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ITALIAGatti "termometro" dell’inquinamento a Torino

21.05.14 - 10:00
Un progetto universitario utilizza i randagi per valutare la qualità dell’ambiente in città
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Gatti "termometro" dell’inquinamento a Torino
Un progetto universitario utilizza i randagi per valutare la qualità dell’ambiente in città

TORINO – In molte città i gatti randagi vengono visti come un problema per il decoro e l’igiene urbana. Non a Torino, però, dove le colonie feline sono utilizzate per monitorare lo stato d’inquinamento della città. L’università della città piemontese, infatti, ha avviato un’iniziativa scientifica, denominata progetto Gat.To, per misurare l’inquinamento del centro attraverso il censimento dei gatti.

Manifestando malattie causate dall’inquinamento del tutto simili a quelle che affliggono gli uomini, infatti, questi animali possono essere utilizzate come delle vere e proprie sentinelle della salute. Dove si installano le colonie feline, infatti, il tasso di inquinamento è solitamente basso. Monitorare gli spostamenti dei gatti e le malattie che possono ucciderli può aiutare a descrivere lo stato della qualità dell’aria della città.

La sperimentazione varata dall’ateneo torinese porterà al monitoraggio di 15 gatti che verranno dotati di un collare elettronico: sarà così possibile monitorarne gli spostamenti, l’interazione con altri animali e la salute.  

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