motore sull’asse anteriore, è imbattibile. È talmente agile nel fare un’inversione a U che probabilmente vostro figlio di 5 anni ha bisogno di più spazio per compiere la stessa manovra col monopattino. Pure la 108 se la cava bene, nella media della concorrenza. Oltre allo sterzo più diretto, la Twingo può vantare un assetto più fermo e il cambio con gli innesti più corti rispetto all’avversaria. Non da ultimo la gommatura generosa (16 pollici) ha avvantaggiato non poco la Renault rispetto alle esili 165/60 della Peugeot. Le premesse per una vittoria schiacciante della Twingo ci sono tutte, ma purtroppo il suo grande potenziale viene soffocato dall’elettronica, la quale rovina non poco la festa: è di un’invadenza spropositata, pari a quella della suocera durante le festività natalizie. I suoi interventi sono spesso preventivi e tagliano la potenza (e il piacere di guidare) prima ancora che sia anche solo lontanamente avvenuto un pattinamento. Nella guida dinamica, anche poco spinta, questo risulta molto frustrante: unito all’abbondante ritardo del turbo che si ripercuote negativamente sulla risposta dell’acceleratore, invoglia a continuare il viaggio ad un ritmo pacato. La 108 è invece di tutta un’altra pasta: il “milledue” aspirato ha coppia da vendere anche ai regimi bassi, l’assenza del turbo è un toccasana per una risposta pronta alle sollecitazioni del pedale destro. In più, l’elettronica è tarata in modo ottimale perché ti lascia guidare, rende l’auto molto meno imbrigliata e più spontanea nelle reazioni permettendoti di sfruttare tutto il suo (seppur minor) potenziale.

Nonostante due concetti motoristici diversi le prestazioni sono brillanti in entrambi i casi e allineate tra loro. Lo stesso lo si può dire per quanto riguarda i consumi, i quali durante la prova si sono fermati a circa 6 litri per 100 chilometri con la 108 e poco oltre i 6.5 litri per la Twingo, che paga una massa e una potenza leggermente superiori. Complessivamente, la Twingo è più silenziosa, matura e precisa: è sicuramente lei la migliore compagna nella vita di tutti i giorni e soprattutto per l’uso cittadino per cui è stata progettata. Con prezzi di vendita molto simili a parità di dotazioni, di poco superiori ai 20’000 franchi, la Renault Twingo è sicuramente quella che vale di più i soldi spesi. Però, quando arriva il momento di guidare, quella che ti fa divertire e che ti mette il sorriso sulle labbra è la 108.

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