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MARANELLOSe anche la Ferrari cede all’elettrico

05.02.20 - 11:00
Presentati i brevetti per il primo modello a emissioni zero del Cavallino Rampante
Ferrari.com
Se anche la Ferrari cede all’elettrico
Presentati i brevetti per il primo modello a emissioni zero del Cavallino Rampante

MARANELLO - La Ferrari sta lavorando ad un modello che non “romba”, non sgasa, non ruggisce: a Maranello non sono impazziti, il “sound” è ovviamente uno dei tratti caratteristici del Cavallino Rampante, una delle peculiarità che l’hanno resa un’icona dell’automobilismo nel mondo. Tuttavia, anche la Ferrari sta pensando di adeguarsi ai tempi che corrono e di tuffarsi nel mondo dell’elettrico. La svolta epocale della casa italiana è stata confermata dal deposito di alcuni brevetti presso l’European Patent Office (l’Ufficio Europei dei Brevetti) riguardanti la prima Rossa assolutamente elettrica.

Si tratta semplicemente di disegni preliminari, ma naturalmente hanno generato enorme curiosità nel mondo dell’auto: Ferrari è un brand inarrivabile per prestigio, qualità e storia e tutti attendono di sapere come Maranello approccerà questa sfida dettata dall’evoluzione della mobilità, anche sportiva, anche di lusso. Dai disegni presentati all’EPO, pare che la Ferrari stia lavorando ad un’auto a due posti con propulsione affidata a quattro motori elettrici, uno per ruota: quelli anteriori sarebbero sistemati in posizione centrale, mentre i posteriori sarebbero sui lati, separati da un vano destinato all’alloggio della batteria. Parliamo di quattro motori reversibili, indipendenti l’uno dall’altro ma ognuno dei quali collegato direttamente ad una ruota: una soluzione, questa, pensata per assicurare comunque una certa potenza alla Ferrari elettrica.

Quanto al design, i brevetti non concedono molto: sembra, però, che l’elettrica di Maranello possa assomigliare nelle linee alla Testarossa o alla Portofino. La sensazione è comunque che la casa italiana sia in uno stadio piuttosto avanzato dello sviluppo del modello elettrico, pur lasciandosi aperta la porta dell’ibrido: nella documentazione, infatti, si fa riferimento anche ad un motore a combustione interna che potrebbe essere installato insieme al pacco batterie.  

 

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