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ITALIA/SVIZZERAE l'Italia s'inchina alla Svizzera: sì alle mele nelle borse da casa

05.04.18 - 06:15
L'idea di emulare il Ticino per l'acquisto di frutta e verdura era stata bocciata dal ministero. Il Consiglio di Stato ha dato invece il nulla osta
E l'Italia s'inchina alla Svizzera: sì alle mele nelle borse da casa
L'idea di emulare il Ticino per l'acquisto di frutta e verdura era stata bocciata dal ministero. Il Consiglio di Stato ha dato invece il nulla osta

ROMA - A gennaio, quando l'Italia plaudiva alla Svizzera e alle sue borse ecologiche riutilizzabili dove riporre la frutta e la verdura, il governo aveva messo le mani avanti: «Pessima idea».

Alle prese con i nuovi sacchetti biodegredabili a pagamento divenuti obbligatori al supermercato, fra 1 e 2 centesimi l'uno ogni volta contro l'abuso di plastica, il popolo – specie quello social – segnalava la lungimiranza del Canton Ticino e delle varie Veggie Bag da Migros, 6,90 franchi la confezione da quattro, o le Multi Bag da Coop, 4,95 tre, invitando all'emulazione. «Non se ne parla», rispondeva il ministro della Salute Beatrice Lorenzin contro «il rischio di contaminazioni batteriche». 

Tre mesi più tardi, ecco il responso del Consiglio di Stato: sì alle borse portate da casa, «senza che gli operatori del settore alimentare possano impedire tale facoltà né l’utilizzo di contenitori alternativi alle buste in plastica, comunque idonei a contenere alimenti quale frutta e verdura, autonomamente reperiti dal consumatore». Unico requisito, il carattere ecologico; al negoziante il compito di controllare e il diritto di «vietare l’utilizzo di contenitori autonomamente reperiti dal consumatore solo se non conformi alla normativa di volta in volta applicabile per ciascuna tipologia di merce».

Una bella scocciatura per i commercianti, ma che dà ragione ai benintenzionati e che obbligherà i supermercati, adesso, a trovare una maniera alternativa e finalmente giusta per vendere le proprie borse. Una beffa a tutti gli effetti, per chi non voleva inquinare neppure con quelle: si pagavano (e ancora pagano) comunque, in automatico all'atto della pesata, anche se l'etichetta si applicava direttamente sulla buccia, rinunciando alla confezione.

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COMMENTI
 

siska 6 anni fa su tio
ah ah ah ah ah ah ah ah.....non ne posso più dalle risate!!

TheZec 6 anni fa su tio
Con un titolo del genere pensavo di leggere un articolo dalla rubrica sportiva... non di sacchetti ai supermercati. Va bene generare traffico e incentivare al click su un articolo, ma in questo caso è veramente ridicolo.

Biagio 6 anni fa su tio
Risposta a TheZec
Che vuoi farci. Tanto lo sappiamo che.... Lo stesso per quello dei cani utilizzati per la frana di pasquetta. Dal titolo sembrava che avessero sbagliato cani. Sono sicuro che in tanti come noi ( ma che nin commentano) si accorgono.
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