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TEST DRIVEElectric, la Kona con la spina per il “pieno”

14.01.19 - 06:00
La compatta ed espressiva crossover Hyundai in versione elettrica da 204 cv offre uno scatto di grande mordente combinato ad un’autonomia di tutto rispetto. Ricarica domestica in quasi 10 ore.
Electric, la Kona con la spina per il “pieno”
La compatta ed espressiva crossover Hyundai in versione elettrica da 204 cv offre uno scatto di grande mordente combinato ad un’autonomia di tutto rispetto. Ricarica domestica in quasi 10 ore.

Anche la Kona mette la freccia verso il futuro, affiancando alla versione normale, già caratterizzata da un look espressivo e riuscito, l’inedita variante elettrica; spicca per l’ulteriore iniezione di originalità nel design, combinata alla potente meccanica a impatto zero a livello locale, con dinamismo di prima classe ed elevata autonomia.

Tecnicamente parlando, com’è fatta questa speciale versione?
Se dimensioni e proporzioni sono quelle note, con spalle generose (1,80 metri in larghezza), passaruota evidenziati dalle protezioni riportate e sbalzi ridotti, la Electric (con listino da 46'990 CHF) aggiunge un frontale ridisegnato con mascherina cieca dal tono avveniristico, che mette pure in risalto i sottili gruppi ottici. In un angolo della calandra è inoltre ricavato lo sportellino che nasconde la presa di corrente. Sul piano tecnico, il corredo è di tutto rispetto: l’unità elettrica è capace di 204 cavalli con una coppia a dir poco esuberante, quasi 400 Nm; la trazione è anteriore, con cambio monomarcia; la batteria impiega la tecnologia al litio con capacità di 64 kWw, per ingombro e miglior distribuzione dei pesi è piatta e fissata sul fondo del pianale, comportando alcune variazioni all’ergonomia di bordo che tuttavia non pregiudicano più di tanto il grado di accoglienza della vettura. Tanta capacità di accumulo si traduce in un’autonomia rilevante, complice la buona aerodinamica di base con l’aggiunta di ulteriori dettagli come gli stessi cerchi in lega, specifici: nel corso del nostro test abbiamo registrato un consumo medio effettivo attorno ai 21,5 kWh/100 km senza risparmiare troppo la meccanica, che si traduce in oltre 300 km reali di percorrenza. La Kona Electric si presta dunque di buon grado anche a trasferimenti su medio raggio, con ottimo silenzio e giusto il limite della velocità massima contenuta in 167 km orari. Servono, tuttavia, elevati tempi di ricarica presso la rete domestica (nove ore e mezza), ovviabili solo ricorrendo alle colonnine pubbliche ad elevata potenza: quelle da 100 kW permettono ad esempio di raggiungere l’80% della capacità della batteria in 54 minuti.

E la guida com’è? I cavalli generosi fanno pensare ad una bella grinta…
Se invece si bada soprattutto alla performance, la Kona a “pila” esalta gli amanti di accelerazioni e riprese brucianti con uno scatto da fermo ai 100 km orari abbondantemente inferiore agli 8 secondi (7,6 per la precisione), accompagnato da una prontezza di risposta istantanea che non ha rivali: l’acceleratore è da impiegare sempre con parsimonia perché le reazioni sono sempre superiori alle aspettative, nonostante la massa di tutto rispetto della vettura. I più generosi con il gas possono sfruttare la modalità Eco per non badare troppo alla pressione con il piede destro, mentre la regolazione sportiva è adatta a chi vuole aggredire la strada. La Kona Electric, per la verità, ha un assetto piuttosto turistico che offre soprattutto equilibrio e buon assorbimento delle asperità, anche se rollio ridotto e stabilità elevata permettono comunque un brio vivace tra le curve. Molto comode le palette al volante, con cui dosare la quantità di recupero dell’energia in fase di decelerazione: si può ottenere un rallentamento deciso senza dover frenare, oppure al contrario lasciar “veleggiare” l’auto come fosse in folle.

L’abitacolo è uguale a quello delle altre Kona o anche qui si distingue?
In effetti l’ambiente di bordo appare quasi invariato, ma in verità c’è spazio per una consolle centrale inedita, dotata di piano rialzato per i pulsanti di comando della trasmissione nonché per un sottostante, largo vano aperto, molto pratico per appoggiare in sicurezza i piccoli oggetti quotidiani conservandoli allo stesso tempo sempre a portata di mano senza essere troppo in vista da sguardi indiscreti. La sistemazione di guida è comoda e ben personalizzabile ma si siede un poco più in alto per via della batteria; dietro, il divano rimasto alla stessa altezza per non sottrarre abitabilità nella zona della testa impone un angolo leggermente più acuto alle gambe dei passeggeri. Anche il vano di carico perde una trentina di litri di cubatura, pur restando ben fruibile per un impiego normale (332/1114 litri). Molto ricchi entrambi gli allestimenti, con quello di punta Vertex che include una dotazione quasi sconfinata sul piano del comfort oltre alla “suite” integrale degli ausili attivi alla guida, incluso il regolatore di velocità attivo con arresto e ripartenza automatici in coda.

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