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ESPERIENZE DI GUIDANissan GT-R, Pantera delle nevi

25.01.16 - 06:00
Lei e le altre 4x4 di Nissan riunite in Engadina per divertirsi in sicurezza su neve e ghiaccio
Nissan GT-R, Pantera delle nevi
Lei e le altre 4x4 di Nissan riunite in Engadina per divertirsi in sicurezza su neve e ghiaccio

Ci sono alcune cose che attirano ed incutono timore allo stesso tempo: il divampare di un incendio, il crearsi di una tromba d’aria o un’onda alta tre piani. Tutte forze della natura, un po’ come il sei cilindri biturbo della Nissan GT-R. Lo senti da lontano e non puoi fare altro che avvicinarti per ascoltarlo meglio: stando in piedi dietro di lei si può godere al meglio del profondo gorgogliare proveniente dai 4 scarichi, un tono cupo che affascina e lascia intendere che con lei non si scherza. Nemmeno i -16 gradi di temperatura mattutina registrati a Samedan, dove Nissan ha organizzato un corso di guida su neve presso un “parco giochi” di 60 mila metri quadrati, erano un motivo sufficiente per privare i timpani di tale sinfonia.

Un veloce briefing con gli istruttori di guida e si parte: frenata di emergenza con scansamento di un ostacolo e i classici slalom, prima a controlli elettronici attivati e poi disattivati per potersi divertire. In seguito gli spazi vengono riorganizzati con due “cerchi” di medio e ampio raggio dove si può tentare di girare in continuo sovrasterzo (o in drifting, che dir si voglia). Ci si alterna al posto di guida e si scambiano i veicoli con gli altri partecipanti per poterne saggiare le differenze: abbiamo a disposizione l’intera gamma 4x4 del costruttore nipponico, ovvero alcune Qashqai, la nuova Navara, X-Trail, la Juke RS Nismo e un unico esemplare di Juke cingolato oltre alle già citate GT-R. Le prime quattro sono automobili diverse nelle dimensioni e nei pesi, oltre che nella permissività dell’elettronica e nella distribuzione di coppia al retrotreno, ma sulla neve il massimo del divertimento lo si ottiene fodamentalmente alla stessa maniera: bisogna entrare in curva in rilascio per far alleggerire l’asse posteriore (e se non è sufficiente basta aggiungere una tirata di freno a mano) per innescare il sovrasterzo, per poi mantenerlo pestando sul gas e correggendo quanto basta col volante. Certo, la Qashqai ha un comportamento molto più sicuro e sottosterzante rispetto alla “scodinzolante” Juke, ma non c’è un abisso tra loro. La differenza vera è con la GT-R.

Non ci riferiamo ai 550 cavalli erogati dal propulsore che, sulla neve, non vengono sfruttati neanche per la metà: è il modo di guidarla che cambia radicalmente. Potete scordarvi di fare affidamento solo sui trasferimenti di carico per ottenere un sovrasterzo perché la taratura della supersportiva di casa Nissan è troppo rigida per permetterlo (in queste condizioni). Non c’è da meravigliarsi visto che il suo terreno di caccia è l’asfalto e non certo il ghiaccio. Una volta capito questo il vostro alleato diventa il pedale destro: appena entrati in curva schiacciatelo un po’ e magicamente il sedere di “Godzilla” allargherà la traiettoria. Farla partire in sovrasterzo non è difficile ma il collegare fluidamente le curve durante lo slalom richiede più pratica. Ancora più difficoltoso è mantenere un costante angolo di sovrasterzo nel cerchio a raggio ampio: si inizia sempre con un brusco colpo di gas, si corregge col volante ma quando si crede di aver trovato l’equilibrio ecco che la gestione elettronica decide di ripartire un po’ più di coppia all’asse anteriore causando sottosterzo e costringendo a lavorare molto col volante. In alternativa si può continuare a violentare il gas ma si finirà per allargare la traiettoria o finire in testacoda. Qualsiasi cosa facciate il divertimento è comunque assicurato! Soprattutto visto che qui il rischio di distruggere la macchina non c’è.

Per la cronaca, in due ore di guida poco impegnata la GT-R si è tracannata mezzo serbatoio… Forse è anche colpa del sottoscritto che, oltre ad averla strapazzata tra i coni, durante la pausa pranzo si è furtivamente intrufolato dentro quella rossa. L’ho tenuta accesa un quarto d’ora solo per ammirarla, toccarla, giochicchiare con il computer di bordo e dare qualche sgasata per ascoltare ancora un po’ quella meravigliosa melodia di turbine soffianti. Egoisticamente, tutta per me.

 

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