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STATI UNITIDick's Sporting Goods mette al bando i fucili d'assalto

28.02.18 - 21:04
Ha anche vietato la vendita dei 'super caricatori', quelli in grado di contenere decine e decine di proiettili. E ha deciso di non vendere più armi da fuoco ai minori di 21 anni
Keystone
Dick's Sporting Goods mette al bando i fucili d'assalto
Ha anche vietato la vendita dei 'super caricatori', quelli in grado di contenere decine e decine di proiettili. E ha deciso di non vendere più armi da fuoco ai minori di 21 anni

NEW YORK - Basta con la vendita dei fucili d'assalto, le micidiali armi semiautomatiche che dovrebbero essere relegate ai campi di battaglia e che invece sono responsabili della lunga scia di sangue delle stragi di massa in America. Soprattutto nelle scuole e nei campus universitari.

A dare un forte segnale di svolta di fronte ai tentennamenti di Washington è una delle più importanti catene per la vendita di attrezzature sportive, Dick's Sporting Goods, un colosso della grande distribuzione che ha sede in Pennsylvania e con oltre 600 punti vendita in tutti gli Usa. Sui suoi scaffali non troverà più posto il popolare quanto letale AR-15, utilizzato in gran parte dei massacri degli ultimi anni. L'ultimo è quello del liceo di Parkland, in Florida, ma la stessa arma è responsabile della mattanza al concerto di Las Vegas, o di quella nel nightclub di Orlando, e - andando indietro di qualche anno - della strage di bimbi nella scuola elementare di Newtown, in Connecticut.

Quasi anticipando quella che molti americani vorrebbero fosse davvero una riforma che fermi la spirale di violenza, il gruppo Dick's non si è limitato solo a bandire i fucili più potenti. Ha anche vietato la vendita dei cosiddetti 'super caricatori', quelli in grado di contenere decine e decine di proiettili. E ha deciso di non vendere più armi da fuoco ai minori di 21 anni, rafforzando i controlli sugli acquirenti per controllare fedina penale e stato di salute mentale.

L'ipotesi di un innalzamento dell'etè è stata ventilata negli ultimi giorni anche dal presidente Usa Donald Trump, ma è fortemente avversata dalla potentissima lobby della Nra. Lobby che però sta perdendo l'appoggio di molte aziende ricche e importanti, molte quotate a Wall Street: basti pensare che nell'ultima settimana hanno voltato le spalle il gigante assicurativo MetLife, il colosso del noleggio auto Hertz o la compagnia aerea Delta Air Lines. Mentre tace ancora - non senza qualche polemica - la Silicon Valley - con alcune associazioni ('Moms Demand Action for Gun Sense' o 'Everytown for Gun Safety') che hanno chiesto ad Amazon, Apple e Google di oscurare sulle loro piattaforme video la tv in streaming della Nra.

Intanto Trump ha incontrato alla Casa Bianca un gruppo bipartisan di membri del Congresso per discutere la sicurezza nelle scuole. Proprio mentre i media riportavano di nuovi spari, stavolta in un liceo della Georgia, con un insegnante prima barricatosi in un'aula e poi arrestato. Un episodio che ha scatenato rabbia ma anche tanta ironia sul web, in polemica con la controversa proposta avanzata da Trump dopo la strage del liceo di Parkland: armare gli insegnanti. «Davvero li vogliamo armare??», si legge in più di un tweet. E ancora sarcasmo: «Quando ne armiamo un altro?».
 
 

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