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TEST DRIVEMazda3 Skyactiv-X, arriva la rivoluzione nel motore a scoppio

13.11.19 - 14:13
La nuova media giapponese porta in dote il 2.0 benzina con accensione spontanea da 180 cv, che promette più efficienza e minori consumi. Abitacolo accogliente, bagagliaio sufficiente.
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Mazda3 Skyactiv-X, arriva la rivoluzione nel motore a scoppio
La nuova media giapponese porta in dote il 2.0 benzina con accensione spontanea da 180 cv, che promette più efficienza e minori consumi. Abitacolo accogliente, bagagliaio sufficiente.

Sulla Mazda 3 tutta nuova, fresca di lancio quest’anno, debutta l’innovativo propulsore Skyactiv-X, unità due litri a benzina che impiega la tecnologia di accensione per compressione, simile a quella usata sui motori diesel: qualcosa di distintivo, come da tradizione Mazda, rispetto alle scelte che vanno per la maggiore tra i costruttori. A distinguere esteticamente il modello con il suo robusto carico di novità, in special misura sulla variante “hatchback” a cinque aperture che caratterizza l’auto di prova, è il design più affinato, affilato e minimalista della Casa.

Un po’ benzina, un po’ diesel: come funziona lo Skyactiv-X?
Il vero pezzo forte è l’innovativo propulsore “X”, che può vantare l’alternanza stabile tra accensione della miscela aria-carburante tramite scintilla e accensione indotta dalla stessa compressione, attraverso la tecnologia proprietaria Spark Controlled Compression Ignition (SPCCI): in ogni cilindro, la classica candela serve solo per accendere inizialmente una piccola e densa quantità di miscela aria-carburante; questa rapidissima espansione di fiamma e gas fa aumentare la temperatura e la pressione in modo che la rimanente miscela aria-carburante magrissima si auto-accenda sotto pressione come in un diesel, bruciando più velocemente e più completamente che nei motori benzina convenzionali. Il motore giapponese può anche impiegare la combustione tradizionale con sola accensione a scintilla, con passaggio impercettibile e senza interruzione, nei pochi intervalli di funzionamento (tra cui i regimi più elevati) in cui l’accensione per compressione non è possibile. Poiché lo Skyactiv-X consente una combustione estremamente magra, secondo la Casa il consumo si riduce drasticamente. Viene inoltre impiegato un sistema ibrido leggero tramite il generatore-motorino d’avviamento integrato (ISG), che converte in energia elettrica l’energia cinetica recuperata in decelerazione, immagazzinandola in una compatta batteria al litio, potendo inoltre “aiutare” il motore termico nelle fasi di partenza tramite la piccola spinta aggiuntiva generata da questo stesso sistema elettrico (7,9 CV). Lo Skyactiv-X è disponibile a partire da 31'990 CHF con trazione anteriore oppure integrale e cambi manuale o automatico.

Che carattere dinamico mostra questo motore innovativo?
Sul piano della guida, il tutto si traduce in una marcia soprattutto docile e fluida, perché in verità il due litri Skyactiv-X non reagisce con particolare vivacità agli impulsi dell’acceleratore, preferendo che gli si lasci l’agio di prendere giri con linearità: ha il classico comportamento delle unità aspirate, con coppia giusto sufficiente (224 Nm) ed erogata ad un regime intermedio (3000 giri), nonché potenza massima di buon livello (180 cv) ma raggiunta solo a 6000 giri. Se “spremuto” a dovere, permette in ogni caso alla Mazda3 di traguardare i 100 km/h con scatto da fermo in un soffio - meno di 9 secondi, anche grazie alla trazione integrale che converte ogni stilla di spinta in motricità ed al cambio automatico con marce intermedie piuttosto ravvicinate. Con consumi non così eccezionali, data la media di 7 l/100 km che abbiamo registrato più di frequente nelle nostre prove su ciclo misto. La media giapponese conferma l’indole piuttosto “ordinata” e lineare anche sul piano dinamico, prediligendo una guida cadenzata sul ritmo brioso senza eccessi per offrire il miglior equilibrio tra le curve; un po’ di grinta supplementare, infatti, mette in mostra un certo coricamento laterale, presente anche con modalità sportiva, insieme ad un po’ più di inerzia nei cambi di direzione. Caratteristiche che smorzano la voglia di dinamismo, al di là della pur buona tenuta di strada. Ad andatura costante la stabilità è irreprensibile e gli ausili attivi alla guida aggiungono il consueto “plus” di relax alla marcia, ad eccezione dei continui toni acustici che ne segnalano l’intervento; in autostrada il cambio con soli sei rapporti non permette regimi di rotazione particolarmente bassi, restando avvertibile il ronzio meccanico del motore – seppur sommesso – insieme a qualche fruscio aerodinamico.

Minimalista ma curato: l’abitacolo è confortevole.
L’abitacolo accoglie i passeggeri con un arredo che rispecchia fedelmente l’impostazione del design, suggerendo un evidente minimalismo in ogni dettaglio, seppur supportato da una buona ergonomia d’insieme e dall’impiego di materiali e finiture apprezzabilmente curati. La plancia ha uno sviluppo del tutto lineare, con bocchette centrali incorporate nella fascia orizzontale insieme ai compattissimi comandi della climatizzazione; lo schermo di navigazione e multimedia da 8,8” è sviluppato in larghezza e permette la visione suddivisa; posizionato parzialmente incassato nella zona superiore tra le due palpebre superiori, per essere comandato richiede di agire sul rotore al centro del tunnel. Complete le interfacce smartphone. La posizione di guida è convincente per spazio e personalizzazione, con poltrona comoda e volante di piccolo diametro, piacevole da impiegare; la libertà di movimento è altrettanto convincente sul divano posteriore, ma in questa zona manca ogni genere di allestimento: assenti sia le bocchette di aerazione sia prese Usb o 12V. La zona bagagliaio si ferma a sua volta ad una capienza giusto discreta, con una cubatura da 358/1026 litri e soglia di accesso un poco alta.

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