Sotto accusa uno spot sui social in cui la modella di colore si sfila la maglietta e diventa bianca
NEW YORK - Non fosse offensivo, sarebbe quantomeno di cattivo gusto. La modella di colore si sfila la maglietta, marrone come la sua pelle, e compare una donna bianca, di carnagione e abbigliamento. Miracoli del sapone Dove, contro cui si è scagliata l'opinione pubblica, che ha giudicato ingiurioso lo spot comparso sui social. Per l'esattezza, «razzista».
Una campagna «profondamente ignorante», qualcuno ha scritto su Twitter, prendendo le distanze dall'idea portata alla ribalta su Facebook da Naythemua: donna nera, make-up artist di professione, che l'ha ripubblicata per dimostrare come in America il colore della pelle sia discriminante. «Che cosa dice questa pubblicità ai neri... che sono giudicati dal colore della pelle e implicitamente indica che cosa in America è considerata "bellezza". Sapere che il colore della pelle è un problema del mondo, che ci sono persone che per questo se la sbiancano e ciò nonostante uscire con una pubblicità di tal sorta... dimostrarsi così sordi non ha senso».
Così emotivo nella forma ed efficace nei contenuti, il post è stato ripreso in fretta e c'è chi ora promette di boicottare Dove. «Ci dispiace, abbiamo sbagliato», ha dichiarato l'azienda su Twitter, che non è nuova a tali scivoloni. Già in passato, era il 2011, aveva utilizzato il colore della pelle per sponsorizzare le potenzialità del suo sapone. E il popolo di Facebook, da cui la pubblicità è stata rimossa, non sembra disposto a perdonare più, nonostante le rinnovate scusa