Cerca e trova immobili

STATI UNITILa blockchain in una tazza di caffè

18.04.18 - 13:31
Al via in Colorado una sperimentazione per tracciare tutta la filiera tramite la tecnica generalmente associata alle criptovalute
Fotolia
La blockchain in una tazza di caffè
Al via in Colorado una sperimentazione per tracciare tutta la filiera tramite la tecnica generalmente associata alle criptovalute

DENVER - Stavolta non si tratta di «pagare il caffè in bitcoin», come si sente dire a volte e a mo' di provocazione, per indicare la difficoltà di smercio di una moneta apparentemente inadeguata a merce che si paga in spiccioli. Stavolta si tratta di usare la blockchain per tracciarlo, il caffè; sapere da dove arriva, che cosa stiamo bevendo.

Perché, ai profani forse ancora sfugge, la blockchain non è solo una tecnica per diffondere le criptovalute; è un processo per la gestione dei dati, una catena di blocchi protetta da crittografia, sfruttabile anche in ambiti e per scopi molto diversi. La medicina, per esempio; o l'industria alimentare. Ecco dunque che in Colorado si è deciso di utilizzarla per consentire al consumatore di sapere, in tempo reale, da dove viene il caffè versato nella tazza. 

La Denver's Coda Coffe ha infatti deciso di consentire ai suoi clienti l'accesso a un cloud che reca memoria di ogni passaggio della filiera, dalle coltivazioni dell'Uganda allo scaffale del negozio. Scansionando un codice QR, sarà possibile vedere tutti i luoghi e le date che tracciano la storia di quel lotto - la fattoria in cui è stato raccolto e quando, il lavaggio, l'esportazione, la torrefazione, la vendita al dettaglio. 

Perché la blockchain? Perché garantisce la sicurezza delle informazioni. In America non è una novità assoluta; anche Cargill, per esempio, sta sperimentando un'app di blockchain per conoscere la provenienza dei tacchini nei banchi frigo, mentre Knotel offre notizia sugli uffici in affitto in 45 edifici a New York, San Francisco e Londra.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE