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Al via l’esperimento che coinvolge 40 postazioni Mobility e 50 Honda e a carica bidirezionale
Utilizzare le auto a batteria per stabilizzare la rete elettrica e risparmiare energia. È questa l’idea alla base del progetto V2X Suisse, un grande esperimento che vede coinvolte un fornitore di mobilità come Mobility, una casa automobilistica (Honda R&D Europe e Honda Motor Europe), uno sviluppatore di software (sun2wheel), uno sviluppatore di stazioni di ricarica (EVTEC), un aggregatore (Tiko), acquirenti di flessibilità ed esponenti della comunità scientifica (Novatlantis in collaborazione con ETH). A partire da settembre 2022, quando i preparativi verranno ultimati, 50 Honda e verranno utilizzate per un anno in circa 40 postazioni Mobility distribuite in tutta la Svizzera. Fin qui nulla di strano.
La novità, però, sta nel fatto che si tratta di auto elettriche a carica bidirezionale, ovvero in grado di reimmettere energia nella rete elettrica quando non è in movimento. Una innovazione che migliorerà la sostenibilità del car sharing Mobility in maniera sostanziosa: quando un’auto elettrica Mobility a ricarica bidirezionale è ferma, infatti, può “restituire” fino a 20 kilowatt di potenza nella rete elettrica. Calcolando le potenzialità dell’intera flotta di car sharing, il sistema testato con il V2X Suisse permetterebbe di reimettere nella rete ben 60 megawatt, ovvero una quantità di energia notevole, maggiore di quella che può fornire, ad esempio, la centrale ad accumulazione con impianto di pompaggio di Peccia.
I test, che andranno avanti fino alla fine del 2023, serviranno a stabilire come ottimizzare la mobilità via car sharing. “L’elettromobilità del futuro è condivisa, bidirezionale e a servizio della rete”, ha commentato il responsabile del progetto Marco Piffaretti.
