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TEST DRIVEJeep Renegade Trailhawk - Spirito anticonformista

29.06.15 - 09:00
Il suo stile coraggioso non lascia indifferenti, e in fuoristrada la Trailhawk è davvero inarrestabile
Jeep Renegade Trailhawk - Spirito anticonformista
Il suo stile coraggioso non lascia indifferenti, e in fuoristrada la Trailhawk è davvero inarrestabile

Il mercato dei SUV è esploso negli ultimi quindici anni. Sfogliando il listino delle auto nuove dei primi anni 2000 ci si potrebbe stupire del fatto che costruttori come Audi, Peugeot o Porsche, che oggi propongono due o tre diversi SUV, non ne offrivano nemmeno uno. Jeep invece è sempre stata una specialista di questa categoria: la neonata Renegade, prodotta nello stabilimento di Melfi insieme alla sua cugina Fiat 500 X, va quindi a posizionarsi alla base della gamma del costruttore (italo-)americano, ampliandola verso il basso sia nelle dimensioni che nel prezzo d’acquisto.

L’aspetto della Renegade cattura gli sguardi: lo stile Jeep, con evidenti richiami alla Wrangler e le classiche sette feritoie nella calandra, è stato reinterpretato in modo da conferirle una caratterizzazione molto singolare, ben diverso dall’aspetto anonimo dei suoi principali rivali. I fari posteriori ad esempio hanno le frecce incorporate a forma di X, un richiamo alla forma incisa sulle taniche di benzina delle Jeep dei tempi di guerra.

Numerosi dettagli fantasiosi sono sparsi anche all’interno dell’abitacolo: i portabicchieri centrali hanno il fondo con disegnate delle curve di livello mentre la scritta “Since 1941” sulla plancia e il piccolo fuoristrada sulla cornice del parabrezza richiamano la Willys utilizzata dall’esercito statunitense. La strumentazione di base è chiara e ben leggibile e il conducente ha accesso a molte informazioni sul veicolo anche se queste ultime sono un po’ nascoste fra i menù a scorrimento. I sedili anteriori sono comodi anche se non particolarmente contenitivi; la seduta è alta e permette di entrare ed uscire dall’abitacolo senza doversi chinare. La visibilità non è delle migliori: i massicci montanti anteriori, la linea di cintura alta e la forma piatta del cofano rendono difficoltosa la percezione di ostacoli bassi come muretti o paletti. Dietro lo spazio per la testa non manca mai, però chi ha le gambe molto lunghe potrebbe toccare con le ginocchia contro i sedili anteriori. I 351 litri di capienza del bagagliaio non sono un valore eccezionale ma sono ben sfruttabili grazie alla forma regolare del piano di carico; è però un peccato che non sia disponibile il passaggio portasci.

Alla guida la Renegade si rivela una discreta stradista: la rumorosità non è mai eccessiva nemmeno in autostrada e la taratura delle sospensioni è piuttosto rigida senza per questo renderla scomoda. Lo sterzo è leggero e manca un po’ di comunicatività: è molto piacevole in città ma un po’ meno quando si vuole guidare ad un ritmo più sostenuto. Il motore Multijet da 170 cavalli è convincente dal punto di vista dinamico e garantisce vivacità anche quando l’ago del contagiri si avvicina allo schizzo di fango che ne delimita il fondoscala. Un po’ meno convincente è il cambio automatico ZF a 9 rapporti a causa dei passaggi lenti tra un rapporto e l’altro. Con un’altezza da terra ancora maggiore e angoli di uscita e attacco (quest’ultimo pari a ben 30.5 gradi) superiori alle altre versioni della Renegade, la Trailhawk è quella maggiormente incline al fuoristrada. Su tali percorsi, ma anche solo su superfici scivolose, si fanno apprezzare le varie modalità selezionabili tramite il Selec-Terrain: oltre a quelle per neve, fango e sabbia, la Trailhawk aggiunge anche quella per la marcia su roccia/pietre oltre all’esclusiva funzione Hill Descent Contol che permette di percorrere lentamente una discesa molto ripida senza dover toccare il pedale del freno. Non si hanno a disposizione le marce ridotte ma il Jeep Active Drive Low, ovvero il sistema che consente una rapporto di riduzione di 20:1, permette di sopperire a tale mancanza.

Osservando la concorrenza, di SUV compatti non ce ne sono (ancora) molti ma sono ancora meno quelli esplicitamente orientati al fuoristrada. L’originalità, i contenuti e il nome Jeep però si pagano: il prezzo delle versioni base a trazione anteriore della Renegade parte da Fr. 24'950 ma salendo di versione e motorizzazione ci si ritrova a spendere cifre molto più importanti. La Trailhawk, già ben accessoriata, parte da Fr. 39'650 che possono ancora salire se la si vuole veramente full optional (l’esemplare in prova costava 46'290). Purtroppo anche i consumi non danno tregua al portafoglio: abbiamo rilevato una media di circa 9 litri di gasolio per 100 chilometri presumibilmente dovuti alla massa non proprio contenuta e alla presenza del cambio automatico, ma con una guida più accorta e meno fuoristrada è possibile fare di meglio.

 

SCHEDA TECNICA

Modello, versione Jeep Renegade 2.0 CRD Trailhawk
Motore 4 cilindri turbodiesel, 2 litri, 170 cv, 350 Nm
Trasmissione Cambio automatico a 9 rapporti, trazione integrale
Massa a vuoto 1'610 kg
Accelerazione 0-100 km/h 8,9 secondi
Velocità massima 196 km/h
Consumo medio 5,9 L/100 km
Prezzo da 39'650 CHF
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