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EUROPAStipendi uomo-donna, in Italia e Lussemburgo il gap più basso

20.10.17 - 13:44
Le differenze più ampie in Estonia, Repubblica Ceca e Germania. «Le maggiori differenze di paga oraria riguardano i manager»
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Stipendi uomo-donna, in Italia e Lussemburgo il gap più basso
Le differenze più ampie in Estonia, Repubblica Ceca e Germania. «Le maggiori differenze di paga oraria riguardano i manager»

ROMA - Le donne guadagnano meno degli uomini in tutta l'Ue, ma in Italia il gap è decisamente minore. A rilevarlo è una pubblicazione Eurostat, diffusa dall'Istituto di statistica nazionale (Istat). «Nel 2015, le donne hanno guadagnato il 16,3% in meno degli uomini nell'Ue, se si confronta la retribuzione lorda oraria media». Le differenze più ampie in Estonia (26,9%), Repubblica Ceca (22,5%) e Germania (22,0%); quelle minori in Italia a pari merito con il Lussemburgo (al 5,5%), Romania (5,8%) e Belgio (6,5%).

C'è però da notare che sono le posizioni più alte a scontare i "gap" più forti.

Quindi le donne guadagnano in media il 16% in meno degli uomini nell'Ue a 28 e il divario è presente in tutti gli Stati membri ma è anche vero che varia da Paese a Paese. In diversi si supera il 20%, tra cui anche Austria (21,7%) e Regno Unito (20,8%). Sotto il 10% si trovano tra gli altri la Polonia (7,7%) e la Slovenia (8,1%).

La pubblicazione Eurostat-Istat, 'La vita degli uomini e delle donne in Europa', diffusa in occasione della giornata della statistica, sottolinea come lo scostamento retributivo fra donne e uomini fornisca «un quadro generale delle diseguaglianze di genere in termini di paga oraria».

Parte delle differenze di retribuzione, «si possono spiegare con le caratteristiche individuali delle donne e degli uomini occupati (per esempio, esperienza e istruzione) e con la segregazione di genere a livello occupazionale (per esempio ci sono più uomini che donne in alcuni settori/occupazioni con retribuzioni mediamente più alte rispetto ad altri settori/occupazioni)». Di conseguenza, si chiarisce, «il divario retributivo è legato a svariati fattori culturali, legali, sociali ed economici che vanno molto oltre la mera questione di un'uguale retribuzione per un uguale lavoro».

Di certo «le maggiori differenze di paga oraria riguardano i manager». Nel confronto tra le diverse professioni, ma i dati si fermano al 2014, la qualifica che ha registrato le differenze più ampie nella paga oraria, "23% più bassi per le donne che per gli uomini", è infatti quella dei dirigenti. «Le differenze minori - viene rilevato - si sono osservate nei lavori impiegatizi (impiegati d'ufficio, segretarie ecc.) e per i lavoratori dei servizi e del commercio (entrambi inferiori dell'8%), due delle professioni con i salari più bassi».
 

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