Gli incrementi del costo delle merci che arrivano dall'area euro non si giustificano in misura così marcata, dicono i consumatori
ZURIGO - Insperata tre anni fa, quando si abbandonò nel clamore il cambio fisso, la soglia di 1,20 franchi è sempre più vicina.
Davanti a un euro che in un anno si è rafforzato quasi del 10%, è normale che i prezzi dei prodotti importati aumentino; l'impressione, però, è che lo facciano in misura eccessiva – e con una velocità non sempre giustificata.
«Dopo dieci anni come difensore dei consumatori, posso confermare che i prezzi stanno aumentando molto rapidamente e talvolta anche eccessivamente», dice Sara Stalder. Migros ha aggiornato le tariffe e le ha comunicate chiaramente ai clienti nei suoi magazine, dove un olio di oliva italiano, per esempio, passa da 8,50 a 9,50 franchi, +8,2%. Ma il trend non riguarda solo gli alimentari: sono molti i prodotti che hanno subito incrementi marcati.
«In passato, Migros ha anche tagliato i suoi prezzi», puntualizza l'azienda. Una buona pratica che, però, non sempre è rispettata: «Quando il cambio richiede abbassamenti, molti rivenditori sono riluttanti – conclude Stalder – I contratti dei fornitori e le scorte sono solo scuse. Le riduzioni di prezzo sono pubblicizzate, gli aumenti nascosti».