L'appello di alcuni giovani del Bellinzonese, che ripropongono l'appuntamento: «Sarà un'occasione per rifarsi il guardaroba, gratis»
BELLINZONA - Un nuovo evento, ed è ormai il quarto, contro il «consumismo sfrenato di beni materiali». Stavolta si torna Bellinzona per dire "No": un "No" che cresce con il tempo, al punto che lo scambio d'abiti usati proposto per la prima volta a Bellinzona nel 2016, poi Giubiasco l'anno successivo, con qualche timore e la consapevolezza del rischio che qui potesse non attecchire, è ormai diventato un appuntamento fisso, ormai a cadenza semestrale.
Su tavoli e grucce ecco quello che agli altri non va, troppo piccolo o grande, oppure non piace più. L'idea, importata dalla Svizzera tedesca da Giamila Togni, all'epoca studentessa a Friborgo, assieme ad altri amici, a quanto pare è riuscita a fare breccia. Forse perché non solo è «un'occasione per dimostrare che il consumismo non è necessario e il riciclo di vestiti è possibile», ma anche perché offre l'opportunità di «trascorrere una giornata conviviale un pò diversa dal normale e di conoscere nuove persone».
Appuntamento dunque fra le 10.30 e le 17.30 di sabato prossimo, 14 aprile, in oratorio, salita alla Motta 12 dietro la Colleggiata. Si porta, si prende oppure tutt'e due: una maniera per «rinnovare il proprio guardaroba gratuitamente, in modo sostenibile, sociale, divertente ed ecologico.