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PRIME IMPRESSIONI - ESCLUSIVAPer primi al volante della Subaru Levorg

20.03.15 - 02:10
In esclusiva, e direttamente dal Giappone, le prime impressione di una familiare con cui Subaru può riconquistare quote di mercato.
Per primi al volante della Subaru Levorg
In esclusiva, e direttamente dal Giappone, le prime impressione di una familiare con cui Subaru può riconquistare quote di mercato.

Automobile e bicicletta non sempre vanno d’accordo. Sebbene pressoché tutti i ciclisti siano automobilisti e gran parte dei piloti trascorrono ore di allenamento in sella, a quanto pare questi due mondi non sembrano destinati ad incontrarsi. Mi chiedo quindi per quale diavolo di motivo mi sono sorbito un viaggio in aereo fino all’altro capo del mondo (in Giappone) se poi, quale location per provare in esclusiva la Subaru Levorg, è stato scelto un centro internazionale di ciclismo. In realtà il Japanese Cycle Sports Center di Izu nasconde un segreto. È immerso nelle colline da qualche parte a sud di Atami e nella sua planimetria, oltre ai classici ovali, si nasconde anche un interessante “tracciato alpino”. Dall’edificio in cui mi trovo, scrutando l’ambiente boschivo circostante, cerco di intuire quali siano le sezioni in cui più tardi guiderò l’ultima nata di casa Subaru.

La Levorg dovrebbe essere quel modello che dopo qualche anno di ombre potrebbe finalmente riportare la casa delle Pleiadi sotto una buona luce. Sia nel profilo tecnico che estetico. L’ultima generazione della Legacy non è piaciuta a nessuno, le dimensioni iniziavano a diventare troppo impegnative e i contenuti tecnici troppo antiquati. In questo contesto la Levorg appare come une ventata d’aria fresca. Lunga 4 metri e 69 centimetri rientra perfettamente nella metratura di una familiare media. Dotata esclusivamente di trazione integrale a cambio automatizzato (CVT), il paragone vola diretto a una delle auto preferite dagli svizzeri: la Skoda Octavia. Anche perché il prezzo, trattandosi di una Subaru, sarà sicuramente concorrenziale almeno quanto quello della concorrente proveniente dalla Repubblica Ceca.

I tecnici responsabili dello sviluppo mi mostrano le caratteristiche salienti di questa nuova Levorg, ma è in particolare un aspetto a catturare la mia attenzione, ovvero che la piattaforma su cui poggia la nuova familiare è nientemeno che la WRX americana. Ottima notizia! E ora capisco finalmente perché, scartabellando tra i vari grafici, nei rilevamenti inerenti l’accelerazione laterale il rollio è sui medesimi livelli di un’Audi S3 o una BRZ e addirittura migliore rispetto ad una BMW 328i Touring. In curva si può inoltre fare affidamento su un vettorizzatore di coppia (torque vectoring). La potenza in gioco non è tantissima (170 cavalli) ma quando parlo di modernizzazione della tecnica mi riferisco al fatto che il nuovo motore, siglato FB16, è un 1,6 litri turbo più ricco di coppia persino rispetto al precedente 2,5 litri aspirato della Legacy.

All’atto pratico le prestazioni della Levorg sono oneste. Anche se purtroppo è disponibile unicamente con un cambio CVT, i tecnici di Subaru si sono messi parecchio d’impegno per mimetizzare la sua presenza nella guida di tutti i giorni, ai regimi medio-bassi. Il primo giro del circuito alpino, che per finire si rivela una sorta di Nordschleife in miniatura, mette in evidenza un’auto silenziosa, pronta anche ai bassi regimi e piacevole nella guida. Quando poi incalzi un ritmo che sia degno dell’anello Nord del Nürburgring risaltano uno sterzo prontissimo quasi quanto quello di una STI, un assetto ben bilanciato e una grande stabilità. Non male nemmeno il CVT che “simula” sei rapporti preimpostati quasi fosse un automatico tradizionale. Caratteristiche sportiveggianti senza sacrifici che però la fanno apparire quasi sottomotorizzata, nel senso che potrebbe avere senza problemi anche il doppio della cavalleria. I geni citati nel paragrafo precedente si vedono tutti.

Non è un caso se a guardarla negli occhi sembra di avere di fronte proprio una WRX, quasi a volerne tracciare la comunione genetica, concludendo con un padiglione dinamicamente spiovente e un linguaggio stilistico coerente con tutta la vettura. E quando dico tutta la vettura intendo proprio tutta. Nell’abitacolo ci sono sedili sportivi, rivestimenti in Alcantara e cuciture a contrasto a rendere l’abitacolo tutt’altro che austero. Senza dimenticare che là in fondo, nel bagagliaio, ci stanno 522 litri di bagagli. Ecco perché la Levorg è un’auto completa. Finché non si arriva a parlare del listino. Un motore Diesel? Al momento non c’é anche si in Giappone comprendono l’esigenza di una (implicita) richiesta da parte del mercato europeo.

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